L’ultimo bolletino dell’Enit restituisce una nuova fotografia sul turismo italiano. Si registra  un incremento della percentuale di sentiment positivo sui social (da 4,0% a 4,3%). Dal 18 marzo al 30 aprile, si contano un totale di 617,4 mila mention della Penisola – di cui 32,6 mila comparse sul web e 584,8 mila dai social – che hanno prodotto 186,4 milioni di interazioni, una campagna promozionale spontanee da 331 milioni di euro.


Inoltre, per il periodo turistico estivo da giugno ad agosto il numero delle prenotazioni aeroportuali riporta il trend tra i diversi Paesi europei in equilibrio: in Italia si contano 407 mila prenotazioni (-68,5%), in Spagna 403 mila (-63,7%) ed in Francia 358 mila (66,3%). Le strutture ricettive registrano una minore disponibilità di posti letto per il mese di giugno, un segnale che lascia ben sperare. E anche il prezzo medio delle camere in vendita sulle OTA che ha subito un calo generalizzato a febbraio e marzo, si sta risollevando in tutta Italia già in previsione del mese di giugno.
Certo la settima settimana appena osservata dall’ufficio Studi Enit ha rilevato un andamento ancora molto debole degli arrivi aeroportuali nel 2020, con perdite dal 1° gennaio al 26 aprile del -63,4% rispetto allo stesso periodo del 2019 (che sale a -94,7% da marzo e aprile), proseguendo il trend di maggiore profondità di calo dovuto alla domanda internazionale fermata dalle restrizioni antivirus.
Scendono gli arrivi dal mercato cinese al -77,4% (valore massimo) e dagli USA (-71,7%), contro il calo inferiore del -54,5% registrato dalla Russia. L’analisi degli scenari economici a breve termine indica un recupero completo nel triennio, quando il turismo complessivamente avrà recuperato i volumi del 2019 e li supererà con un totale di visitatori del +4% rispetto al 2019, trend dettato dal turismo domestico.
Ma la situazione mondiale degli arrivi aeroportuali internazionali tra gennaio e marzo 2020, evidenzia un calo generalizzato del -38,2% rispetto al I trimestre del 2019, che vede in testa la diminuzione in Asia e Pacifico con il -48,7%, seguita al secondo posto dall’Europa col -36,4%, dall’Africa e Medio Oriente col -29% e dalle Americhe al -26,7%. In Europa è l’area del Centro-Est europeo a subire il calo più profondo pari al -40,7%, seguita dall’Europa Occidentale col -39,7% e dal Sud Europa col -39,2% mentre l’Europa del Nord limita il danno al -33,9%.

( Per maggori informazioni: www.enit.it)