Se le limitazioni di natura economica sono la principale preoccupazione per il 55% dei vacanzieri in Europa che quest’estate probabilmente rimarrà a casa, in Italia i costi del viaggio sono ancora più incidenti e possono precludere i piani del 72% dei nostri connazionali.
È quanto emerge dall’Allianz Partners International Summer Vacation Confidence Index, condotta dalla OpinionWay, che rileva anche un divario geografico rispetto alle preoccupazioni per i costi di viaggio.
Per i Paesi dell’Europa Occidentale e Meridionale l'aspetto economico è la principale barriera: è così per l’Italia, ma anche per la Spagna e il Regno Unito (entrambi al 66%) e per la Francia (al 61%). Mentre i Paesi dell’Europa Centrale, dai Paesi Bassi alla Svizzera, esprimono livelli di preoccupazione inferiori, intorno al 40-45%.
Il divario geografico è evidente anche per quanto riguarda la spesa che i viaggiatori intendono sostenere in questa stagione. I potenziali turisti spagnoli prevedono di ridurre il loro budget di viaggio addirittura del 40%, da 1.715 a 1.019 euro, mentre i francesi passano da 1.884 a 1.677 euro. Al contrario, i budget previsti dai vacanzieri in Austria e Svizzera sono in crescita di 300 euro quest’anno, mentre quelli di olandesi, tedeschi e polacchi sono in crescita di poco meno di 200 euro.
Nonostante la presenza di vincoli finanziari non certo marginali, la maggior parte degli europei ha comunque intenzione di andare in vacanza quest’estate: l'83% degli intervistati ha in programma un viaggio tra giugno e settembre. Il 55% di questi piani di viaggio si concentra sul Paese d’origine, mentre il 45% ha in programma un viaggio all’estero. Oltre la metà (54%) dei viaggiatori è disposta a spendere di più per alloggi e trasporti che contribuiscano a ridurre il proprio impatto ambientale, con una percentuale che sale al 60% in Spagna e Italia. Un altro elemento distintivo riguarda l’assicurazione di viaggio: quasi il 60% dei viaggiatori ha già acquistato o intende acquistare una polizza per le vacanze estive. Così come cresce la sensibilità per gli eventi meteo estremi, i disordini geopolitici e le minacce informatiche: tre voci ricorrenti nelle preoccupazioni maggiormente percepite dai vacanzieri.
L’indagine, infine, monitora anche il sentiment relativo alle innovazioni da cui risulta che l’intelligenza artificiale sta diventando un prezioso strumento di pianificazione del viaggio: quasi 3 europei su 10 (29%) hanno intenzione di utilizzarla, soprattutto in Spagna e in Italia (entrambi al 36%), mentre olandesi e francesi mostrano livelli più bassi di intenzione, il 25% e il 24% rispettivamente, stanno ancora pensando di utilizzare l’intelligenza artificiale per decidere i piani di vacanza. Inoltre, gli europei cercano nuove esperienze: indipendentemente dalla destinazione di viaggio, l’aspettativa principale della maggior parte degli europei in vacanza è quella di vivere un’esperienza nuova e diversa (75%). Questo sentimento è ancora più forte tra i viaggiatori britannici (79%), spagnoli (80%) e polacchi (83%)
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