La società Pambianco, l'8 marzo scorso a Milano durante il primo Hôtellerie Summit, nel tracciare lo scenario del settore alberghiero ha evidenziato come nel 2022 su quasi 32mila hotel soltanto 2.105 siano alberghi di catena (6,6% di peso sul mercato).


Il dato interessante evidenziato dalla ricerca è che dal 2017 al 2021 sono leggermente diminuite le strutture fino a 3 stelle e sono cresciute (complessivamente del 6,5%) quelle a 4-5 stelle. Abbiamo un 38% di alberghi 4 stelle, 36% di 5 stelle, 23% di 3 e 3% di 2 con una prevalenza (45%) nelle città, seguite da mare (37%), montagna (11), country resort (4) e lago (3). Cifre che vanno interpretate tenendo presente che gli alberghi di fascia alta sono quelli preferiti dagli stranieri: il 60% degli arrivi dall’estero ha scelto i 5 stelle e il 38% i 4 stelle. Tra le prime società in termini di fatturato troviamo Starhotels (241 milioni nel 2022); Hotelturist (135); Alpitour con la sua divisione alberghiera (134; Sardegna Resorts (110); Bluserena (96). Ben poco se paragonati ai colossi stranieri, con Marriott che fattura quasi 20 miliardi, oltre 8 Hilton, Hyatt con 5,5, Accor con oltre 4 miliardi e InterContinental 3,6.
Negli ultimi anni, proprio durante la pandemia, si sono registrate molte transazioni per acquisizioni di strutture da parte di catene internazionali e di imprese anche italiane ma di maggiori dimensioni. Nel 2022 sono state effettuate 46 operazioni per un valore complessivo di 1,4 miliardi. Ventiquattro di queste erano stranieri che compravano in Italia, gli altri 22 italiani che investivano nel proprio Paese. Un numero discreto, ma che evidenzia una
contrazione di tali operazioni rispetto all’exploit dell’anno precedente.
L’Italia, però, indiscutibilmente attrae gli investitori, come si può evincere dalle ultime transazioni in Toscana, a Roma e a Cortina d’Ampezzo.Negli ultimi anni, proprio durante la pandemia, si sono registrate molte transazioni per acquisizioni di strutture da parte di catene internazionali e di imprese anche italiane ma di maggiori dimensioni. Nel 2022 sono state effettuate 46 operazioni per un valore complessivo di 1,4 miliardi. Ventiquattro di queste erano stranieri che compravano in Italia, gli altri 22 italiani che investivano nel proprio Paese. Un numero discreto, ma che evidenzia una contrazione di tali operazioni rispetto all’exploit dell’anno precedente. Per quanto riguarda le gestioni, il 55% (stima Deloitte) riguarda contratti di affitto, contro un 31% di management contract e un 14% di gestione diretta. Le società sono al 56% gruppi e per il 44% indipendenti.
(Per maggiori informazioni: www.pambianco.it)