Presentato oggi a Roma l’Osservatorio Italiano dei Congressi e degli Eventi-OICE. La ricerca promossa da Federcongressi&eventi e realizzata dall’Alta Scuola di Economia e Relazioni Internazionali dell’Università Cattolica del Sacro Cuore – ASERI conferma la ripartenza dell’industria dei congressi e degli eventi
La mappa del terziario legato al turismo nel post Covid redatta da InfoCamere-Unioncamere ha certificato la chiusura di circa 1.000 punti vendita (dalle 7.700 del 2019 alle circa 6.700 di quest’anno) sul fronte agenzie di viaggi, di 8mila bar, 530 strutture alberghiere con il record segnato da Roma che ne ha perse 270 e oltre 110 discoteche. In controtendenza i ristoranti passati da quasi 179mila locali di tre anni fa a 197mila di quest’anno.
Anche il 2018 vede il terziario come settore trainante per la stagione estiva, con un picco di opportunità occupazionali nei settori del turismo e della ristorazione. Secondo i dati di InfoJobs, prima piattaforma in Italia per la ricerca di lavoro online, nei mesi di maggio e giugno le posizioni aperte per questo tipo di occupazioni sono cresciute del +25% rispetto ai mesi precedenti. Tra le professioni più ricercate spiccano le tre figure chiave della ristorazione come camerieri, richiesti principalmente nelle regioni Lazio e Toscana, cuochi in Lombardia ed Emilia-Romagna e baristi in Emilia-Romagna e Veneto, che scavalcano gli animatori turistici e i bagnini, figure più richieste nell’estate 2017.
Secondo l’Osservatorio Professioni Invernali 2024 condotto da InfoJobs, piattaforma per la ricerca di lavoro online, che ha analizzato l’andamento del mercato negli ultimi mesi dell’anno, il mercato del lavoro invernale mette a segno circa 16mila offerte registrate tra ottobre e dicembre, segnando un aumento dell’8,4% rispetto all’anno precedente. A guidare questa crescita sono turismo e ristorazione e commercio, Gdo e retail, che rispondono alla vivacità del periodo natalizio e all’afflusso di turisti nelle località italiane.
L’Osservatorio Mercato del Lavoro 2024 condotto da InfoJobs riporta che il mercato del lavoro italiano – quest’anno – mostra segnali di stabilità rispetto all’anno precedente, con quasi 340mila offerte di lavoro.
InfoJobs, la piattaforma per la ricerca di lavoro online, ha condotto l’Osservatorio Professioni Estive, per fotografare l’andamento degli annunci di lavoro nella categoria turismo e ristorazione.
La metà dei tedeschi non ha intenzione di muoversi da casa la prossima estate secondo un’inchiesta dell’istituto demoscopico Infratest-Dimap per il primo canale della televisione pubblica Ard tedesca, che mette nero su bianco quali saranno le intenzioni vacanziere di un Paese come la Germania, da sempre abituato a trascorrere l’estate al caldo dei Paesi mediterranei.
E’ UNA NORMA STRAORDINARIA EMANATA IN “TEMPO DI GUERRA”. IL RIMBORSO AI CONSUMATORI CI SARA’ AL TERMINE DEL PERIODO DI VALIDITA’
Le Associazioni rappresentative del Turismo Organizzato, Aidit, Assoviaggi, ASTOI e Fto si aspettano che il Governo difenda strenuamente e, soprattutto, pubblicamente la propria posizione, provvedendo a rendere i voucher strumenti maggiormente flessibili, ma non mettendo minimamente in discussione il principio sul quale si fonda la norma.
Da oggi, 21 marzo, tutti coloro che viaggeranno con i treni DB-ÖBB EuroCity potranno accedere al Parco di Sigurtà di Verona ad un prezzo ridotto.Presentando il titolo di viaggio si potrà usufruire di uno sconto di 3 euro sull’acquisto del biglietto per adulti a tariffa intera, entro la settimana dal viaggio. L’offerta è valida fino al 13 novembre 2022, lo sconto è disponibile solo su tariffa intera per adulto e non è cumulabile con altre promozioni.
Visitare la mostra “Liu Bolin. Visible Invisible” al Mudec di Milano sarà comodo e conveniente per i clienti Trenitalia, grazie alla partnership tra FS Italiane e 24 ORE Cultura-Gruppo 24 ORE. Infatti i viaggiatori delle Frecce di Trenitalia, iscritti al programma CartaFRECCIA, oltre a poter contare su oltre 185 Frecce al giorno per raggiungere il capoluogo meneghino, godranno del vantaggio di poter acquistare due biglietti d’ingresso alla mostra al prezzo di uno.
Fornire un’ esperienza il più personalizzata possibile è alla base di una shopping experience di successo. Per poter raggiungere questo obiettivo è necessario partire dalla chiave di tutto: la formazione. Ed è per questo che Global Blue, società leader nei servizi di Tax Free Shopping, ha ideato i suoi nuovi “Cross Cultural Training” in partnership con Poliedro. Il primo appuntamento si è svolto il 13 marzo all’Hotel Hassler di Roma ed è stata l’occasione per scoprire le abitudini e le dinamiche di acquisto dei Globe Shopper cinesi, russi e arabi. In particolare, sulla base dei dati Global Blue, è emerso che nel trimestre novembre 2018 – gennaio 2019, i turisti cinesi hanno rappresentato la prima nazionalità con un peso del 25% del totale, dimostrandosi particolarmente esigenti in boutique e attribuendo particolare importanza al servizio loro riservato.
Iniziano le attività del Convention Bureau Italia con il mercato indiano. Dal 23 al 25 giugno, il CBI sarà in India per partecipare, in rappresentanza di tutti i suoi partner, al WOW Award & Convention Asia. La partecipazione a questo evento che, di fatto, è il principale evento MICE di tutta l'India, rientra nel più ampio piano di investimento sul mercato indiano che il CBI ha messo in atto attraverso una collaborazione con tmf dialogue. Grazie a questa collaborazione, che avrà seguito per tutta la seconda parte dell’anno, il Convention Bureau Italia ha anche la possibilità di veicolare notizie mirate dei propri partner ad un database di oltre 21.000 buyers indiani. Si tratta, quindi, di una grande opportunità per tutti i soci del Convention Bureau Italia di usufruire dell’investimento del CBI per avere visibilità, a costo zero, in uno dei mercati emergenti più importanti.
(Per maggiori informazioni: marketing@conventionbureauitalia.it)
Secondo i dati di Insight View, il 46% delle agenzie di viaggio ha un rischio di insolvenza massimo o elevato, pari al doppio del 23% registrato a fine 2019, per il gran numero di prestiti che le aziende sono state costrette a chiedere per riuscire a sopravvivere negli ultimi due anni.
Dall’Osservatorio sul Turismo di Intellera Consulting emerge che dopo le grandi difficoltà della montagna bianca nel 2020 e soprattutto nel 2021, l’attuale stagione turistica invernale evidenzia alcuni segnali positivi con i turisti italiani che oggi rappresentano il 76,2% del totale (rispetto al 54% di prima delle restrizioni).
