- Energia, inflazione e aumento dei tassi pesano sulle imprese alberghiere
- Il Consiglio Direttivo di Confindustria Alberghi definisce le priorità del settore
Il Consiglio Direttivo Confindustria Alberghi riunito oggi a Roma presso l’Anantara Palazzo Naiadi Rome Hotel ha dedicato ampio spazio all’analisi del settore al termine di un anno caratterizzato dalla ripartenza post Covid, ma anche all’aumento esponenziale di moltissimi costi con cui le aziende del settore si devono confrontare.
A partire da giugno l’andamento ha improvvisamente girato in positivo spinto soprattutto dal ritorno del turismo internazionale, che ha tenuto anche nei mesi autunnali benché non siano ancora raggiunto i livelli pre-pandemia.
La ripresa dei viaggiatori è evidente, l’Italia ha avuto anche maggior successo rispetto ad altri paesi europei.
Sul fronte delle imprese pero l’aumento esponenziale dei costi, in primis quelli energetici, e poi anche l’inflazione a due cifre e ora l’aumento dei tassi che, con l’ulteriore mezzo punto di ieri, sta facendo schizzare in alto i costi dei mutui, rallenta il recupero delle imprese alberghiere rendendo più lungo e difficoltoso il percorso di recupero delle aziende.
Nel riconoscere il lavoro finora svolto dal Governo, è stato tracciato il quadro generale e ribadite le principali priorità tra cui il necessario riordino del PNRR che pur avendo colto le giuste direttrici di sviluppo, ha destinato risorse esigue al settore rispetto alle reali esigenze del comparto. Da qui l’urgenza di procedere ad una rimodulazione delle risorse che tenga conto delle esigenze e della capacità di fare delle imprese alberghiere già dimostrata nei primi due bandi del PNRR.
Il 2022 lo ricorderemo certamente come l’anno della ripartenza, ma è al 2023 che affidiamo le attese per una vera e propria uscita dalla crisi che metta in sicurezza le imprese – dichiara Maria Carmela Colaiacovo, Presidente di Associazione Italiana Confindustria Alberghi.