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    Il 28 ottobre alle ore 11,30, presso le Officine Grandi Riparazioni di Torino, sarà presentato e distribuito TurisMonitor  2012. Il progetto editoriale del Centro Studi del Touring Club Italiano, realizzato anche quest’anno con il sostegno di Alitalia, è uno strumento di consultazione consolidato per operatori del settore, mondo dei media e coloro che hanno l’esigenza di essere aggiornati sui trend del turismo nazionale e internazionale.
    All’evento e al successivo dibattito sul tema “Turismo e grandi eventi”, moderato dalla giornalista Paola Tournour-Viron, saranno presenti Franco Iseppi, Presidente del  Touring Club Italiano, Anna Martina, Direttore Divisione Cultura, Turismo e Promozione, Città di Torino, Massimiliano Vavassori, Direttore Centro Studi del Touring Club Italiano, Matteo Montebelli,  Centro Studi del Touring Club Italiano, Andrea Alemanno,Group Director IPSOS, Guido Improta, Direttore Relazioni con il Territorio di  Alitalia e Sergio Scamuzzi, dell’Università degli Studi di Torino.

    (Per maggiori informazioni: centrostudi@touringclub.it )

    UCINA - Confindustria Nautica: rinnovato dialogo tra nautica da diporto e fisco. Questo il messaggio principale emerso dal convegno “Nautica e fisco, un patto per la competitività”, che si è tenuto oggi al Salone Nautico di Genova.

    Si è svolto quest’oggi, nell’ambito del Cinquantunesimo Salone Nautico Internazionale di Genova, il convegno “Nautica e fisco, un patto per la competitività”, organizzato da UCINA – Confindustria Nautica che ha tracciato un quadro di politiche fiscali, procedure doganali, leasing e prassi amministrative, elementi imprescindibili per definire la competitività del nostro sistema Paese.

    La tavola rotonda ha proposto un confronto tra amministrazioni pubbliche e operatori nazionali e internazionali alla luce delle sfide che l’economia globale pone a un settore simbolo del Made in Italy come la nautica da diporto, per consentire all’Italia di mantenere la sua leadership mondiale e per rimettere in moto la domanda interna.

    “L’emanazione della recente circolare dell’Agenzia delle Entrate in materia di IVA sulle attività di noleggio e locazione mi rende convinto che siamo sulla strada giusta perché il fisco possa fare la pace con la nautica” ha dichiarato, nel suo intervento di apertura al convegno, il Presidente di UCINA Anton Francesco Albertoni, che ha aggiunto “Restano tuttavia ancora due importanti capitoli aperti: la necessità di avere regole fiscali equiparabili a quelle dei nostri competitor europei e un redditometro che consideri la nautica da diporto alla pari degli altri prodotti per il tempo libero”.

    L’incontro, a cui hanno preso parte Gianfranco Conte, Presidente della Commissione Finanze della Camera, Arturo Betunio, Direttore della Direzione Centrale Normativa dell’Agenzia delle Entrate, Lorenzo Selva, Presidente ICOMIA, Maurizio Lazzaroni, Presidente di Assilea, Andrea Maria Zucchini, Responsabile della Direzione Regionale Liguria dell’Agenzia delle Dogane, Thierry Voisin, Chairman del Tax & Laws Committee del MYBA (Mediterranean Yacht Brokers Association) e Paolo Moretti, Business Manager Yachting di RINA Marine Division, con le conclusioni di Alberto Giorgetti, Sottosegretario al Ministero dell’Economia e delle Finanze, si è aperto con la presentazione dall’indagine qualitativa “La pratica del diportismo in Italia”, commissionata dall’Associazione all’Istituto ISPO presieduta dal Professor Renato Mannheimer.

    La ricerca ha offerto una fotografia sull’uso della barca, sul giudizio dei diportisti rispetto ai costi di mantenimento delle imbarcazioni e sull’opinione degli stessi in merito ai controlli fiscali.

    Più in particolare, in merito al primo punto, l’indagine ha evidenziato come l’andare in barca significhi per i diportisti soprattutto “libertà” (indicata dall’84% degli intervistati) e “socialità” (57%), segno evidente di come la passione per la nautica sia l’elemento centrale che accomuna chi possiede un’imbarcazione rispetto, ad esempio, al fatto di possedere un oggetto da esibire (opzione scelta solo dal 29% dei rispondenti).

    Per quanto riguarda invece l’opinione sui controlli fiscali, i diportisti - sia che si tratti dei proprietari di barca, sia di coloro che la utilizzano saltuariamente – ritengono che essi siano “tanti” e uno su due sostiene che siano aumentati nell’ultimo anno.

    Inoltre, più della metà degli intervistati considera che un eccessivo controllo ostacoli il diportismo e, di conseguenza, l’indotto da esso generato. E’ poi opinione di due intervistati su tre che i controlli del fisco tendano a colpire maggiormente chi possiede barche di medie e piccole dimensioni.

