L'incremento dei canoni delle concessioni demaniali, deciso dal Ministero delle Infrastrutture è il più alto di sempre - dichiara il Presidente di Assomarinas Roberto Perocchio - e appare vessatorio nei confronti della categoria che rappresentiamo, che ha già attraversato 10 anni di crisi.
Per questo abbiamo scritto una lettera al Ministero delle Infrastrutture in cui ribadiamo che la maggior parte dei porti turistici ha concessioni-contratto in cui i canoni, per consentire la realizzazione e la gestione del porto, sono prefissati ed indicizzati Istat e pertanto gli aumenti si devono limitare agli effettivi adeguamenti senza ulteriori rincari per non aggravare una situazione delle strutture per la nautica da diporto già di per sé difficile.
Non dobbiamo dimenticare che nel 2007 la legge finanziaria previde l'incremento esorbitante dei canoni demaniali marittimi, a seguito del quale sono seguiti estenuanti contenziosi con lo Stato da parte di numerosi porti turistici realizzati prima del 2006 .
Si aggiunga che la consistenza della domanda interna di ormeggi turistici è in rapido calo: oltre 10.000 unità immatricolate in meno negli ultimi 7 anni. Così come non deve trarre in inganno il lusinghiero risultato della produzione nazionale di natanti, imbarcazioni e specialmente navi da diporto che si mostra assai performante, ma da attribuire prevalentemente all'esportazione, specialmente verso i mercanti emergenti.
Per dare ossigeno alle imprese che rappresentiamo chiediamo, quindi, che il provvedimento sia rivisto attraverso un riordino dei criteri di determinazione dei canoni per renderli economicamente più sopportabili.
Roma, 10 gennaio 2023