Il 21 gennaio all’Auditorium di Roma il Ministro della Cultura e del Turismo cinese Luo Shugang e il Ministro Dario Franceschini danno il via ufficiale all’Anno della Cultura e del Turismo Italia-Cina 2020. Un’alleanza che dura da tempo e che, a guardare i flussi turistici, cresce sempre di più. Nel 2019, infatti, in base ai dati Enit, gli arrivi aeroportuali dalla Cina hanno fatto registrare un +16% rispetto al 2018. Le Regioni preferite sono Lazio (+2,1% 2018/2017), Veneto (+5,2%), Toscana (+7%), Lombardia (+3,2%) ed Emilia Romagna (+1%), mentre quando si tratta di attività ricettive i cittadini cinesi privilegiano le strutture alberghiere (87,2% delle notti totali), anche se l’incremento maggiore si riscontra nel settore extralbergiero (+12,8% vs il 4,1 degli hotel).
Oltre alle città d’arte, a sorpresa anche la montagna comincia a interessare i viaggiatori cinesi come dimostrano i numeri relativi al Trentino Alto Adige che ha visto moltiplicare per dieci i pernottamenti e la spesa turistica.
Alla cerimonia di apertura, hanno partecipato rappresentanti ed enti del mondo della cultura e del turismo.
Nel corso dei vari panel si è discusso di come i big data hanno cambiato le abitudini di consumo del turista, di overtourism, di come promuovere destinazioni turistiche alternative ai tradizionali circuiti. Proprio su questo punto il ministro Franceschini ha spiegato che «il nostro obiettivo comune è favorire il turismo anche nei luoghi non ancora noti. Bisogna lavorare insieme per la valorizzazione del patrimonio culturale dei nostri due Paesi». Cina e Italia detengono, in effetti, il primato di siti Unesco al mondo, ma la maggior parte si trova in piccoli comuni. «Bisogna ragionare sulla distribuzione dei flussi – ha aggiunto Lorenza Bonaccorsi, sottosegretario ai Beni culturali con delega al turismo – La Cina chiede un turismo attento, che cerca esperienze, e il Belpaese è pronto a offrirle»..
Dobbiamo ora lavorare per un'accessibilità maggiore verso luoghi minori, dobbiamo altresì incrementare l'innovazione tecnologica, perché il turismo è stato uno dei settori travolti dall'onda digitale.
Aderisce a questa visione Jane Jie Sun, Ceo del colosso asiatico Trip.com. "Noi abbiamo 400 milioni di utenti di cui 100 milioni stranieri e vorremmo espanderci in questo segmento, ma promuovendo le città meno note presso il mercato cinese. Anche Yao Jun del Gruppo Otc ha mostrato interesse per città italiane minori, citando Portofino e località similari per "cooperare in maniera realistica a progetti urbanistici e paesaggistici in cui sia vivo anche il design.
Pansy Ho, segretario generale Global Tourism Economy Forum ha invece annunciato che l'obiettivo del Forum di Macao 2020, cui l'Italia partecipa in modo attivo, sarà incentivare i giovani cinesi e italiani a considerare la cultura nei loro viaggi. Anche Dai Bin, presidente dell'Accademia del Turismo Cinese, ha rilevato come siti culturali come la Città Proibita e il Colosseo siano tra i più visti al mondo.
Nel panel dedicato alla mobilità e all'innovazione è invece intervenuto Renzo Iorio, Ceo Nugo Fs:"una persona su due farà un viaggio nel prossimo futuro, un segnale di benessere, ma che ci avvisa su quanto la mobilità sarà cruciale e avrà bisogno di supporti tecnologici".
Li Xinyu, vice presidente Trip.com annuncia invece l'espansione 5G sulle piattaforme internazionali di India e Usa ed il prossimo coinvolgimento dell'Europa e "dell'Italia, soprattutto in ambito promozionale".
Ugo de Carolis, amministratore delegato di Aeroporti di Roma ha testimoniato come la tecnologia ha mutato verso l'eccellenza gli scali della Capitale. "Ci prepariamo ad accogliere i flussi in arrivo e partenza attraverso analisi accurate e dati incrociati, ci aiuta poi il controllo elettronico dei passaporti; sono strumenti che ci hanno portato a premi per qualità e certificazioni come la Welcome Chinese". Per primi gli scali romani, grazie alla tecnologia, hanno anche attivato subito il controllo temperatura corporea per la pre allerta sulla nuova influenza sui numerosi passeggeri in arrivo dalla Cina.
"La tecnologia aiuta, è un supporto fondamentale - ha concluso De Carolis - ma le persone fanno sempre la differenza, contano per il 90% nel nostro settore, e forse in tutti". Dello stesso parere Giovanni Malagò presidente del CONI: "Il 5G è totalmente immersivo, fantastico, ma nulla ci può dare l'atmosfera di un olimpiade, se non viverla sul posto".
L'overtourism è stato infine al centro dell'ultimo panel su "Contesto Sociale e sviluppo del turismo sostenibile". "L'overtourism rischia di far perdere autenticità alle destinazioni - ha detto Giorgio Palmucci, presidente Enit - una delle ragioni fondamentali del viaggio è la qualità dell'accoglienza, e la crescita nelle destinazioni meno conosciute è dovuta principalmente a questo". "Nei piccoli borghi - ha proseguito - grazie all'ospitalità diffusa abbiamo visto crescere i pernottamenti riuscendo a far convivere esigenze di sviluppo di aree interne e sostenibilità" . Il presidente ha poi aggiunto che la tecnologia è imprescindibile dalla sostenibilità anche perché facilita la formazione delle nuove leve di settore. Secondo Liu Shijun, segretario generale della World Tourism Alliance l'overtourism "non è un grande problema, ma va risolto attraverso i dati sui flussi in tempo reale, altrimenti diventerà più grande".
Le conclusioni sono state affidate a Francesca Cima, presidente dei produttori Anica, la quale ha prodotto il film 'La grande bellezza', un lungometraggio che non solo ha dato il via a una serie di itinerari ispirati al set,
e muoversi secondo il suo stile, perché "il cinema è la più grande agenzia di viaggi del mondo, impareggiabile nel creare desideri".
(Per maggiori informazioni: www.beniculturali.it)