    Infine, secondo l’analisi, il 62% dei rispondenti si ritiene vittima di un accanimento ingiustificato, sostenendo che i controlli fanno sentire colpevole anche chi non ha fatto nulla di scorretto. Tuttavia, quasi il 70% di coloro che hanno subito controlli, riconosce che essi sono stati effettuati in maniera scrupolosa e professionale e che, al di là degli accertamenti, il loro amore per la barca è tale che non hanno mai pensato di abbandonare la nautica.

    Dopo la presentazione del Professor Mannheimer, è intervenuto Arturo Betunio, Direttore della Direzione Centrale Normativa dell’Agenzia delle Entrate, che ha illustrato i principali cambiamenti introdotti dalla circolare 43/E dell’Agenzia delle Entrate, la cui emanazione è stata annunciata proprio alla vigilia della giornata inaugurale del Salone Nautico raccogliendo la soddisfazione dell’Associazione di categoria della nautica, ben rappresentata dal caldo applauso degli imprenditori presenti in sala.

    E’ stata quindi la volta di Maurizio Lazzaroni, Presidente di Assilea, che ha commentato gli ultimi dati relativi ai contratti di leasing nella nautica da diporto. Nello specifico, nei primi otto mesi del 2011, sono stati circa 1000 i contratti stipulati, per un valore di circa 550 milioni di euro, in contrazione, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, del 19% in termini di valore e del 30% per numero di contratti. Lazzaroni ha inoltre espresso la necessità che si concretizzi il Registro Unico Informatico del naviglio e ha riaffermato la volontà di portare a termine entro la fine dell’anno il progetto “ONDA”, nato dalla collaborazione tra Assilea e UCINA, che costituirà una banca dati consultabile dalle società di leasing contestualmente alla richiesta di erogazione di finanziamento: un modo per velocizzare i controlli e snellire di pratiche di finanziamento delle imbarcazioni.

    Le difficoltà del comparto sono rilevate anche dal RINA, ente di certificazione internazionale. Paolo Moretti, Business Manager Yachting di RINA Marine Division, ha infatti ricordato come nel 2011 siano stati certificati nel mondo circa 230 superyacht, rispetto ai 400 del 2008, mentre sono aumentate considerevolmente le certificazioni relative alle barche di esercizio.

    Thierry Voisin, Chairman del Tax & Laws Committee del MYBA (Mediterranean Yacht Brokers Association) e Lorenzo Selva, Presidente ICOMIA, hanno poi offerto contributi al dibattito a partire dalla loro esperienza in campo internazionale, il primo sottolineando la necessità di stabilire regole comuni a tutti i Paesi europei, il secondo ponendo l’accento sull’urgenza di ottenere attenzione dalle Istituzioni per consentire una maggiore competitività del settore.

    Gianfranco Conte, Presidente della Commissione Finanze della Camera, ha manifestato la propria vicinanza alle istanze del comparto, annunciando la volontà del Governo, di inserire nuove norme a sostegno della portualità nel prossimo Decreto Sviluppo, grazie anche alla puntualità ed esaustività delle documentazioni fornite da UCINA.

    La stessa priorità di interesse verso il settore è stata ribadita da Alberto Giorgetti, Sottosegretario al Ministero dell’Economia e delle Finanze, che si è dichiarato disponibile a presentare le richieste degli imprenditori della nautica presso i tavoli di costruzione del Decreto, in particolare per le tematiche legate alla semplificazione delle procedure doganali.

    Il Sottosegretario ha anche ricordato a nome del Governo le altre iniziative già adottate che, seppur di portata più generale, hanno importanti ricadute anche su questo settore, come il sostegno assicurato alle reti d’impresa e ai distretti.

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    Il settore guarda ai mercati emergenti, ma il Mediterraneo resta il punto di riferimento.

    La crescita passa attraverso la diffusione di un'autentica cultura del mare, che avvicini la nautica a una nuova e più ampia utenza.

    Un momento di dialogo e approfondimento delle tematiche più attuali e di interesse per l'intero comparto nautico con alcuni tra i principali protagonisti internazionali del settore. Questa l'essenza dell'International Boating Forum, l'inedito appuntamento organizzato da UCINA, che si è tenuto questa mattina nella cornice del 51º Salone Nautico di Genova.

    L'iniziativa, che si è sviluppata nella formula di una tavola rotonda, ha avuto come protagonisti Leonardo Ferragamo – Presidente di Nautor's Swan e patron della Marina di Scarlino, Dustan McCoy – Chairman and CEO di Brunswick Corporation, Massimo Radice, – Amministratore Delegato di Sessa Marine, Lamberto Tacoli – Chief Sales & Marketing Officer di Gruppo Ferretti e Paolo Vitelli – Presidente di Azimut Benetti.

    A moderare e condurre il dibattito, una delle firme più illustri e competenti in materia di industria nautica a livello mondiale: Victor Mallet del Financial Times, nonché editor responsabile del FT Yachting Special Report.

    L'appuntamento ha dato vita a un dibattito concreto e vivace sulle tematiche di maggior attualità dello scenario di riferimento, facendo emergere numerosi spunti di riflessione e interpretazione dei fenomeni più attuali afferenti al settore.