Ad andare in vacanza sulla neve sono state principalmente coppie (il 49%) e famiglie (29%), che hanno preso il posto dei tradizionali gruppi organizzati.
Analizzando la popolarità delle località montane, espressa dal numero totale di recensioni e valutazioni online per ogni località nella stagione 2021-22, al primo posto c’è Livigno (con un indice di 8,47), seguita sul podio con distacco da Pinzolo (Madonna di Campiglio) e Courmayeur, poi Cortina d’Ampezzo, Valtournenche, Bormio, San Giovanni di Fassa, Canazei, Castelrotto e Primiero San Martino di Castrozza a completare la top 10.
Interface Tourism Italy, grazie a The European Traveler Intelligence Monitor (Etim), la piattaforma di business intelligence per il turismo, rivela cosa si aspettano i viaggiatori europei quando pensano ad un viaggio in Italia.
Lo studio ha analizzato i quattro mercati europei mostrando disparità interessanti: gli spagnoli cercano vacanze nella natura, scandite da attività all’aria aperta e con soggiorni in hotel indipendenti di 3 o 4 stelle, i francesi prediligono boutique hotel e soggiorni culturali, i tedeschi trovano il proprio comfort affittando case vacanze e rilassandosi in spa e centri wellness mentre gli olandesi desiderano alternare shopping ad attività all’aria aperta lungo le coste mediterranee, trovando il proprio nido in case private in affitto.
Nel primo trimestre del 2025 il turismo italiano verso gli Stati Uniti è rimasto stabile, a differenza di quanto accaduto in altri Paesi europei, dove si è registrato un calo netto delle partenze.
Il turismo deve essere considerato finalmente un'industria e come un'industria deve essere governato, con un piano strategico preciso e di ampio respiro che permetta di capire come si evolve la domanda e di conseguenza come deve essere configurata l'offerta e soprattutto per combattere ad armi pari con i competitor, ha dichiarato il Presidente di Federturismo Gianfranco Battisti in un'intervista del 17 settembre all’Ansa. E in questo piano di sviluppo è fondamentale l'accessibilità delle mete proposte ed è vitale che turismo e trasporti lavorino affiancati e integrati. E, anche se ha preso il timone della Federazione da Renzo Iorio in una delle estati più positive che il turismo italiano ricordi, promette che non riposerà sugli allori dato che la strada da fare è ancora tanta.
"E' stata un'estate molto positiva e a seguito della crisi del mercato nordafricano c'è stato quel fenomeno di ridistribuzione dei flussi internazionali in Italia, Spagna, Croazia, Grecia che venivano percepite come destinazioni più sicure. E poi in Italia c'è stato un aumento della domanda, anche interna, che si è spostata anche sulle cosiddette città minori che hanno vissuto quindi un'opportunità. E ora arriva il piano strategico del turismo.
"C'è grande aspettativa - spiega Battisti - perché un Paese come l'Italia non può prescindere da un indirizzo. Come in una grande industria deve avere un piano da qui a 5-10 anni. La cosa che ho molto apprezzato è che di fatto questo piano ha capovolto la dinamica: è partito dal basso coinvolgendo tutto il territorio anche imprese e operatori sul campo. E tra i vari obiettivi ha quello anche quello che io auguro, e cioè stimolare nuove forme di imprenditorialità, perché se cresce l'impresa cresce il lavoro".
Altro punto chiave per il turismo secondo Battisti è la riforma del Titolo V: "Troppi enti a vario titolo hanno competenze sul turismo (sono circa 13 mila) quando invece è necessario sul modello dei competitor avere una governance unica, di indirizzo, di visione strategica. Andare all'estero come regione, addirittura come provincia lo trovo una dispersione, andare come sistema paese che può spendere le proprio destinazioni anche legandole a dei grandi eventi quella è la strada giusta. Ad esempio l'Expo oppure Roma 2024, che a mio giudizio è un'occasione che la Capitale e tutta l'Italia non deve perdere".
Battisti si concentra anche molto sul tema dei trasporti. "Non ci sarà uno sviluppo del turismo - dice - se non garantiamo l'accessibilità, che è la chiave. E in questo piano strategico c'è un ruolo importante del Ministero dei Trasporti anche per aumentare la delocalizzazione e favorire i collegamenti verso le destinazioni minori non solo attraverso il treno, perché sempre più si deve ragionare in una logica di integrazione modale.
Qualcosa stiamo facendo noi di Ferrovie. Faccio un esempio: Perugia, una destinazione bellissima che vale 5 milioni di turisti non era collegata con gli hub fondamentali dell'Alta velocità. Abbiamo fatto in modo che ci fosse un collegamento veloce con un unico biglietto tramite dei bus veloci dedicati (i FrecciaLink). Abbiamo avuto un successo pazzesco: quattromila persone in poco più di due mesi dando un forte impulso anchealla domanda turistica. Lo stesso successo a Matera con ben cinquemila persone. E poi altre iniziative come i 74 nuovi collegamenti con destinazioni a vocazione turistica. Bisogna portare i turisti a vedere tutte le bellezze d'Italia, bisogna fare fermate straordinarie, collegamenti ad hoc. Trasporto e turismo devono lavorare insieme, è fondamentale che siano un'unica grande realtà anche con delle operazioni di co-marketing. Come sulla riviera romagnola dove gli operatori rimborsavano il biglietto del treno a chi soggiornava per una settimana".
"Le Olimpiadi a Roma? Sono un'opportunità da non perdere assolutamente". "E' indubbio il fatto che Roma abbia in questo momento delle priorità, come il ripristino dell'ordine, di alcune attività fondamentali ed essenziali ma le Olimpiadi sono una grande chance di rilancio per questa città, non solo occupazionale ma anche di visibilità. E non saranno un fattosolo romano così come è avvenuto per l'Expo, che alla fine ha portato 22 milioni di visitatori. All'estero non abbiamo venduto solo Milano, ma tutta l'Italia. E così non venderanno solo Roma ma tutto il sistema paese perché grazie ai collegamenti veloci porteremo chi verrà per i Giochi a Firenze,a Napoli etc etc. Insomma sarà un mondo che si apre e darà opportunità pazzesche.
( Per maggiori informazioni: b.ongaro@federturismo.it)
Intesa Sanpaolo conferma e rafforza il proprio supporto al comparto turistico con un nuovo accordo siglato con Confindustria Alberghi, stanziando un ulteriore plafond dedicato di 2 miliardi di euro e impegnando Banca e Associazione in un percorso comune a sostegno delle imprese del settore, in particolare quelle che presenteranno progetti in linea con gli obiettivi del Fondo Rotativo Imprese appena attivato dal Ministero del Turismo. L’accordo, promosso dal Responsabile della Divisione Banca dei Territori del Gruppo, Stefano Barrese, e dalla Presidente dell’Associazione Italiana Confindustria Alberghi, Maria Carmela Colaiacovo, si focalizza in particolare sull’immediata disponibilità di Intesa Sanpaolo ad accompagnare i progetti che le imprese del settore presenteranno nell’ambito degli obiettivi del FRI-Tur (Fondo rotativo imprese per il sostegno alle imprese e gli investimenti nel turismo). Uno strumento, con una dotazione finanziaria di 1,38 miliardi di euro, la cui documentazione è accessibile dal 30 gennaio sulla piattaforma web di Invitalia, con possibilità di inviare le domande di ammissione al bando a partire dal primo marzo.
