Piccoli aeroporti urbani, aerei elettrici in volo, il successo della Premium Economy e tanto altro. I prossimi anni, secondo il portale specializzato Simple Flying, saranno strategici e pieni di novità per il trasporto aereo dopo che pandemia, transizione energetica, rivoluzione tecnologica e nuovi modelli di business hanno imposto un vero e proprio cambio di marcia. Sono stati elencati i nove trend del prossimo decennio che caratterizzeranno l’aviation: una panoramica che attraversa tutti gli ambiti, dalle risorse umane all’intelligenza artificiale, dagli scali delle compagnie, dal carburante alla sostenibilità.
La ripresa dei viaggi quest’anno è stata complicata dalla carenza di personale, frutto dei massicci licenziamenti durante la pandemia, le cui conseguenze si vedranno ancora per un po’ di tempo con ritardi, voli cancellati e bagagli smarriti.
La carenza di piloti sta diventando sempre più evidente per una professione molto specializzata e per questo alcune compagnie come United Airlines corrono ai ripari mettendo in piedi accademie di volo interne per crescere in casa i propri piloti. Proprio perché il settore dell’aviazione continuerà a crescere, la disponibilità di piloti nel prossimo decennio sarà insufficiente a coprire la domanda del settore.
Il secondo trend è legato al primo: per risparmiare sui costi e risolvere il problema della carenza di personale negli ultimi mesi si è aperto il dibattito sull’introduzione di voli con un solo pilota a bordo. Nei prossimi anni, però, questa dovrebbe rimanere solo una piacevole suggestione: sono troppi ancora i rischi legati alla sicurezza, sia a bordo con un solo responsabile dell’aeromobile, sia rispetto ad affidare sempre più compiti di “gestione del volo” alla tecnologia. Inoltre questa scelta presupporrebbe un totale cambio di configurazione dei modelli di aeromobili attualmente in produzione: Boeing e Airbus, i due maggiori produttori mondiali, dovrebbero rivedere le cabine di pilotaggio degli aerei che sono già in produzione da qui ai prossimi anni.
La pandemia ha accelerato i progressi tecnologici nel travel e nel trasporto aereo: sempre di più abbiamo a che fare con colonnine self service e sistemi di check in autonomo. La tendenza continuerà nel prossimo decennio, quando l’evoluzione dei servizi per i passeggeri diventerà un'operazione totalmente automatica grazie alla tecnologia biometrica e al cloud, in cui i passeggeri eseguiranno tutti i servizi fino all’imbarco da soli, e l’aeroporto potrà monitorare ogni movimento.
Alcune compagnie aeree hanno già iniziato l’implementazione di Electronic Flight Bags (Efb) per i loro piloti e l'intelligenza artificiale potrebbe essere implementata anche nelle cabine di volo degli aerei commerciali per aiutare i piloti nel controllo e nei calcoli delle rotte oltre che nei controlli di precisione e nella gestione ordinaria dei voli.
Il debutto degli aerei elettrici nell’aviazione commerciale potrebbe ancora tardare, ma alcuni piccoli modelli hanno già avuto il via libera degli enti per volare e d è molto probabile che nel prossimo decennio vedremo sempre più aerei elettrici anche di medie dimensioni decollare e atterrare dai maggiori aeroporti. Case produttrici come Archer, Heart Aerospace ed Eve Air Mobility hanno già ricevuto ordini significativi da alcune compagnie aeree come United Airlines, Air Canada e Icelandair per il decollo e l’atterraggio elettrico verticale (eVTOL).
Secondo alcune stime dei produttori stessi, infatti, entro il 2028 potremo già vedere un sistema integrato di voli elettrici nell’aviazione commerciale, una volta che saranno completate tutte le procedure riguardo test, certificazioni e infrastrutture. In un primo momento, ovviamente, l’uso di piccoli aerei elettrici servirà per facilitare la mobilità urbana o per collegare alcune mete e città relativamente vicine.