    Grande condivisione e apprezzamento ha riscontrato il forte messaggio lanciato da Leonardo Ferragamo secondo il quale, nonostante un evidente spostamento dei volumi di vendita verso paesi emergenti quali Sud America, Russia e Far East, il primo mercato per la nautica da diporto debba restare quello del Mediterraneo.

    A questo proposito, Ferragamo ha sottolineato la responsabilità che ciascun paese dell'area ha nell'alimentare lo sviluppo del turismo nautico.

    Anche perché, gli fa eco Dustan McCoy, i paesi emergenti offrono indubbie opportunità per conquistare nuove quote di mercato ma, allo stesso tempo, portano in dote potenziali rischi politici legati all'ingresso nelle economie locali ed è dunque opportuno un approccio cauto e calibrato. Condivide il punto di vista Paolo Vitelli, il quale sottolinea la fragilità che spesso caratterizza i nuovi mercati. Massimo Radice ha chiosato mettendo in luce come anche in tali paesi stiano nascendo produttori che potranno trarre grande beneficio dalla loro natura locale.

    Riallacciandosi al tema del Mediterraneo quale protagonista del rilancio della nautica mondiale, e facendo chiaro riferimento alla situazione italiana, Lamberto Tacoli ha invocato un maggior impegno delle Amministrazioni al fine di supportare lo sviluppo di nuove infrastrutture al servizio del diportismo. Vitelli ha posto poi l'accento sul fronte normativo, invocando la necessità di giungere ad una omogenea e univoca regolamentazione comunitaria in materia di turismo nautico.

    Dal confronto tra le situazioni di mercato europeo e statunitense, è emersa una riflessione di McCoy sulla crescente esigenza di alimentare una più consapevole cultura della nautica da diporto tra le generazioni più giovani, i potenziali clienti di domani.

    Per ampliare la base di appassionati e conquistare nuove quote di mercato, McCoy sostiene che ora più che mai sia la nautica a doversi avvicinare a questo nuovo pubblico, costruendo con esso un dialogo e trovando nuovi punti di incontro, piuttosto che il contrario.

    Spostando il focus del dibattito sul ruolo giocato dall'evoluzione tecnologica nell'ottica di conquistare nuovi segmenti di clientela con esigenze eterogenee, Vitelli ha sottolineato come i cantieri negli ultimi anni abbiano saputo introdurre significative innovazioni e continuino a investire molto in tale direzione.

    Dal design a supporto della vivibilità a bordo alle tecnologie di propulsione più attente all'ambiente, dalle strumentazioni che agevolano la manovrabilità e – di conseguenza – rendono più semplice e piacevole l'utilizzo dell'imbarcazione (joystick, sistemi di attracco assistito), fino alle nuove tecniche dei processi di produzione (quali, ad esempio, l'infusion moulding) e all'utilizzo di nuovi materiali eco-compatibili (es. green teak), l'innovazione si conferma uno dei principali driver sui quali l'industria nautica internazionale intende continuare a puntare nell'attuale congiuntura di mercato.

    Radice ha evidenziato poi come anche piccole innovazioni sul fronte della componentistica siano fondamentali al fine di migliorare ulteriormente l'affidabilità del prodotto nautico, assimilandola a quella ormai richiesta e attesa dal cliente del settore automotive.

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    salone_nautico_persito_2011
    Per leggere il programma dei convegni di Ucina - Confindustria Nautica, clicca qui.

    Il 9 febbraio è stata presentata a Genova, a Palazzo San Giorgio, Marina Fiera SpA, la società nata dalla consolidata partnership tra la Fiera di Genova e UCINA. La società è stata costituita per gestire la nuova darsena nautica con obiettivi di sviluppo, infrastrutturazione e promozione garantendone la funzione di indispensabile risorsa per il Salone Nautico Internazionale. La società prevede inoltre di individuare e perseguire lo sviluppo di attività nautiche e diportistiche nel resto dell’anno garantendo la compatibilità nel tempo con lo svolgimento del Salone Nautico Internazionale.

    (Per maggiori informazioni: www.ucina.net)

    Il 2 ottobre l'Ufficio Studi di UCINA, in collaborazione con il Dipartimento di Economia e Metodi Quantitativi della Facoltà di Economia dell'Università degli Studi di Genova, e Banca Monte dei Paschi di Siena, ha presentato, nel corso del Salone Nautico di Genova, "I numeri della nautica" e "Navi e imbarcazioni: i principali distretti industriali italiani".