Le stime di Intesa Sanpaolo sull’intero 2023 vedono il fatturato superare il livello del 2019 del 38,8% nel comparto dei servizi di alloggio e del 23,8% nella ristorazione.
Secondo l’ultimo Investor Sentiment Index di Hospitality Insights, il 50% degli intervistati ha notato che la concorrenza per l’acquisizione di beni è aumentata e che i tempi per concludere un affare si sono allungati. Il 93% degli intervistati ha dichiarato che il proprio capitale non allocato è uguale o superiore a quello del trimestre precedente. Nel frattempo, il 27% prevede un aumento dei prezzi e il 40% un calo. Gli attuali proprietari degli asset sembrano essere al comando, con i ricavi delle operazioni che hanno raggiunto livelli record. In Europa, il RevPar a luglio ha raggiunto i 159 euro, il livello più alto degli ultimi tre anni e il 17% in più rispetto allo stesso periodo del 2019, secondo la società di benchmarking HotStats. Una traiettoria simile per il Regno Unito, dove il RevPar ha raggiunto il livello più alto in quasi quattro anni. Con l‘aumento delle spese, però, i profitti sono minacciati. Il profitto operativo lordo per camera disponibile (Goppar) ha avuto un andamento simile, ma si è stabilizzato mentre i costi iniziano a intaccare la linea superiore.
Segnaliamo l'evento organizzato da Confindustria Veneto Est dal titolo Podcast per le imprese. Il progetto “Genius Loci”, che si terrà giovedì 29 febbraio 2024 alle ore 17.00 a Palazzo Giacomelli in Piazza Garibaldi 13 a Treviso.
Federturismo Confindustria è capofila della Next Tourism Generation Alliance (NTG), un progetto multinazionale della Commissione Europea, che ha lo scopo di individuare soluzioni per identificare il gap di competenze tra il settore del turismo e operatori dell’istruzione.
Scopo di NTG Alliance sarà quello di fornire a dipendenti, datori di lavoro, imprenditori, insegnanti, formatori e studenti una serie di moduli formativi per favorire lo sviluppo di competenze settoriali nel settore del turismo e rispondere alle carenze di competenze in ambito digital, green e social.
Il prossimo 6 dicembre, alle ore 10.00, nella Sala Pininfarina di Confindustria, a Roma, in Viale dell'Astronomia 30, Federturismo Confindustria organizza l'incontro “Il turismo internazionale e le prospettive per l'Italia”.
Il 20 giugno si è tenuto a Roma il convegno “Per un rinascimento industriale europeo” organizzato dalla Commissione Europea, nel corso del quale il Vice Presidente Tajani ha ripercorso gli ultimi cinque anni di lavoro della Commissione a favore del processo di reindustrializzazione. E’ stata l’occasione per ribadire come l’industria sia tornata al centro della strategia europea a testimonianza di quanto una base industriale forte e competitiva sia una condizione imprescindibile per la crescita e l’occupazione. Da tutti gli interventi, ad iniziare da quello del Presidente di Confindustria Squinzi, è emerso che l’Italia rimane uno dei Paesi più industrializzati che con la sua esperienza e tradizione potrà contribuire a completare il processo di reindustrializzazione dell’Europa. Per ottenere questo risultato è fondamentale puntare su innovazione, formazione e fare rete. Anche il Presidente di Federturismo Iorio ha sottolineato come il turismo debba essere considerato un vero settore industriale e come l’Europa sia la vera destinazione e la sua attrattività debba passare anche attraverso la facilitazione dei flussi potenziando la concessione dei visti.
(Per maggiori informazioni: b.ongaro@federturismo.it)
Nella sua ultima pubblicazione l'ISTAT evidenzia un valore aggiunto del settore del turismo pari al 6,2% del PIL, con una incidenza complessiva sino al 13,1%.
Questi dati sono stati significativamente ridimensionati dalla pandemia che ha proposto sfide complesse per il settore del turismo ma, ha anche aperto nuove prospettive. Il sistema delle imprese è ora impegnato a contrastare gli effetti della pandemia e, allo stesso tempo, a predisporre piani di rilancio che, grazie anche alle risorse del PNRR, possano determinare quella innovazione necessaria per superare la crisi con successo. Di questo si è parlato lo scorso 26 marzo nel corso del convegno “Sviluppo delle imprese turistiche: stato dell’arte e proposte” organizzato da YouandItaly al quale è intervenuto, tra gli altri, il Vice presidente vicario di Federturismo Confindustria Renzo Iorio.
Il 26 e il 27 settembre a Rossano, presso il museo della Liquirizia Giorgio Armarelli, si è svolto il seminario residenziale di Museimpresa sul tema "Musei, archivi d'impresa e turismo: valorizzazione e marketing territoriale".
L'uscita della Gran Bretagna dall'Ue rischia di avere ripercussioni assai più larghe dell’impatto specifico legato alla clientela britannica, dichiara il Presidente di Federturismo Confindustria Renzo Iorio.
L’innesco della crisi finanziaria che ha colpito le Borse mondiali, bruciando ricchezza e senso di prospettiva a breve termine fa della Brexit un’ incognita molto più vasta, con impatti globali sul mercato del turismo.
Certamente la propensione al viaggio oltre confine della clientela britannica - che conta attualmente per il nostro Paese circa 12 milioni di presenze - sarà pesantemente toccata dall’evoluzione del cambio in corso, in particolare per quelle nella fascia di spesa medio - bassa.
Tuttavia è proprio il possibile effetto domino sui mercati internazionali a lasciare con il fiato sospeso per potenziali ricadute complessive.
Roma, 27 giugno 2016
Per maggiori informazioni: b.ongaro@federturismo.it
Ripristinare i controlli alle frontiere, rinunciando alla libera circolazione garantita da Schengen, ha dichiarato il Presidente di Federturismo Confindustria Renzo Iorio, porterebbe alla cancellazione di una delle più grandi conquiste dell’Ue in termini di civiltà e di sviluppo e sarebbe inoltre un duro colpo per il turismo e i trasporti, in particolare per i Paesi meta dei turisti nord e centro europei (Italia, Spagna e Grecia in primis). I paesi dell’Europa Centrale rappresentano uno dei principali mercati di origine per l’Italia i cui flussi turistici, in particolare quelli dalla Germania, si caratterizzano da sempre per la loro dinamica significativa (anche per il prossimo biennio si prevede un incremento di quasi il 2%). E’ quindi fondamentale agevolare quanto più possibile la libera circolazione e gli spostamenti dei viaggiatori e opporsi alla chiusura del Brennero in nome di un’Europa unita e coesa che abbia innanzitutto a cuore la sua crescita economica e sociale e la fondamentale libertà di movimento.