Grandi aeroporti internazionali, ma anche scali regionali più piccoli iniziano a congestionarsi e stentano a sopportare i grandi flussi di passeggeri soprattutto nei periodi di alta stagione. Per questo motivo i piccoli aeroporti urbani potrebbero tornare ad avere un ruolo centrale o rinascere come piattaforme di volo per i taxi elettrici. La mobilità aerea urbana spingerà il sistema aeroportuale a diventare un vero e proprio ecosistema multimodale. Nasceranno piccoli aeroporti su piattaforme mobili e modulabili vicino ai porti, ai centri d’interesse e perfino su alcune isole al largo delle città di mare.
Quella che un tempo era la spina dorsale del sistema di trasporto aereo nazionale e regionale rischia di essere in declino: le compagnie aeree regionali hanno subito più di tutte la carenza di piloti con questi ultimi che hanno scelto di lavorare o con le low cost o con le legacy. Questi ultimi due modelli, inoltre, stanno occupando quote di mercato sia sulle rotte leisure sia sul point-to-point, restringendo i margini di azione delle regionali con un mix di taglio dei costi e tariffe aggressive. I costi delle operazioni e le tariffe aeroportuali, infine, aumentano mettendo in difficoltà proprio gli operativi delle regionali e nei prossimi anni potremmo vedere il fallimento o la chiusura di molte compagnie aeree che avevano aderito a questo modello.
Quest’anno la domanda leisure si è ripresa rapidamente, mentre per i viaggi d’affari che devono ancora tornare alla metà dei livelli pre pandemici si prevede nel prossimo decennio un declino inevitabile da attribuire innanzitutto al lavoro da remoto che ha semplificato le relazioni e diminuito le trasferte di lavoro.
La tendenza crescente dei viaggiatori bleisure va di pari passo con la crescente popolarità delle cabine Premium Economy. Alcune compagnie aeree hanno gradualmente iniziato a rinunciare alla cabina di prima classe a lungo raggio e la Business è diventata più lussuosa. La Business Class è così diventata la nuova prima classe e la popolarità della Premium Economy di alcune compagnie aeree (tra servizi esclusivi a bordo, sedili reclinabili, spazio extra per le gambe e prezzi concorrenziali) sta spingendo molti viaggiatori d’affari e frequent flyer a scegliere la nuova Premium.
I vettori legacy, ma anche quelli low cost, stanno investendo sempre di più su questo nuovo modello di classe intermedia che permette più guadagni e incentiva i passeggeri a un upgrade conveniente. In futuro, è prevedibile perfino la nascita di lounge in aeroporto dedicate ai passeggeri di Premium Economy.
Nell’ultimo decennio si prevedeva che la regione Asia-Pacifico sarebbe diventata la più veloce al mondo per quanto riguarda l’attività delle compagnie aeree. La regione avrebbe dovuto rappresentare il 40% delle future produzioni aeree e, sebbene la pandemia abbia rallentato il ritmo, le previsioni parlano di un target che arriverà perfino al 45%. E mentre la Cina rimarrà ancora il mercato più significativo all’interno dell’Asia-Pacifico, nuovi contendenti sono entrati in campo. L’India, attualmente il terzo mercato mondiale dell’aviazione, è ancora relativamente poco penetrato rispetto alla Cina. Tuttavia, questo probabilmente cambierà entro il prossimo decennio, anche grazie al fatto che i produttori di aeromobili come Airbus e Boeing sono sempre più presenti in India, in particolare per le produzioni di motori di aeromobili, del carburante Saf e dei sistemi di difesa aerospaziale.
Un altro probabile concorrente nella regione nel prossimo decennio è l’Indonesia. Il paese è destinato a diventare il quarto più grande mercato dell’aviazione del mondo entro il 2030 e attualmente vanta più di 30 aeroporti internazionali e oltre 200 aeroporti nazionali, con il piano del governo di aprirne almeno altri cinque. L’Indonesia è anche la patria di Lion Air, il secondo più grande vettore low cost del sud-est asiatico dopo AirAsia.
(Per maggiori informazioni: https://simpleflying.com)