    Nello studio "La Nautica in Cifre, analisi del mercato per l'anno 2010", sono stati evidenziati i principali risultati conseguiti dal comparto nautico, tra i quali il livello di fatturato e le quote di produzione (export e mercato domestico) e di occupazione, mentre il rapporto elaborato dall'Area Research e Banca Monte dei Paschi di Siena ha preso in esame 5 distretti, analizzandone il contributo sull'export e sulla produzione globale, nonché i principali indicatori di performance. Dalle ricerche si evince che l'export rappresenta la forza trainante rispetto ad un mercato domestico che soffre di una notevole carenza di domanda. Secondo i dati de "La Nautica in cifre", l'export ha rappresentato nel 2010 il 67% della produzione globale, per un valore di 1,61 miliardi in termini di produzione nazionale, rispetto agli 1,16 miliardi destinati al mercato italiano. Nella ricerca BMPS, per i 5 distretti analizzati (Fano, Viareggio, Venezia, La Spezia e il polo Trieste/Gorizia) si registrano cifre analoghe in virtù di una propensione all'export che, nel periodo di osservazione (2005 – 2010), è andata progressivamente crescendo. La produzione destinata alle vendite in Italia ha subito una significativa contrazione, passando dai 2,65 miliardi del 2008 agli 1,16 miliardi del 2010. Lo studio rileva, dunque, una sostanziale inversione delle quote di mercato tra Italia ed estero e testimonia che le aziende italiane hanno intrapreso la strada dell'internazionalizzazione. Questa tendenza è ancor più accentuata se si analizza il solo settore della cantieristica, dove la produzione nazionale rivolta all'estero nel 2010 è stata di 1,26 miliardi rispetto a 0,62 miliardi relativi all'Italia. In controtendenza il segmento relativo ai superyacht, che evidenzia una tenuta del mercato interno, cresciuto di 1,3 punti percentuali rispetto al 2009, e che vede un bilancio in crescita a testimonianza dell'eccellenza del Made In Italy in questo sotto-comparto. In termini globali, nel 2010 la nautica da diporto ha registrato un fatturato complessivo di 3,36 miliardi di euro, ripartito nei segmenti della cantieristica (circa 2 miliardi), del refitting (0,17 miliardi), degli accessori (0,88 miliardi) e dei motori (0,30 miliardi).

    La riduzione del numero di addetti diretti rispetto al 2009 è stata dell'11%.

    Secondo lo studio della Banca Monte dei Paschi di Siena, i cinque distretti esaminati (Fano, La Spezia, Viareggio, Venezia e il polo Trieste/Gorizia) rappresentano nel loro complesso circa la metà della produzione dell'industria nazionale ma oltre i due terzi delle sue esportazioni, in virtù di una più accentuata propensione all'export.

    Confrontando il contributo relativo di ciascun distretto al dato aggregato (somma dei cinque distretti), il polo regionale del Friuli detiene, nel 2010, le quote maggioritarie in termini sia di produzione (48%), sia di export (58%), grazie all'apporto determinante del sito di Monfalcone di Fincantieri. Incidenze rilevanti si registrano anche per i distretti di Viareggio (25% e 24%) e La Spezia (19% e 16%), mentre il peso relativo di Fano e Venezia è nettamente più contenuto.

    (Per maggiori informazioni: www.ucina.net)


    Di seguito il programma dettagliato dei Convegni Istituzionali Ucina che si terranno durante il 50° Salone Nautico Internazionale di Genova.

    La filiera nautica come eccellenza del “Made in Italy” anche all’esteroè il tema dibattuto stamattina durante il primo convegno organizzato dall’Associazione nell’ambito della 49° edizione del Salone Nautico Internazionale di Genova.

    La nautica si conferma uno dei comparti italiani che ha saputo cogliere importanti successi in campo internazionale grazie ad una filiera tutta italiana, costituita da un insieme di capacità localizzate, risorse materiali, realtà progettuali ed esecutive che lo rendono uno dei settori bandiera del “Made in Italy” all’estero.

    All’insegna di questo assunto si è svolto oggi il primo convegno promosso da UCINA - Confindustria nautica – presso il Padiglione B della Fiera di Genova, dal titolo “La filiera della nautica ridisegna le geografie del Made in Italy” che ha messo in luce come la rete di talenti che oggi caratterizza la nautica italiana nel mondo sia frutto della capacità innovativa, del rispetto dell’ambiente, di una tradizione di successo e di un forte radicamento territoriale delle aziende italiane.

    Dopo i saluti del Presidente di Ucina, Anton Francesco Albertoni, si sono aperti i lavori che hanno visto la testimonianza di Rosario Messina, Presidente di Federlegno, il quale ha spiegato come le aziende del furniture design abbiano tutti i numeri e le capacità per integrarsi nel progetto nautico, segnalando inoltre, come alcune di queste abbiano già creato con successo al proprio interno una divisione dedicata.

    Nella medesima direzione si sono mosse anche le industrie del comparto tessile italiano che, come segnalato dal Presidente dell’Industria biellese, Luciano Donatelli, con il progetto “Navaltex” (che vede come partner il RINA) ha promosso interessanti sinergie di ricerca tra le industrie nautiche e quelle tessili.

    Il continuo sviluppo tecnologico e l’attenzione alla formazione delle risorse sono emersi come elementi caratterizzanti della felice collaborazione tra i vari comparti della filiera nautica.

    “Oggi più che mai occorre pensare a semplificare la legislazione in maniera tale da permettere anche alle aziende di dimensioni minori che contribuiscono a creare una filiera, di crescere” – ha concluso il Vice Ministro dello Sviluppo Economico, Adolfo Urso – “tutelando i nostri prodotti all’insegna del “Made in italy”.

