L’indagine Ipsos Future4Tourism sottolinea come le vacanze autunnali, complice il caro prezzi e la situazione internazionale, subiscano un calo del 7% in confronto con i dati dell’autunno 2019.Se il 58% degli italiani ha messo in preventivo qualche giorno lontano da casa nell’autunno, la rilevazione mostra che l’incremento dei prezzi e le preoccupazioni per il conflitto ucraino-russo in corso non passano senza lasciare strascichi. A risentirne saranno soprattutto i weekend fuori casa mentre le vacanze con un numero maggiore di notti, beneficiando ancora dell'onda lunga dell'estate 2022 e probabilmente di una prenotazione anticipata, non appaiono compromesse. La tendenza continua a confermare una maggior preferenza per le mete italiane rispetto a quelle europee ed extra europee. Le crociere, pur rimanendo un tipo di vacanza numericamente più di nicchia, sono scelte da circa il 4% dei vacanzieri autunnali (contro un 2% dello stesso periodo 2019).
Per chi ha deciso di non concedersi periodi di vacanza nel periodo autunnale, la motivazione economica è sicuramente forte e, potenzialmente, avrà un impatto anche sulle vacanze di Natale: a settembre gli italiani che ipotizzano di fare vacanze nel periodo natalizio sono il 17% (erano il 21% nel settembre 2021).
Le previsioni ci dicono che non diminuiscono solo i numeri assoluti dei vacanzieri, ma anche le notti fuori casa: crescono coloro che si concederanno di passare solo una festività fuori casa a scelta tra il Natale, il Capodanno, l'Epifania a scapito di chi invece allungava il periodo riuscendo a festeggiare almeno due ricorrenze lontano da casa.
Il trend sul lungo periodo, però, non sembra negativo. Fra gennaio- marzo 2023, infatti, la quota che dichiara già oggi di voler effettuare una vacanza si attesta al 34%; un dato del tutto in linea con quanto rilevato nei periodi pre-pandemia.
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