Secondo il “Rapporto Turismo Enogastronomico e Sostenibilità”, a cura di Roberta Garibaldi, il primo punto importante che emerge è che nell’estate 2023 c’è stato un calo dei flussi turistici interni, causato dall’aumento generalizzato dei costi. I turisti italiani sono la base del mercato del turismo enogastronomico perché, anche se i visitatori internazionali di solito spendono di più, sono quelli che viaggiano tutto l’anno e visitano le aree interne. Infatti in Italia il 47% degli arrivi stranieri si concentra in sole sei province: Venezia (12%), Bolzano e Roma (9%), Milano (6%), Verona e Firenze (5%), mentre gli italiani hanno una distribuzione molto più omogenea. La contrazione della domanda di viaggio da parte degli italiani è dovuta a un forte abbassamento del potere d’acquisto effettivo; se la classe media continua ad avere stipendi accettabili e andare in vacanza, chi ha un reddito inferiore o è disoccupato rinuncia al viaggio.
Anche per loro, quindi, si aprono nuove soluzioni e possibilità più economiche, come la visita delle aree rurali in cui il turismo enogastronomico la fa da padrone. Per supportare questi nuovi flussi di turismo che creano valore economico, sociale e culturale servono piani integrati di sviluppo, con trasporti a prenotazione digitale e promozioni a livello internazionale, passando per la creazione di hub enogastronomici, spazi polifunzionali di accesso al patrimonio locale e itinerari turistici alla scoperta dei borghi minori e della loro cultura culinaria.
L’esperienza turistica enogastronomica, inoltre, diventa un’occasione per acquisire abitudini più salutari, può migliorare la consapevolezza nutrizionale e, attraverso l’edutainment, fornire indicazioni per migliorare le proprie abitudini: sette turisti su dieci, infatti, vorrebbero trovare in vacanza menù con ricette salutari e locali.
La sostenibilità è un tema legato all’esperienza enogastronomica e stimola alla partecipazione. L’attenzione verso la tematica ambientale è alta per il 75% degli intervistati che sceglie degustazioni, pranzi e/o cene a base solo di prodotti locali. Inoltre, l’adozione di sistemi di raccolta differenziata (73%), di risparmio idrico (66%), di energia da fonti rinnovabili (66%), l’essere plastic free (63%) e altre condotte green guidano il turista. Nella scelta della meta la sostenibilità è un vero e proprio focal point: gli italiani valutano attentamente se e quanto sia sostenibile la destinazione che si accingono a visitare. Più di 3 viaggiatori su 4 prendono in considerazione la possibilità di alloggiare in strutture green, di raggiungere la meta con mezzi poco impattanti e di muoversi in loco con le biciclette.
(Per maggiori informazioni: www.robertagaribaldi.it)