    Alla base della leadership della nautica italiana, vi è anche la capacità dei cantieri di saper selezionare fornitori e partner di eccellenza, utilizzando, ad esempio, per i propri prodotti i tessuti, la pelletteria, gli oggetti di design dell’industria italiana.

    “Un plus che noi italiani abbiamo è proprio quello saper puntare su creatività, qualità e innovazione.” E’ così che Francesca Radice, Vice Presidente UCINA, ha risposto alle domande di Gilda Bojardi, Direttore della rivista Interni che ha moderato l’incontro.

    Man mano si è andato delineando in modo sempre più chiaro come la filiera della nautica si traduca in una compenetrazione di diverse aziende che mostrano un tessuto ricco e innovativo indipendentemente dalla loro allocazione geografica. L’intervento di Cesare Cursi, Presidente della X Commissione Industria Commercio e Turismo del Senato, ha fornito maggiori delucidazioni circa l’obiettiva necessità di agevolare il turismo nautico sia attraverso un sistema di agevolazione IVA per gli ormeggi, sia tramite la previsione di incentivi alle imprese che adotteranno innovazioni tecnologiche a sostegno dell’ambiente.

    Di “green economy” ha parlato anche Ermete Realacci, Presidente della Fondazione Symbola, che ha recentemente siglato una partnership con l’Associazione Farefuturo volta a sostenere il “Made in Italy”, mentre Luigi Carbone, Vice Segretario Generale della Presidenza del Consiglio dei Ministri ha insistito sulla semplificazione normativa con l’intento di agevolare la ripresa dell’economia e del settore nautico.

    Partendo da questo aspetto, il Convegno di UCINA ha visto Aldo Bonomi – Vicepresidente per le Politiche Territoriali e i distretti industriali – illustrare la “ricetta” per rendere più solida e competitiva a livello internazionale la filiera nautica italiana, puntando sulla possibilità di aggregare le aziende trasformando gli attuali distretti in reti di imprese.

    ''Credo che ormai il peggio lo abbiamo visto. Penso che questo grande salone che e' una vetrina internazionale dia spunto alla nautica per poter ripartire piu' in fretta di tanti altri settori. Il governo ha fatto la sua parte nel passato. L'industria nautica e' diventata un po' il must dell'industria fatturiera italiana.”  - ha affermato Bonomi - “Mi auguro che la parte creditizia apra maggiormente le porte per consentire alle aziende, specialmente quelle piccole, di respirare un po' ed avere la forza di poter continuare'' - ha concluso.

    Le tematiche finanziarie legate al sistema del credito sono state approfondite da Francesco Bellotti – Presidente di Federconfidi – che ha manifestato l’intenzione della Federazione da lui rappresentata di voler assistere, soprattutto in momenti difficili come quello attuale, le piccole-medie imprese, anche attraverso strumenti importanti come la moratoria delle rate dei mutui firmata da Confindustria e Abi.

    E’ così che il primo Convegno organizzato da UCINA in occasione della 49° edizione del Salone Nautico si è concluso con le parole del Presidente di UCINA Anton F. Albertoni, il quale ha affermato “Il piano per la nautica presentato all’Assemblea Generale mira a rilanciare il nostro settore e a creare nuovi posti di lavoro, garantendo un recupero di gettito per l’Erario. Siamo lieti che le prime risposte che ci arrivano dal Governo siano di condivisione del progetto.”

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    Giulia Faravelli
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    Genova, 5 ottobre 2009

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    Il 29 aprile Emanuele Nasi è stato eletto  Presidente della sezione turismo dell’Unione degli Industriali e delle imprese di Roma, che associa circa 200 aziende  che operano nel settore turistico  ed alberghiero  con oltre 5.000 dipendenti.  E’ stato eletto anche il Consiglio dei delegati della sezione, composto  da Emma Aru, Renato Papagni, Maria  Criscuolo, Guido Di Veroli, Ernesto Miranda, Francesco Mennella, Alberto Valenza, Sergio Paolantoni, Marco Boni.

    (Per maggiori informazioni: www.unioneindustriali.roma.it)

    In collaborazione con la Camera di Commercio per il Sud Est Asiatico (la quale ha da poco aperto la propria sede romana) e le Ambasciate dei paesi del Sud Est Asiatico e della Nuova Zelanda giovedì 1 Ottobre 2009, con inizio alle 9.30 si terrà presso la Sala Abete dell'Unione degli Industriali e delle imprese di Roma (via Andrea Noale 206 - 00155 Roma) un Workshop per illustrare alle aziende italiane le opportunità di interscambio commerciale e di investimento in un'area altamente dinamica e promettente del mondo: i paesi del Sud est Asiatico (Thailandia, Indonesia, Vietnam, Malesia, Singapore) e la Nuova Zelanda.

    Ci saranno testimonianze aziendali da parte di imprese italiane già presenti e relazioni che approfondiranno aspetti tecnico-legislativi per operare in quei mercati.

    Interverranno, tra gli altri, il Vice Presidente UIR con delega all'internazionalizzazione, A. Caltagirone; il Sottosegretario agli Affari Esteri, S. Craxi; il Direttore dell'ABI, D. Santececca. L'intensa giornata sarà intervallata da un buffet offerto da Singapore Airlines con degustazione di vini neozelandesi e frutta esotica dal Vietnam ( document scarica la bozza di programma) .