(Per maggiori informazioni: b.ongaro@federturismo.it)
Secondo il sondaggio condotto da Ipk International, a cui ha partecipato anche Itb Berlin, l'interesse dei tedeschi per i viaggi all'estero è molto più elevato che nella maggior parte degli altri paesi. Alla domanda su quali fossero le intenzioni di viaggio in tempi di Coronavirus, il 70% dei viaggiatori tedeschi outgoing ha dichiarato che avrebbe continuato a viaggiare all'estero, nonostante non fosse disponibile alcun vaccino.
Il World Travel Monitor di Ipk International ha riportato che i viaggi in uscita sono cresciuti del 3% anno su anno nel 2021. Tuttavia, le tendenze in tutto il mondo sono variate notevolmente: in Europa e in America, i viaggi in uscita sono aumentati su base annua rispettivamente del 10 e dell’11 per cento, mentre in Asia sono nuovamente diminuiti di circa il 40 per cento.
Nel 2024 il turismo internazionale ha registrato una forte crescita, raggiungendo di nuovo i livelli del 2019 secondo i dati del World Travel Monitor di Ipk International diffusi da Itb Berlin.
Le analisi dell'Ipk International relativi ai primi otto mesi del 2019, indicano un incremento del 2,5 % nei viaggi outgoing dall’Europa, inferiore rispetto al 5% dello scorso anno e più bassa anche della media globale del 3,9%. In particolare, il dato riferito ai soli tour in partenza dall'Europa orientale evidenzia un tasso di crescita più elevato rispetto a quello relativo all'Europa occidentale e i city break si riconfermano in vetta alla classifica dei più richiesti. Nel 2020 Ipk International prevede che i viaggi outgoing degli europei aumenteranno del 3-4%, mettendo così a segno un tasso di crescita più elevato rispetto al 2019.
Nonostante quest'estate i segnali da parte dei turisti cinesi siano stati ancora timidi, le prospettive per il futuro sono più incoraggianti e il nostro continente ne esce privilegiato. L’analisi è di Ipk International, il cui studio è stato presentato durante l’Itb China recentemente conclusosi a Shanghai. Mentre nel 2019 la Cina era il quarto mercato di origine più grande del mondo con circa 70 milioni di viaggi, nel 2022 è stata superata da moltissimi Paesi con tassi di recupero decisamente più elevati, a causa delle severe e prolungate restrizioni ai viaggi che hanno rallentato significativamente la ripresa.Ora, però, la voglia di viaggiare dei cinesi è prepotentemente tornata alla ribalta,con circa il 50% degli intervistati che intende andare all’estero nei prossimi 12 mesi e, sepossibile, più spesso che in passato. Un ulteriore 44% vorrebbe effettuare tanti viaggi oltre confine come nel 2019, mentre è irrisoria la percentuale di coloro che non intendono piùmuoversi come prima della pandemia.
Secondo l’Ipk International’s World Travel Monitor nel 2021 il turismo a livello globale è cresciuto del 3%, anche se con grosse differenze a seconda delle diverse aree geografiche del mondo. In America l’incremento anno su anno è stato dell’11% mentre in Europa del 10%. In Asia si è invece registrato un calo del 40%. Sono cresciuti i viaggi per vacanza (+4%) e anche quelli privati effettuati per altri motivi (+9%) mentre ha registrato un nuovo crollo il business travel (-14%). A trainare le vacanze è stata la ricerca di sole e spiagge, con una crescita dei soggiorni del 30% rispetto all’anno precedente. Performance negativa invece per city break e per le altre motivazioni di viaggio, ancora troppo deboli.
Secondo il World Travel Monitor di Ipk International sarà il mercato indiano a guidare i flussi turistici del futuro. Nel 2022, l’outgoing dall'India ha registrato una ripresa superiore alla media, generando per la prima volta il volume di viaggi in uscita più elevato fra i paesi asiatici, con volumi superiori a quelli da Cina, Corea del Sud e Giappone. Rispetto alle cifre pre-pandemia, i viaggi hanno raggiunto poco più della metà del volume realizzato nel 2019. In dettaglio, il World Travel Monitor di Ipk ha registrato un aumento del 190% su base annua dei viaggi in uscita dall'India nel 2022, significativamente superiore all'aumento medio globale del 90%. Con circa dieci milioni di viaggi all'estero, l'India è quindi il principale mercato di origine asiatico. Nel 2019 invece, l'India si era classificata al quinto posto dietro a Cina, Corea del Sud, Giappone e Taiwan.
Ipk International ha presentato gli ultimi risultati del World Travel Monitor sulle tendenze nell'anno della pandemia e sulle intenzioni di viaggio nel 2021.
A livello globale, nel 2020 l'outgoing è diminuito di circa il 70%, con perdite a seconda del continente e della tipologia di viaggio: in Asia, dove la pandemia ha colpito per prima, il calo è stato di quasi l’80%, mentre i viaggi in uscita degli europei hanno registrato le perdite più basse con meno del 66%; per l’America Latina, -70%; per il Nordamerica, -69%.
Dalle anticipazioni dei dati dell’VIII rapporto ‘Gli italiani, il turismo sostenibile e l’ecoturismo’ realizzato da Ipr Marketing per la Fondazione Univerde, che sarà presentato in un convegno a Roma il prossimo 27 settembre, emerge che nonostante agli italiani piaccia il turismo che rispetta l’ambiente e cerca di ridurre il consumo energetico e di risorse del territorio, sono ancora pochi i connazionali che nel 2018 hanno dichiarato di praticare realmente un turismo green (solo il 20% contro il 18% del 2017).
Secondo il Barometro Vacanze Ipsos - Europ Assistance, l’indagine che analizza la propensione al viaggio e le scelte dei nostri connazionali e dei cittadini europei, mentre l’Europa rimane stabile, l’Italia segnala una crescita generale di 10 punti percentuali in quattro anni. Mentre nel 2014 solo il 52% dei nostri connazionali dichiarava di voler concedersi una vacanza, ora il tasso è salito al 64%.
Secondo l’ultima indagine Ipsos ‘Future4Tourism’, che ha coinvolto mille connazionali di età superiore ai 16 anni, il 58% degli italiani prevede di fare almeno un periodo di vacanza tra gennaio e marzo 2023. L’Italia si conferma ancora la meta più scelta (68%). Le destinazioni oltre confine, tuttavia, continuano la loro ascesa post pandemica. Il 20% degli intervistati, infatti, viaggerà in Europa, il 10% opterà per mete extra europee e il rimanente 2% dei vacanzieri farà una crociera. Relativamente alla tipologia di vacanza, la montagna, la collina e il lago raccolgono le preferenze del 38% dei viaggiatori invernali; seguono subito dopo le visite culturali e di città d’arte (34%). Trentino-Alto Adige, Lombardia e Emilia-Romagna saranno le top destination dei primi; Toscana e Lazio primeggiano per le visite culturali. Le vacanze in località di mare saranno scelte dal 28% dei vacanzieri.
