Il Barometer di Un Tourism certifica che quasi 790 milioni di turisti hanno viaggiato a livello internazionale nei primi sette mesi del 2024, circa l’11% in più rispetto al 2023 e solo il 4% in meno rispetto al 2019.
Fino a luglio 2024, siamo dunque al 96% dei livelli pre pandemia. Numeri trainati dalla forte domanda in Europa e dalla riapertura dei mercati in Asia e nel Pacifico. I dati mostrano un forte inizio anno, seguito da un secondo trimestre più modesto. Risultati in linea con la proiezione di Un Tourism di una piena ripresa degli arrivi internazionali nel 2024 nonostante i rischi economici e geopolitici in corso.
L’aumento della connettività aerea e la facilitazione dei visti stanno sostenendo la ripresa dei viaggi internazionali. Secondo i dati raccolti, tutte le regioni del mondo hanno registrato finora un anno positivo. Si conferma l’ascesa del Medio Oriente, che – nonostante le difficoltà geopolitiche in alcune aree – registra la crescita più forte in termini relativi, con arrivi internazionali in aumento del 26% rispetto ai livelli del 2019 nei primi sette mesi del 2024.
L’Africa ha accolto il 7% di turisti in più rispetto agli stessi mesi del 2019.
In questi sette mesi, l’Europa e le Americhe hanno recuperato rispettivamente il 99% e il 97% degli arrivi precedenti all’era Covid.
L’Asia e il Pacifico hanno registrato l’82% dei numeri turistici precedenti alla pandemia (-18% rispetto al 2019), raggiungendo l’85% a giugno e l’86% a luglio.
Un totale di 67 destinazioni su 120 in tutto il mondo hanno recuperato i numeri di arrivi del 2019 nella prima metà del 2024, in base ai Paesi che hanno segnalato dati mensili o trimestrali. Tra i più forti performer nel periodo gennaio-luglio 2024 ci sono stati il Qatar (+147% rispetto al 2019), dove gli arrivi sono più che raddoppiati, l’Albania (+93%), El Salvador (+81%), l’Arabia Saudita (+73%), la Repubblica di Moldavia (+50% fino a giugno) e la Tanzania (+49% fino a giugno).
Per quanto riguarda le entrate del turismo internazionale, 47 dei 63 Paesi con dati disponibili hanno recuperato i valori pre pandemia nei primi sei mesi del 2024, molti segnalando una crescita a due cifre rispetto al 2019 (in valute locali e prezzi correnti).
Tra i migliori fino a giugno o luglio 2024 sono stati Albania (+128%) e Serbia (+126%) dove le entrate sono più che raddoppiate (rispetto allo stesso periodo del 2019), seguite da Tagikistan (+85%), Pakistan (+76%), Montenegro (+70%), Macedonia del Nord (+60%) e Portogallo (+57%). Risultati forti sono stati segnalati anche da Türkiye (+55%) e Colombia (+54%). Degni di nota, in base ai dati del primo trimestre, sono Arabia Saudita (+207%) ed El Salvador (+168%) che hanno registrato una crescita “straordinaria” rispetto al primo trimestre del 2019.
I dati sulla spesa turistica internazionale rivelano una forte domanda di viaggi all’estero nel periodo gennaio-luglio 2024, in particolare da grandi mercati di origine come Stati Uniti (+32%), Germania (+38%) e Regno Unito (+40% fino a marzo), rispetto allo stesso periodo del 2019. Forte spesa in uscita segnalata anche da Australia (+34%), Canada (+28%) e Italia (+26%), fino a giugno 2024. I dati per l’India mostrano un’impennata della spesa in uscita, con una crescita dell’86% nel primo trimestre del 2024 (rispetto al primo trimestre del 2019).
I dati rivisti per il 2023 mostrano che i ricavi delle esportazioni dal turismo internazionale hanno raggiunto 1,8 trilioni di dollari (inclusi introiti e trasporto passeggeri), praticamente gli stessi di prima della pandemia (-1% in termini reali rispetto al 2019). Anche il Pil diretto del turismo ha recuperato i livelli pre pandemia nel 2023, raggiungendo una stima di 3,4 trilioni di dollari pari al 3% del Pil globale. Nel 2019 il turismo ha contribuito direttamente al 4% del prodotto interno lordo complessivo.
L’indice di fiducia del turismo delle Nazioni Unite mostra aspettative positive per l’ultima parte dell’anno. Circa il 47% degli esperti del turismo che hanno partecipato al sondaggio sulla fiducia prevede prestazioni migliori per il settore negli ultimi quattro mesi del 2024, mentre il 41% prevede prestazioni simili e l’11% peggiori. Ciò riflette una graduale normalizzazione delle performance turistiche dopo un forte 2023.
Le sfide principali per il settore, secondo gli esperti, sono innanzitutto l’inflazione nel comparto dei viaggi e del turismo, in particolare gli elevati prezzi dei trasporti e degli alloggi; a seguire, la situazione economica globale, la carenza di personale e gli eventi meteorologici estremi.
(Per maggiori informazioni: www.unwto.org)