    La partecipazione è libera e gratuita per le Associazioni del sistema e le Aziende ad esse associate, Le quali sono pregate di registrare la partecipazione dei propri rappresentanti attraverso il coupon ( document scarica) .

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    Per maggiori informazioni:
    Area Relazioni Esterne e Internazionali
    Unione degli Industriali e delle imprese di Roma
    tel. 06 84499452/305 - fax 06 8540655

     

     L’attuazione di una politica di Destination Management, questa la priorità indicata da Confindustria Venezia turismo per un salto di qualità dell’Industria del Turismo veneziana.

    Venezia, Firenze e Roma, le principali destinazioni turistiche italiane che la Sezione Turismo di Confindustria  Venezia ha voluto studiare per cercare di capire se davvero il problema principale per Venezia sia quello di essere “sommersa” dagli esercizi alberghieri (strutture ricettive da 1 a 5 stelle).

    Una ricerca non facile a causa della molteplicità e diversità delle fonti, alla parzialità e non attualità dei dati a disposizione, sintomo della difficoltà a livello locale, quanto nazionale, di monitorare ed ottenere una fotografia reale del sistema turistico.

    L’importanza dell’Industria del Turismo per il nostro Paese - afferma Elisabetta Fogarin, Presidente di Confindustria Venezia Turismo - richiede in via prioritaria la disponibilità di dati immediati e confrontabili, che consentano una precisa analisi dei flussi e dei risultati economici del periodo e delle previsioni future attendibili ed utilizzabili per una pianificazione strategica puntuale.

    Siamo convinti - continua il Presidente Fogarin, - che la presenza di un sistema di rilevazione ed elaborazione dei dati turistici, non solo di tipo quantitativo ma anche in termini di importi/fatturato, sia un’esigenza basilare per una moderna gestione. Se il Turismo dovrà incidere in futuro per il 20% sul prodotto interno lordo nazionale - obiettivo del nuovo ministero del turismo - non potrà non avere disponibili quotidianamente i dati di presenze, arrivi, prezzi medi, fatturato etc.etc., questo per ogni città, provincia, regione e a livello nazionale.”.

    L’analisi svolta mette in luce come Venezia soffra dell’incapacità di trattenere a lungo i propri turisti, incapacità dovuta alla mancanza di una vera e propria strategia turistica.

    Ma Venezia non è sola, anche Firenze che ha quasi lo stesso numero di hotel di Venezia ed un minor numero di arrivi (2.688.293 contro i 3.433.775 di Venezia), ha una permanenza media di poco superiore a quella del capoluogo veneto (2,52 contro 2,47 notti). A Venezia sono presenti inoltre strutture con capacità ricettive mediamente più piccole e ciò incide probabilmente in modo maggiore sulla razionalizzazione dei costi.

    Ma il punto focale è che Venezia necessita di una politica di Destination Management: questa a nostro avviso la vera carenza del sistema turistico della città lagunare e dell’Italia stessa” sottolinea Elisabetta Fogarin. Il problema evidenziato non riguarda quindi il numero delle strutture alberghiere, ma la difficoltà della realtà veneziana di allungare il soggiorno del turista per più di 2,47 notti, (permanenza media che confrontata con quella delle altre destinazioni turistiche d’eccellenza risulta molto al di sotto delle potenzialità) e, la necessità di ricercare nuovi clienti e nuovi mercati, finora mai presi in considerazione.

    Il nostro obiettivo - dichiara il Presidente - è quello di candidare Venezia a livello nazionale ed internazionale, con una doppia veste: quale centro internazionale della cultura e come porta d’accesso per il business regionale.

    L’inestimabile patrimonio d’arte e cultura, rappresentato dai prestigiosi musei come la Fondazione Guggenheim, Palazzo Grassi e Punta della Dogana; la visibilità, soprattutto internazionale, della Biennale e della mostra del Cinema; la potenzialità ancora inespressa dei numerosi musei pubblici presenti in città: Palazzo Fortuny per citarne solo uno; i Teatri, l’Università con i suoi saperi, ne fanno la candidata ideale quale Capitale Mondiale dell’Arte e della Cultura.

    Ma tutto questo preso singolarmente non sarà mai sufficiente. Un nuovo turismo esperenziale e di qualità sarà possibile solo attraverso la costruzione di una politica di gestione strategica ed efficace basata sulla gestione integrata delle risorse, la programmazione a lungo termine delle attività e su forme di governance orientate all’individuazione di azioni cruciali e prioritarie da adottare nella realtà territoriale.

    “La nostra idea è che Venezia vada rilanciata a livello internazionale, per farla ridiventare un’icona ed una destinazione glamour, Dove il visitatore ed il viaggiatore vivano un’esperienza irripetibile altrove. Dove l’arte e la cultura si intrecciano con la  gastronomia, lo shopping, il romance, in un un’unica parola offrire il lifestyle di una città unica al mondo”.