L'inflazione non frena la voglia di viaggiare, in un mercato che si polarizza tra chi taglia i budget e chi è disposto ad aumentarli, ma che non rinuncia a prenotare, torna all’estero e cerca maggiormente di tutelarsi ricorrendo a un’assicurazione, con un boom anche nel canale agenziale, dove il 70% dei clienti sceglie di aggiungere una polizza opzionale. A dirlo è Europ Assistance Italia nella 22° edizione dell’Holiday Barometer. Secondo la 22° edizione dell’Holiday Barometer di Europ Assistance Italia l’83% degli italiani ha dichiarato l’intenzione di fare uno o più viaggi quest' estate. Si tratta del 7% in più ma soprattutto di un aumento del 22% rispetto al 2019 pre Covid. Vediamo nei connazionali più propensione al viaggio rispetto agli altri europei, la cui media si ferma al 75%, comunque sempre in crescita, +12 punti rispetto al pre pandemia. E torna l’estero, sono infatti il 44% gli italiani che in estate intendono viaggiare oltre i confini nazionali, crescendo del 13% rispetto all’anno scorso. Spagna, Francia e Grecia sono le top 3 tra le mete più gettonate. La voglia di estero riguarda soprattutto i giovani, lo desidera il 73% della fascia tra 18 e 24 anni.
Da Ipsos (ricerca Be-Italy) sono arrivati segnali confortanti: l’Italia è nella top 3 dei Paesi più noti: 1 cittadino del mondo su 2 dichiara di conoscere molto o abbastanza bene il nostro Paese. Siamo al 1° posto per “qualità della vita, “Atteggiamento positivo e creatività” ed è indiscussa la leadership italiana nell’arte culinaria: per attribuzione della food experience l’Italia è prima con il 49% seguita a grande distanza da Francia (22%) e Giappone (16%). Internet e i social media con il 44% sono i canali più utilizzati per conoscere l’Italia. I temi più discussi in rete sono stati turismo (19%), cultura (19%) e food&wine (16%), con un netto incremento rispetto al 2016.
Secondo Ipsos gli italiani che prevedono una vacanza invernale sono il 62%, in crescita del 16% e ormai quasi in media ai livelli pre-Covid, ma il 68% guarda ormai solo all'Italia. Tra le destinazioni preferite: il Trentino Alto Adige (17%), la Toscana (11%), le new entry Valle d'Aosta (9%) e Puglia (8%), mentre la Sicilia (8%) consolida il suo trend positivo pre-pandemico". Torna infine la fiducia negli alberghi e nel ricettivo organizzato, scelti dal 54% (+4% sull'inverno 2021).
Secondo le ultime rilevazioni di IPSOS il 59% degli italiani sceglie di fare una vacanza nel periodo ottobre – dicembre concedendosi uno o più week-end, ma circa 1 italiano su 4 opterà anche per viaggi di oltre 4 notti. L’Italia continua a farla da padrone con il 54% delle preferenze con una predilezione per Toscana, Trentino Alto Adige, Veneto, Lombardia e Lazio.
Lo studio Future4tourism/Ipsos rivela che 7 italiani su 10 sono pronti a partire nei mesi estivi nonostante l’allarme sulla variante Delta, le criticità relative all’utilizzo e all’estensione del green pass, le regole sempre pronte a cambiare. Il valore del 70% di italiani che parte in vacanza tra luglio e settembre è in linea con il periodo pre Covid, ovvero quello riferito alle estati 2018-2019. Anche la durata delle vacanze programmate è tornata ai livelli pre-pandemia: sono soprattutto il long weekend (3 pernottamenti) e le long holiday (quelle superiori ai 13 notti) a tenere il passo mentre le vacanze di media durata (dalle 4 alle 13 notti), seppur in ripresa, restano più penalizzate.
Da quanto emerge dalla ricerca Future4Tourism di Ipsos la voglia di viaggiare degli italiani si conferma forte e in aumento rispetto al passato. La crescita è legata soprattutto all’incremento delle vacanze brevi e long week-end, mentre le vacanze di media e lunga durata, seppur in importante recupero rispetto alle estati covid, rimangono allineate ai periodi pre-pandemici.
Nonostante conflitto, pandemia e inflazione, la voglia degli italiani di concedersi anche un piccolo viaggio per le vacanze pasquali resta molto alta secondo la ricerca di Ipsos, Future4Tourism, segnalando come il 44% degli italiani è intenzionato a prendersi una pausa durante il periodo pasquale.
La pausa pasquale vedrà suddividersi quasi equamente coloro che si concederanno una gita fuori porta (23%) e chi invece pensa di concedersi un long week-end o anche periodi più lunghi con pernottamento (21%) decidendo per lo più di rimanere in Italia (circa 2 vacanzieri pasquali su 3). L’indagine di Ipsos, però, è ancora previsionale perché la quota di chi ha già effettuato una prenotazione è ancora ferma al 12%.
L’indagine Ipsos Future4Tourism sottolinea come le vacanze autunnali, complice il caro prezzi e la situazione internazionale, subiscano un calo del 7% in confronto con i dati dell’autunno 2019.Se il 58% degli italiani ha messo in preventivo qualche giorno lontano da casa nell’autunno, la rilevazione mostra che l’incremento dei prezzi e le preoccupazioni per il conflitto ucraino-russo in corso non passano senza lasciare strascichi. A risentirne saranno soprattutto i weekend fuori casa mentre le vacanze con un numero maggiore di notti, beneficiando ancora dell'onda lunga dell'estate 2022 e probabilmente di una prenotazione anticipata, non appaiono compromesse. La tendenza continua a confermare una maggior preferenza per le mete italiane rispetto a quelle europee ed extra europee. Le crociere, pur rimanendo un tipo di vacanza numericamente più di nicchia, sono scelte da circa il 4% dei vacanzieri autunnali (contro un 2% dello stesso periodo 2019).
Per più di un italiano su due il sovraffollamento turistico impatta negativamente sulla vivibilità dei luoghi, per circa il 40% è causa di tensioni tra residenti e turisti, di una pessima esperienza di visita e di danni agli ecosistemi secondo i dati di Ipsos illustrati nel corso dei festeggiamenti per i 130 anni del Touring Club Italiano.
Iryo, la società partecipata da Trenitalia (Gruppo FS) che opera nel settore dell’alta velocità spagnola, compie due anni di attività nel mercato iberico. Dall’inizio delle operazioni, iryo ha trasportato oltre 13 milioni di passeggeri.
Secondo Isnart-Unioncamere e Legambiente il cicloturismo, alla luce dei risultati del rapporto 2020 che hanno elaborato sulle tendenze e l’economia del cicloturismo in Italia, può essere una componente importante per sostenere la ripresa del turismo e perfettamente in grado di rispondere alle esigenze di “nuova normalità” per il superamento dell’emergenza coronavirus. Nel 2019 sono stati stimati 20,5 milioni di pernottamenti di cicloturisti italiani, quest’anno considerando anche i brevi soggiorni autunnali (due/tre giorni) a fine 2020 si raggiungerebbero le 25,9 milioni di presenze (+26%). In Italia nel 2019 sono state vendute 1,7 milioni di biciclette (3 al minuto), e quasi 2 milioni di italiani la usano come mezzo di trasporto quotidiano.
