Da una parte le previsioni finanziarie ottimistiche delle principali compagnie aeree europee per l’intero anno, grazie alla forte domanda, dall’altra le ultime stime di Eurocontrol, con scenari al ribasso che indicano che, nel caso più probabile, il traffico aereo in Europa non tornerà ai livelli del 2019 prima del 2024. Le precedenti previsioni di Eurocontrol, pubblicate a giugno, indicavano una ripresa un anno prima. La forte domanda di questa estate è stata frenata sia dalla capacità del settore di gestire la rapida crescita, sia dall’impatto della guerra in Ucraina, di conseguenza, ci aspettiamo di vedere circa 9,3 milioni di voli quest’anno, il 49% in più rispetto al 2021, ma ancora il 16% in meno rispetto al 2019. Confidiamo che l’anno prossimo il traffico possa tornare a circa il 92% dei livelli del 2019.
Lo scenario più probabile prevede una ripresa nel 2025. Un quadro che presuppone un Pil debole nel 2023 per la maggior parte dei Paesi europei e, nonostante la fiducia relativamente forte dei passeggeri, l’inflazione elevata e le crescenti preoccupazioni ambientali in alcuni Stati europei influenzeranno la domanda. Lo scenario vede anche gli effetti negativi della parziale sostituzione dei viaggi d’affari con alternative digitali e le carenze di personale e di capacità delle compagnie aeree nel prossimo anno, ma prevede comunque un miglioramento significativo rispetto al 2022.
Inoltre le restrizioni sugli spazi aerei ucraini, russi, bielorussi e moldavi rimarranno fino al 2028.
(Per maggiori informazioni:www.eurocontrol.int)