    Senza dimenticare che con un’azione integrata a livello provinciale, si possono valorizzare anche tutti i territori che Venezia ha alle sue spalle: dalle bellezze e le risorse delle spiagge, dalle Ville della Riviera del Brenta, a Mestre e tutta la terraferma, per offrire un’esperienza ancor più completa al turista.

    Dall’altro lato Venezia ha tutte le carte in regola per rappresentare e mettere in risalto a livello nazionale ed internazionale l’intera struttura imprenditoriale ed industriale Veneziana e Veneta: 1.300 sono le aziende associate a Confindustria Venezia (55.000 addetti) e 13.000 quelle del sistema Confindustria Veneto (350.000 addetti) che hanno in Venezia un valore aggiunto per i loro clienti ed i loro prodotti.

    Venezia poi deve ritrovare la sua storica vocazione di punto d’incontro dei commerci, degli scambi e delle idee, sviluppando una moderna attività convegnistica e fieristica .

    “Come negli anni ’30, ancora una volta il motore del nuovo sviluppo Veneziano, può essere costituito da un patto stretto tra Cultura e Impresa. Ciò ovviamente richiede una precisa strategia ed una visione a lungo termine, ed una politica adeguata, ma anche una responsabilità ed uno sforzo da parte di imprenditori turistici ed industriali del territorio.

    E per questo stimoleremo all’interno della nostra Confindustria, tra tutte le sue componenti, una tavola rotonda virtuale dove sviluppare idee e strategie per l’Industria e per il Turismo insieme.  

     

    Città di Venezia

    Città di Firenze

    Arrivi

    3.433.775

    2.688.293

    Presenze

    8.487.539

    6.791.079

    Permanenza media

    2,47

    2,52

    Num. esercizi alberghieri

    383

    377

    Num. posti letto

    30.424

    30.850

    Fonti: Provincia di Venezia, Provincia di Firenze (dati 2008)

     

    Provincia di Venezia

    Provincia di Firenze

    Arrivi

    7.279.346

    3.844.029

    Presenze

    33.528.879

    10.819.595

    Fonti: Provincia di Venezia, Provincia di Firenze (dati 2008)

    L'Unione degli Industriali e delle imprese di Roma, Frosinone, Rieti, Viterbo, l'Università di Roma Tor Vergata e il Sindacato Romano Dirigenti Aziende Industriali hanno organizzato per il prossimo 31 marzo, dalle ore 9.00, il convegno "TELELAVORO FRA CULTURA E TECNOLOGIA". L'evento si terrà presso l'Aula Convegni (edificio della Didattica) della Facoltà di Ingegneria dell'Università di Roma Tor Vergata (Via del Politecnico 1, Roma).

    (Per maggiori informazioni: eventi@un-industria.it - tel. 06 84499.411-336)

    Roberto Nicola Rajata, Amministratore unico e General manager della Kurhouse International, è stato eletto presidente della Sezione industria del Turismo di Unindustria, l’Unione degli industriali di Roma, Frosinone, Rieti, Viterbo.

    (Per maggiori informazioni: http://www.confindustriaroma.it/Roma/Prj/Hom.asp)

    Con 1.700 ore di formazione, mezzo milione di Euro di finanziamento e con il coinvolgimento di centinaia di lavoratori, disoccupati e aziende del territorio, l’offerta formativa veneziana sul settore turismo per il 2009 appare imponente, articolata e innovativa.

    Per la prima volta infatti il Settore Turismo di Confindustria Venezia e Sive Formazione Scarl hanno siglato un’alleanza strategica e operativa, che stabilisce l’impegno a esaurire  l’intero ammontare del finanziamento attivando tutte le attività previste. “Venezia è sinonimo di turismo – commenta la Presidente della Sezione, Elisabetta Fogarin – ma gli operatori del settore sono ormai consapevoli che non è possibile campare di rendita. Perché anche il turismo vive e combatte la crisi congiunturale internazionale, e lo deve fare con gli strumenti della formazione, della competenza, dell’innovazione, della forza che nasce dalle iniziative condivise”. E anche se il territorio di Venezia mantiene un innegabile appeal, soprattutto sui visitatori stranieri, con quasi 8.000.000 di presenze nel 2007 (statistiche Regione del Veneto), il timore che il futuro riservi amare sorprese è diffuso. Di qui la consapevolezza di doversi preparare a momenti duri, ad un turismo meno ricco e più oculato ed esigente, che non possono più essere affrontati con la sola politica dei prezzi o con l’esperienza maturata finora sul campo, ma anche con una seria formazione del “Capitale Umano” delle nostre aziende.

    I progetti attivati o in via di attivazione non coinvolgono solo i referenti imprenditoriali delle attività turistiche veneziane, ma anche chi già lavora nel settore e chi vorrebbe costruire in esso la propria professione per il futuro, laureati o diplomati.

    Il Fondo Sociale Europeo finanzia quattro progetti, in fase di attivazione o ancora di promozione.

    1)    SVILUPPO DELLE COMPETENZE DEL SETTORE TURISMO. Progetto per occupati della durata di 224 ore, cui hanno ad oggi già aderito le prime sei aziende per l’aggiornamento del loro personale interno. Ma altre aziende hanno la possibilità di approfittare di questa opportunità formativa, che prevede approfondimenti sui temi delle strategie di vendita, sulle promozioni via internet, sugli adempimenti legislativi del settore turismo ecc.

