In Italia, il numero di nomadi digitali in smart working è in continua crescita.
Secondo un rapporto dell’Associazione Italiana Nomadi Digitali (2023), ci sono circa 2.200 nomadi digitali ufficialmente riconosciuti nel nostro Paese, mentre secondo una ricerca di Randstad e Fondazione per la Sussidiarietà (FPS), il 61% delle aziende italiane guarda con interesse agli hub di lavoro nel Sud Italia e due su tre sarebbero disposte ad aprirli. Inoltre, stando ai recenti dati Istat, i cittadini italiani che rientrano dall’estero prediligono le regioni del Centro-Sud (52,2% del totale), in contrasto con i cittadini internazionali che, quando arrivano in Italia, scelgono di stanziarsi nelle regioni del Nord nel 55,1% dei casi.
Il Sud Italia, con il suo mix unico di bellezza naturale, cultura, cucina, un costo della vita più basso rispetto ad altre grandi città italiane, un clima mite e un ritmo di vita tranquillo, rappresenta un luogo perfetto per il lavoro da remoto. Le regioni del Mezzogiorno offrono un ambiente ideale per lo smart working, permettendo al contempo di esplorare la natura, la cultura e la storia del territorio italiano.
(Per maggiori informazioni:https://www.nomadidigitali.org/