Secondo il rapporto Isnart-Unioncamere, nel nostro paese in un anno il turismo enogastronomico è raddoppiato. Con oltre 100 milioni di presenze e 10 miliardi di spesa, il segmento ha un impatto economico di oltre 12 miliardi, pari al 15,1% del totale del turismo italiano. I flussi di turismo enogastronomico sono per il 57% di provenienza internazionale, con 63 milioni di presenze.
II turismo è il comparto più colpito dalla crisi pandemica che ha investito il mondo: il 2020 chiude con 53 miliardi di euro in meno rispetto al 2019, contrazione dovuta principalmente alla riduzione di turisti internazionali in tutto l’arco dell’anno e che nei mesi estivi ha superato il 60%. Sono i dati illustrati da Isnart-Unioncamere nel corso del webinar “Turismo prossimo venturo: il rilancio riparte dai territori”. L’analisi predittiva dei primi tre mesi del 2021, basata su scenari covid a forte restrizione sociale, indica una perdita stimata di 7,9 miliardi con una riduzione del 60% dei flussi italiani e dell’85% di quelli stranieri.
I dati Isnart, con dieci milioni di presenze turistiche in Italia tra marzo e aprile, certificano una primavera eccellente sul fronte incoming, lasciando sperare in un’estate ancor più brillante grazie alle analisi predittive della piattaforma di location intelligence Stendhal.
Isnart ha rilevato che oggi il 50% dei turisti in Italia appartiene alle generazioni Y e Z, nati dopo il 1981 e nativi digitali, il 94% è attento alle opzioni di viaggio sostenibili e il 40% sceglie di esplorare destinazioni poco conosciute, assetato di riscoperta e senso di appartenenza. È un turismo “nuovo” e in rapida evoluzione, o che fa i conti con le conseguenze di una pandemia non ancora del tutto superata e con i timori internazionali per lo sviluppo del conflitto in Ucraina.
Dopo due anni di covid, l’Italia è ancora al -43% di flussi turistici rispetto al 2019 e per recuperare questo enorme gap di arrivi l’incoming deve dotarsi di nuove destinazioni e nuove modalità di far vacanza, assecondando un turismo che in pochi anni è profondamente cambiato. Non si deve più analizzare dove il turista va in vacanza ma ‘perchè’ ci va.
Secondo il 3° Rapporto Nazionale dell'Isnart sul Cicloturismo in Italia, realizzato per l’Osservatorio sull’Economia del Turismo delle Camere di Commercio e promosso con Legambiente, nel 2022 in Italia sono 31 milioni le presenze, pari al 4% delle presenze totali, legate al cicloturismo. Anche l’impatto economico del fenomeno cicloturistico è rilevante: la spesa per consumi turistici nei luoghi di vacanza generata dai cicloturisti è stimata per il 2022 in quasi 4 miliardi. Il 2022 sta segnando, in particolare, un progresso dei cosiddetti cicloturisti “puri”, ovvero quei turisti per i quali la bicicletta è una delle principali motivazioni di scelta della destinazione: si stimano per quest’anno 8,5 milioni di presenze turistiche.
Nel 2022 il turismo culturale ha generato 142 milioni di presenze in Italia. A rilevarlo è l’ultima indagine realizzata da Isnart e dall’Osservatorio sull’Economia del Turismo e delle Camere di Commercio, che ha tracciato anche le nuove tendenze del comparto che vedono crescere tra le mete più ambite non solo le città d’arte, ma anche i borghi e i piccoli centri delle aree interne del Paese; e che rilevano un maggiore impatto sull’economia nazionale, nonché una crescente attenzione da parte dei turisti al rapporto qualità-prezzo.ll patrimonio culturale si posiziona al secondo posto tra le motivazioni di viaggio per chi si reca nella Penisola, subito dopo la natura. Aumenta, in particolar modo, la voglia dei turisti di visitare posti nuovi, fuori dalle ‘rotte tradizionali’, come segnalato dal 20% degli intervistati, rispetto al 14,3% del 2019. Un fenomeno che è un po’ un lascito della pandemia. “Un turista su 5 è alla ricerca di nuove esperienze e destinazioni da scoprire.Puntando la lente sul pubblico, oltre la metà delle presenze è costituita dai flussi italiani (un 55% che si traduce in 78,8 milioni di presenze); la quota internazionale si attesta sui 63,6 milioni.
Nei trent’anni di attività, l’Isnart ha fotografato la progressione del turismo in Italia. Nel 1990 le presenze turistiche erano 252 milioni, mentre nel 2022 sono arrivate a 436 milioni e quel che conta è che siamo passati da 84 milioni di turisti stranieri nel 1990 a 220 milioni del 2019 (+160%). A cambiare è anche la tipologia dei consumi: risultano infatti in forte crescita i turisti che acquistano prodotti enogastronomici tipici (passando dal 26% del 2008 al 34% nel 2019) e quelli che spendono per la fruizione di beni culturali (biglietti di accesso/card/guide musei), che passano dal 16% al 24%. Per quanto riguarda l’anagrafica d’impresa del settore, nel terzo trimestre 2022 le imprese di alloggio e ristorazione sono 461mila con quasi 2 milioni di addetti. Rispetto al 2010, c’è stato un aumento del 20% delle imprese registrate e del 32% degli addetti, un dato che ben fotografa il peso crescente della filiera del turismo nel complesso dell’economia del nostro Paese.
Gli scenari previsionali dell’Osservatorio Isnart/Unioncamere, prevedono nel 2021 una leggera flessione delle presenze turistiche complessive rispetto al 2020 (-2%), segno di quanto abbia pesato e continui a pesare l’impatto della pandemia. Su tale previsione incide, in particolare, l’impatto dei primissimi mesi dell’anno, pienamente colpiti dal Covid a differenza di quanto accaduto nel 2020. Il 57% circa delle imprese ricettive prevede un 2021 in perdita (era l’84% nel 2020) e solo il 20% dei casi stima di avere degli utili.
Secondo l'elaborazione di Isnart su dati InfoCamere, le imprese della filiera turistica hanno tenuto in termini numerici (548mila, +1,14%) e la platea dei lavoratori si è ampliata, arrivando a un passo da quota 3 milioni (+5,33%). Una prestazione da giudicare ancora più positivamente se paragonata a quanto fatto nello stesso periodo di tempo dal resto dell'economia: vale a dire un arretramento per le imprese (-0,78%) e un lieve aumento per gli addetti (+1,65%).
Secondo il rapporto Isnart-Legambiente - realizzato attraverso l’Osservatorio sull’Economia del Turismo delle Camere di Commercio - per la prima volta in Italia l’attività sportiva è diventata, la scorsa estate, la principale motivazione di viaggio, espressa da oltre il 30% dei turisti, per le sue caratteristiche ludiche, ricreative, estetiche e salutistiche.
Tra le attività maggiormente praticate spiccano il trekking (39%) e la bicicletta (32%); per quest’ultima voce il rapporto Isnart-Legambiente ha calcolato che la spesa complessiva dei cicloturisti nel corso dell’estate 2020 è stata pari a 4,1 miliardi di euro.