    2)    NUOVI MERCATI ED EVOLUZIONE DELLE CONOSCENZE PER IL CAMBIAMENTO NEL SETTORE TURISTICO.
    Progetto per occupati della durata di 668 ore. Si propone di sviluppare le competenze professionali degli operatori del settore, al fine di generare nuovo business rispondendo ai bisogni del sistema produttivo. Sono a disposizione ben dieci corsi  da 48 ore ciascuno, due da 34 ore e quattro interventi di consulenza della durata di 30 ore ciascuno. Il corso, destinato a dipendenti, co-pro e titolari, può essere “composto” in modo personalizzato, attingendo le tematiche di interesse da un’offerta che va dalla lingua straniera al check up aziendale, dalla promozione via internet alla multiculturalità.

    3)    ORIENTARSI AL TURISMO.
    Si tratta di due progetti rivolti a giovani studenti degli istituti superiori ad indirizzo turistico, in partnership con l’Università Ca’ Foscari di Venezia. I ragazzi dell’ultimo biennio vengono così informati sull’offerta formativa universitaria del loro settore, con un’articolata attività di orientamento di 40 ore.

    4)    TURISMO E INNOVAZIONE.
    La Sezione Turismo di Confindustria Venezia e Sive Formazione hanno voluto inserire nei progetti formativi anche i docenti degli Istituti superiori a indirizzo turistico, educatori e insegnanti delle “leve” del futuro. Tra i moduli proposti: management delle aziende turistiche, la sicurezza in azienda, il placement nel settore, l’integrazione scuola-azienda (40 ore in otto moduli).

    Già avviato, dopo una selezione che ha coinvolto molti aspiranti corsisti, il progetto FSE per disoccupati “Tecnico dei Servizi turistici”, della durata di 700 ore di cui 315 di stage in azienda. Il corso si tiene quotidianamente presso la sede di Sive Formazione in Confindustria Venezia e si avvale della docenza di esperti formatori del settore turismo e anche di professori universitari. L’obiettivo del progetto è quello di formare una figura professionale con competenze trasversali.

    (Per maggiori informazioni: pfavaretto@uive.it - mschiavon@uive.it)

    elena-david-324x230Confindustria AICA, il prossimo 14 ottobre, dalle 9.30, presso l’Auditorium di Assolombarda (Via Pantano, 9), presenterà la VIII edizione del Focus.

    Alla presentazione seguirà una Lectio Magistralis, condotta dal Prof. Andrè Mack, dedicata all'importante tema della formazione.

    Il 13 luglio, presso il Macro di Roma, è stata presentata la ricerca "Webmania, gli italiani e le vacanze on line", svolta dall'Istituto Piepoli per Hotel Reservation Service. All'evento hanno partecipato, tra gli altri, Vincenzo Soprano, Amministartore Delegato di Trenitalia, Gianfranco Battisti, Direttore Divisione Passeggeri Nazionali ed internazionali di Trenitalia e Consigliere di Presidenza di Federturismo Confindustria e il Direttore commerciale di HRS, Elisabetta Giulietti. Dallo studio emerge che nove italiani su dieci sono pronti ad acquistare sul web l'albergo delle ferie, l'aereo, il treno o addirittura l'intera vacanza. Le motivazioni che inducono sempre più gli italiani a scegliere internet per prenotare le proprie vacanze estive sono la possibilità di risparmio e l'opportunità di confronto di prezzi e offerte. Delle 500 interviste realizzate su un campione di uomini e donne dai 18 ai 55 anni, nel periodo tra il 30 giugno e il 5 luglio, in merito agli acquisti online, è emerso che 6 italiani su 10 hanno già acquistato on line l'albergo e 4 su 10 l'intera vacanza.

    Mete preferite per l'Italia sono la Toscana, la Puglia e il Veneto, mentre in Europa la scelta ricade sulla Spagna e la Francia. Le maggiori prenotazioni on line riguardano l'offerta proposta dagli alberghi.
    Il 71% degli intervistati prenota gli alberghi on line per le vacanze, solo il 4% del campione lo fa per motivi professionali.
    Infine, il 92% degli intervistati ha dichiarato di scegliere e prenotare la vacanza rigorosamente da casa ed esclusivamente fuori dall'orario di lavoro.

    (Per maggiori informazioni: www.trenitalia.com - per il materiale distribuito nel corso dell'evento: l.alese@federturismo.it)

    Gian Ernesto Zanin è stato confermato alla guida di Federturismo Veneto, l'associazione che rappresenta l'intera filiera produttiva dell'industria che aderisce a Confindustria Veneto.

    Zanin è stato rieletto all'unanimità il 15 luglio 2009 dal consiglio direttivo, riunitosi a Mestre nella sede di Confindustria Veneto.

    Per leggere la rassegna stampa relativa alla nomina, clicca qui.

    Per maggiori informazioni: turismo@confindustria.veneto.it