Dopo il grande rimbalzo del 2021, il mercato immobiliare italiano ha registrato nel 2022 il secondo miglior risultato degli ultimi anni, il settore dell'hospitality è andato bene spinto da flussi turistici in rapida ripresa e da un trend positivo di ADR e RevPar, anche se si prevede che per il 2023 il volume di investimenti registrerà un leggero rallentamento a causa dell'incremento dei tassi da parte della Bce, che ha creato un atteggiamento attendista da parte degli investitori intenti a monitorare l’impatto della crescita del costo del capitale sul pricing degli immobili prima di avviare nuove operazioni. E' il quadro emerso nel convegno "REAL ESTATE. Trend e Opportunità per il settore turistico" tenutosi il 2 marzo alla BTM di Bari moderato da Beatrice Lucarella, Coordinatrice Comitato Tecnico Cultura Confindustria Puglia e al quale hanno partecipato, tra gli altri, Massimo Salomone, Coordinatore Turismo Confindustria Puglia, Marina Lalli, Presidente Federturismo Confindustria e Giuseppe Pastore, Dirigente Sezione Competitività Regione Puglia.
Dopo una partenza entusiasmante, ha sottolineato la Presidente Lalli nel suo intervento, che ha portato a chiudere i primi sei mesi del 2022 con il 40% di transazioni in più rispetto allo stesso periodo del 2021 dopo l’estate sul comparto c'è stato un arresto che ha coinvolto tanto l’alberghiero quanto l’intero settore del real estate italiano.
Nonostante il calo dei volumi d’investimento nel quarto trimestre il settore hôtellerie ha però registrato risultati comunque confortanti spinto da flussi turistici in rapida ripresa con un mercato che nelle principali città italiane Milano, Roma, Firenze e Venezia ha mantenuto la sua liquidità e dove gli investitori stranieri sono tra i più ricercati a fronte di un’offerta molto limitata.
(Per maggiori informazioni: b.ongaro@federturismo.it)