Le aziende di TPL hanno messo in atto grandi sforzi organizzativi per garantire a studenti, lavoratori e a tutti i cittadini interessati la piena fruizione dell’agevolazione introdotta dallo Stato per l’acquisto di abbonamenti ai servizi di TPL da parte delle persone fisiche con reddito fino a 20mila euro.
“La collaborazione in questi mesi garantita dal sistema sta però mettendo ora in seria crisi le aziende a causa dei forti e immotivati ritardi nell’erogazione dei rimborsi dovuti da parte del Ministero competente” evidenziano le Associazioni nazionali del TPL.
Le aziende, spiegano le Associazioni, hanno sino ad oggi anticipato oltre 50 milioni di euro dall’attivazione a metà aprile scorso del bonus trasporti 2023, importi che il Ministero si era impegnato a rimborsare con cadenza mensile entro 30 giorni dal rilascio degli abbonamenti e che ad oggi non sono ancora stati erogati.
Nel contesto attuale di forte incremento dei costi di esercizio, in assenza peraltro dei necessari adeguamenti inflattivi di corrispettivi e tariffe, e di perdita di ricavi tariffari ancora rilevante dopo l’emergenza pandemica, i livelli di liquidità delle aziende sono già sotto la soglia critica e il ritardo nell’erogazione di rimborsi dovuti, di rilevante entità, sta aggravando ulteriormente la situazione costringendo gli operatori del settore ad incrementare l’esposizione debitoria nei confronti del sistema creditizio a tassi di interesse altissimi e in costante crescita.
“Le rassicurazioni ricevute su un tempestivo superamento del problema sono rimaste orfane di azioni concrete. Ulteriori ritardi non possono essere assorbiti dal sistema e metterebbero a rischio la stessa regolarità del servizio offerto ai cittadini” concludono le Associazioni.
(Per maggiori informazioni: www.anav.it)