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  • Notizie osservatorio turismo

    In una precedente analisi sulla stagionalità dei flussi inbound (http://goo.gl/DowKWx) avevamo sottolineato il primato assoluto dei mesi estivi (giugno-agosto) sia per numero di viaggiatori che di spesa sostenuta (complessiva e pro-capite). Basti pensare che, tra il 2009 e il 2013, nella sola stagione estiva sono arrivati nel nostro Paese oltre 128 milioni di stranieri, generando un giro d’affari per complessivi 58 miliardi di euro (spesa pro-capite di 450 euro).

    Federturismo Confindustria, grazie al contributo della Pragma Market Research Company, si avvale da oggi di un nuovo servizio: un Osservatorio permanente dedicato al monitoraggio della domanda turistica italiana nelle sue diverse componenti con un occhio particolare rivolto al turismo internazionale inbound.

    A conclusione di una annata positiva, seppur non entusiasmante, per l’incoming (viaggiatori stranieri +3%), l’ulteriore disamina dei flussi internazionali per regione di destinazione rileva la persistenza di forti disomogeneità territoriali. L’indice di attrattività regionale (rapporto tra numero di viaggiatori in arrivo e popolazione residente), mediamente pari a 17 viaggiatori stranieri ogni 10 abitanti, varia, infatti, da un minimo di 4 (Mezzogiorno) ad un massimo di 27 (Nord-Ovest), mentre a livello regionale lo scostamento cresce ulteriormente (da un straniero ogni 10 residenti in Calabria, a 67 in Friuli Venezia Giulia).

    Ancora un anno positivo per l’incoming dal continente asiatico: il 2013 ha fatto registrare un nuovo record di viaggiatori (oltre quota 1,8 milioni, +43% sul 2009) e relativa spesa complessiva (2,3 miliardi di euro) e pro-capite (1.250 euro). Il Giappone conferma il proprio primato nel panorama asiatico, ma è la Cina la vera protagonista del “boom” dell’incoming, con viaggiatori raddoppiati negli ultimi 5 anni (da 148 a 295mila) e una spesa complessiva quasi triplicata (da 161 a 463 milioni di euro).

    La stagionalità, ovvero l'attitudine di un fenomeno a variare secondo il periodo dell'anno in cui lo si osserva, è una caratteristica comune a moltissimi ambiti socio-economici e culturali e il turismo non fa certo eccezione.