Dall’analisi di Risposte Turismo emerge come dal 2003 ad oggi siano entrati in attività oltre 24 nuovi outlet village (in media, più di un’apertura all’anno), per una superficie commerciale totale che, quest’anno, ha raggiunto circa 725 mila mq, con 2,1 milioni di turisti che hanno scelto nel 2023 l’Italia per una vacanza all’insegna dello shopping (+7% sul 2019).
Per quanto riguarda il mercato statunitense, sul quale quest’anno si è concentrata l’attenzione di Risposte Turismo, l’analisi mostra come siano sempre Roma, Milano, Napoli, Venezia e Firenze le città che – in quest'ordine – il segmento della domanda associa allo shopping, considerandole destinazioni adatte per svolgere questa attività. Altri centri, di minori dimensioni, come Bologna e Genova hanno registrato punteggi superiori a località come Taormina, Cortina e Capri.
Complessivamente (shopping tourist e non) l’indagine fa emergere come il 91% degli statunitensi in viaggio in Italia non rinuncerebbe all’acquisto di prodotti italiani: su tutti la gastronomia (al 53% tra la tipologia di prodotto che gli americani acquisterebbero ”assolutamente”) seguita dagli articoli di moda.
Sempre nell’ambito di questo focus USA, con riferimento alla motivazione che spinge i turisti statunitensi a viaggiare, il 34% del campione afferma di aver viaggiato in più occasioni con l’intento di fare acquisiti, percentuale che sale al 47% considerando tutti coloro che lo hanno fatto almeno una volta. La spesa media giornaliera dei turisti statunitensi in shopping si attesta intorno a 110 euro ed è interessante rilevare come anche tra gli statunitensi che non hanno mai viaggiato per shopping, il 16% ha dichiarato che esso conta comunque molto o abbastanza tra le attività accessorie da svolgere quando si viaggia.
I dati sulla spesa Tax Free gennaio-novembre 2023 evidenziano in modo tangibile l’appeal dell’Italia come meta per il turismo dello shopping di lusso. In questo segmento il recovery della spesa Tax Free ha raggiunto il 124% rispetto al 2019, trainato dall’incremento significativo dello scontrino medio (+21%). Ha guidato la ripresa il nuovo mix di nazionalità, grazie soprattutto ai turisti provenienti dagli Stati Uniti e dai Paesi del Golfo, che contribuiscono per il 26% e l’11% del Tax Free Shopping al lusso totale. La spesa tax free di americani e arabi ha più che raddoppiato quella del 2019, con un recovery rispettivamente del 263% e del 224%. Aumentano anche i loro scontrini medi: 2.900 euro (+38%) per gli americani e 4.200 euro (+26%) per gli arabi. Crescono infine i viaggiatori internazionali più giovani appartenenti alla Generazione Z: in questa fascia troviamo il 22% degli shopper arabi e il 15% di quelli americani. L’attesa è per il definitivo ritorno dello shopper cinese, già in fase di ripresa moderata: oggi il suo recovery della spesa tax free per i prodotti lusso è del 44%.
(Per maggiori informazioni: www.risposteturismo.it; www.globalblue.com)