La quarta edizione del rapporto realizzato in collaborazione da Isnart e Legambiente rivela che i ciclituristi alimentano un giro d’affari che nel 2023 ha superato i 5,5 miliardi con un +35% sull’anno precedente e un +19% rispetto al 2019.
Il trend crescente di presenze è arrivato a 56,8 milioni, pari al 6,7% sul totale delle presenze turistiche con un +4% rispetto ai 54 milioni registrati nel 2019. Si tratta soprattutto di una forma di turismo più ricco grazie a una capacità di spesa nettamente superiore rispetto alla media dei villeggianti. Per l’acquisto di beni e servizi un cicloturista in media spende 95 euro al giorno che diventano 104,5 per l’ospite che arriva dall’estero. A queste cifre si devono aggiungere oltre a 67 euro per pernottamento anche per il benessere post attività, le specialità agroalimentari del territorio e attività ricreative. Un turista invece normalmente spende quasi 60 euro. Questa platea di appassionati viaggia in famiglia o con amici, usa i social ed è da attirare e coinvolgere con percorsi e ciclovie adatte ad escursioni con soste in musei, centri storici di borghi minori, presso imprese agroalimentari a caccia di esperienze enogastronomiche senza dimenticare attività più dinamiche come trekking e downhill che conquistano i fan del Nord Europa. Inoltre gli appassionati si regalano una permanenza che per quasi i due terzi del campione osservato oscilla tra le 7 e le 13 notti mentre un altro 15% soggiorna tra le due e le quattro settimane. Quasi il 40% pernotta in hotel 3 e 4 stelle e quasi un 20% opta per b&b.
(Per maggiori informazioni:www.isnart; www.legambiente.it)