Sono 77,6 milioni le presenze cicloturistiche rilevate nel 2018 nelle strutture ricettive e nelle abitazioni private italiane, pari all’8,4% dell’intero movimento turistico nella Penisola. Una cifra che corrisponde a oltre 6 milioni di persone e che, nel giro di cinque anni, ha registrato un aumento del 41%. Sono solo alcuni dei dati del primo rapporto “Cicloturismo e cicloturisti in Italia”, realizzato da Isnart-Unioncamere e Legambiente, presentato in occasione del BikeSummit 2019.
La quarta edizione del rapporto realizzato in collaborazione da Isnart e Legambiente rivela che i ciclituristi alimentano un giro d’affari che nel 2023 ha superato i 5,5 miliardi con un +35% sull’anno precedente e un +19% rispetto al 2019.
Secondo l'Isnart dai dati elaborati anche ricorrendo alla “location intelligence“, ossia l’utilizzo del traffico telefonico per ricostruire movimenti e cluster di interesse prevalente dei turisti a destinazione, emerge come a cavallo tra le feste natalizie e il mese di gennaio siano cresciute del 9% le presenze straniere a Roma (+8,7% nel Lazio), dato che fa sperare in un impatto ancor più positivo sui flussi turistici legati all’anno giubilare nei prossimi mesi.
Dopo una estate da “tutto esaurito”, anche per l’autunno le previsioni del comparto ricettivo appaiono ottime: già vendute oltre la metà delle camere disponibili per il mese di ottobre (58%) ed il 45% per novembre e dicembre.
Sul fronte turistico quella del 2024 sarà un’estate più positiva rispetto a quella, già ottima, dello scorso anno secondo la nuova indagine alle imprese ricettive italiane alberghiere ed extralberghiere condotta da Isnart per Unioncamere, che tratteggia una stagione estiva decisamente promettente.
Secondo i dati dell’Osservatorio sull’economia del turismo delle Camere di commercio italiane, elaborati da Isnart-Unioncamere, i buoni risultati del periodo estivo non compensano le perdite subite da tutta la filiera del turismo a causa del sostanziale blocco delle attività di tutta la prima parte dell’anno. I primi nove mesi hanno registrato una flessione di 40 punti percentuali rispetto allo stesso periodo del 2019 e il 2021 si chiuderà con una crescita limitata al +2%.
Per alcune regioni ha pesato in particolare l’andamento delle grandi città d’arte le quali, anche nel periodo estivo, assorbono una quota importante dei flussi turistici (in media oltre un quarto delle presenze totali). In queste destinazioni, per quanto il miglioramento nei mesi estivi del 2021 sia stato notevole in termini di pernottamenti (+35% rispetto al 2020), le perdite subite in media annua sono ancora consistenti (-23%), collocando queste località ancora 60 punti percentuali al di sotto del livello del 2019.
Secondo i dati dell’Osservatorio sull’Economia del Turismo delle Camere di commercio, elaborati da Isnart-Unioncamere, nell’estate 2022, le imprese ricettive italiane hanno venduto in media il 51,5% delle camere disponibili nel mese di giugno, il 72,6% a luglio e il 78,8% ad agosto, andamento sostenuto anche rispetto al 2019. Il 64,2% dei turisti era italiano e il 35,8% internazionale (componente in decisa ripresa rispetto all’estate 2021).
Continua la crescita del cicloturismo italiano che, nel 2024, ha fatto registrare un piccolo boom sia in termini di presenze, stimate in 89 milioni (+54% sul 2023), che di impatto economico, arrivato a quasi 9,8 miliardi di euro secondo il Rapporto ‘Viaggiare con la bici 2025’, realizzato da Isnart-Unioncamere per l’Osservatorio sull’Economia del Turismo delle Camere di Commercio in collaborazione con Legambiente.
Secondo quanto mostra un'analisi effettuata da Isnart-Unioncamere grazie alla Piattaforma Stendhal, che utilizza in chiave predittiva i dati del mercato degli affitti brevi in abitazioni private, anche questo sarà un inverno prenotato all’ultimo momento.
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Secondo il report su “Viaggi e vacanze in Italia e all’estero” nel 2019 i viaggi con pernottamento effettuati dai residenti in Italia sono stati 71 milioni e 883mila, per un totale di 411 milioni e 155mila pernottamenti. I viaggi per motivi di vacanza sono circa l’89% del totale, quelli per motivi di lavoro circa l’11%. Il 93,4% dei pernottamenti è dedicato alle vacanze (6,6% ai viaggi di lavoro). Il 49% dei viaggi e il 79,6% delle notti trascorse in viaggio riguardano vacanze “lunghe” (4 o più notti).
Le anticipazioni diffuse da Istat sul Conto Satellite del Turismo 2020 riportano alla luce la drammaticità della crisi che il settore ha vissuto in questi mesi, confermando le analisi che avevamo condotto e la debolezza degli interventi di sostegno rispetto ad un quadro così difficile – dichiara Maria Carmela Colaiacovo, Presidente di Associazione Italiana Confindustria Alberghi. Il valore aggiunto prodotto dal turismo si ferma a 67,6 miliardi di euro (64 miliardi in meno rispetto al 2019), riportando il settore indietro di 10 anni. Il comparto alberghiero ha sofferto la totale assenza di domanda internazionale con un calo dei pernottamenti di oltre il 70% tenuto conto che il dato Istat ricomprende anche le strutture extalberghiere che, come noto, hanno sofferto meno degli hotel.
Confindustria alberghi: dati drammatici, dobbiamo ripartire subito
E’ di oggi la pubblicazione del rapporto ISTAT viaggi e turismo 2020 da cui emerge, in tutta la sua drammaticità, la crisi di questo settore e in particolare del sistema alberghiero italiano.
I dati Istat sul fatturato dei servizi, relativi al secondo trimestre 2021, indicano un incremento congiunturale in gran parte dei settori ma non in quello ricettivo – che perde l’8,3% rispetto al primo semestre del 2020, che a sua volta aveva perso il 65,1% rispetto al primo semestre 2019 – e in quello delle agenzie di viaggi e dei tour operator, che perde addirittura il 50,4% sul 2020 e l’87% sul 2019. Il livello complessivo del fatturato dei servizi nel secondo trimestre resta ancora inferiore a quello del quarto trimestre 2019 (l’ultimo antecedente la crisi), con un’estrema differenziazione settoriale: dal commercio all’ingrosso cresciuto dell’11,5% in questo arco temporale, alle attività di alloggio e ristorazione, cadute, nello stesso periodo, del 43,2%”.
Secondo lo studio dell’Istat sul turismo nei borghi emerge che gli arrivi nei Borghi più belli d’Italia nel 2016 sono stati oltre 3 milioni (erano 2,9 nel 2015) pari al 2,9% del totale nazionale,
Oltre sei alberghi e ristoranti su dieci rischiano la chiusura entro un anno a seguito dell’emergenza Coronavirus mettendo in pericolo oltre 800 mila posti di lavoro. Un’indagine dell’Istat, Nota Mensile sull'andamento dell'economia Italiana, indica che l’esistenza di fattori economici e organizzativi mettono a rischio la sopravvivenza del 65,2% delle imprese di alloggio e ristorazione (19,6 miliardi di euro di valore aggiunto).
Secondo i dati Istat, a febbraio 2025, nel turismo si registrano 315mila occupati in più rispetto all’anno precedente.
Secondo le rilevazioni dell’ISTAT nel mese di marzo sono stati cancellati due voli su tre(66,3%) e i passeggeri sono calati dell'85% (da circa 14 milioni a poco più di 2 milioni) rispetto allo stesso mese del'anno passato. Da poco meno di 460mila passeggeri in arrivo e partenza negli aeroporti italiani di domenica 23 febbraio 2020, si è passati ai 6,8mila di domenica 29 marzo.
I dati Istat di novembre 2024 rivelano un notevole incremento del turismo che registra un +11,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Ad agosto 2023, rispetto allo stesso mese del 2022, l’Istituto Nazionale di Statistica ha rilevato un aumento di 523 mila unità (+2,3%), sulla spinta dei dipendenti permanenti (+3,7%, pari a +550 mila); rispetto a luglio aumentano gli occupati, diminuiscono i disoccupati e gli inattivi restano sostanzialmente stabili.
Secondo l'ISTAT nel trimestre marzo-maggio 2019 si erano registrate in Italia circa 81 milioni di presenze turistiche, pari al 18,5% del totale annuale. La media europea nello stesso trimestre è leggermente superiore (20,9%) perché tiene conto delle percentuali, più alte rispetto all’Italia, di alcuni Paesi come la Germania (23,5%), il Regno Unito (22,5%) e la Spagna (22,4%), dove la distribuzione del turismo nell’arco dell’anno è meno caratterizzata dal picco della stagione estiva.
Secondo le ultime rilevazioni dell’Istat si stima che nel 2018 il numero complessivo di viaggi con pernottamento effettuati dai residenti in Italia sia stato pari a 78 milioni e 940 mila, valore in notevole crescita rispetto al 2017 (+19,5%) che rafforza la tendenza positiva registrata a partire dal 2016. L’aumento del numero è associato a una lieve diminuzione della durata media dei viaggi, che si attesta a 5,5 notti (5,7 per vacanza e 4,1 per lavoro), per un totale di 432 milioni di pernottamenti (+13,5%). Nel 2018, aumentano le vacanze lunghe (oltre quattro notti), con un trend positivo per il terzo anno consecutivo (+12,7%), quelle brevi (+19,6% rispetto al 2017) e i viaggi di lavoro (+57,7%). Il 79,3% dei viaggi ha come destinazione principale località nazionali (+16,7%), il restante 20,7% è diretto soprattutto nei Paesi dell’Unione europea e registra una notevole crescita sull’anno precedente (+31,4%).
Secondo i dati provvisori dell’Istat, lo scorso anno, le presenze sono state pari a 428 milioni, confermando la tendenza positiva del 2017, che si era chiuso con un incremento di 2 punti percentuali rispetto all’anno precedente. Rispetto al 2017 sono aumentate entrambe le componenti della domanda turistica: quella dei turisti italiani e quella dei turisti stranieri. In particolare gli arrivi degli stranieri sono cresciuti del 3,3% e le presenze del 2,6. Gli italiani hanno invece fatto registrare un incremento di 1,9 punti percentuali in termini di arrivi e di un punto per le presenze. Lo scorso anno ha visto anche il sorpasso della clientela internazionale su quella italiana, con il 50,5% di share sul totale presenze.
Dal rapporto trimestrale dell’Istat emerge che nel quarto trimestre del 2020 è diminuito del -2,2% l’indice destagionalizzato del fatturato dei servizi rispetto al trimestre precedente mentre l’indice generale grezzo registra un calo, in termini tendenziali, del -7,6%. Nel corso del 2020 si è registrata una flessione dell’indice del fatturato delle imprese dei servizi del 12,1%, la più ampia dall’inizio delle serie storiche (disponibili dal 2001). Nel trimestre la flessione congiunturale è particolarmente ampia nel settore delle attività dei servizi di alloggio e ristorazione (-32,8%) che rispetto all’anno precedente segna -50%.
Nel complesso dell’anno la perdita di fatturato ha colpito la quasi totalità dei settori rilevati, risultando particolarmente marcata nelle attività più toccate dalle restrizioni connesse all’emergenza sanitaria, quali quelle legate alla filiera del turismo (Attività delle agenzie di viaggio -76,3%,
Secondo un’indagine Istat da gennaio ad agosto del 2022, rispetto allo stesso periodo del 2021, si rileva in Italia un aumento delle presenze turistiche totali pari al 74,7%. Le presenze dei clienti residenti crescono del 29,9%, quelle dei non residenti del 171,5%. In aumento le presenze sia negli esercizi alberghieri (+89,9%) che negli extra-alberghieri (+54,6%); tuttavia per tornare ai livelli del 2019 mancano circa 88mila occupati.Nel 2021 erano state 289,2 milioni le presenze registrate negli esercizi ricettivi italiani e nonostante la ripresa, per tornare ai livelli pre Covid (nel 2019 furono 436,8 milioni) mancavano ancora all’appello 147,6 milioni di presenze, di cui 114,5 milioni riconducibili alla componente straniera. L’incremento delle presenze turistiche in Italia nel 2021, rispetto al 2020, è stato di oltre 10 punti percentuali, più elevato di quello della media dei 27 paesi dell’Unione Europea (+37,8% contro +28,1%).
Secondo i dati diffusi dall'Istat il 2018 è stato un anno record per le strutture ricettive italiane: le presenze sono state 428,8 milioni e gli arrivi 128,1 milioni. Con una quota del 13,6% sul totale della Ue28, l’Italia è il terzo Paese in Europa per numero di presenze negli esercizi ricettivi, dopo Spagna e Francia.
Il turismo interno cresce negli arrivi, con un +3,6% e nelle presenze, (+1,1) con una particolare predilezione per le strutture extra-alberghiere (+1,7% rispetto al 2017).
Uno studio Istat che lavora sulle differenze di genere negli stipendi, rivela che la retribuzione in Italia, per i dipendenti di unità economiche con almeno 10 lavoratori, è stata di 37.302 euro, corrispondente a circa 2.200 euro netti al mese.
Gli ultimi dati diffusi dall'Istat certificano che in Italia, tra gennaio e settembre, le presenze si sono di fatto dimezzate, segnando un calo del 50,9% rispetto allo stesso periodo del 2019. Le presenze di turisti stranieri sono diminuite del 68,6%, mentre quelle nelle grandi città - destinazioni che lo scorso anno avevano registrato circa un quinto delle presenze totali - si sono ridotte del 73,2%. Nei primi tre trimestri del 2020 sono calati drasticamente anche i viaggi svolti dai residenti per motivi di lavoro (-59%) e, in misura minore ma comunque ampia, quelli per vacanze (-23%).
Secondo i dati diffusi da ISTAT sull’indice del fatturato dei servizi nel primo trimestre 2021, emerge una risalita congiunturale nella gran parte dei settori fatta eccezione il comparto alloggio che scende del -70,8% rispetto allo stesso periodo 2020. Il peggior andamento tra i servizi analizzati, dopo quello delle agenzie di viaggio e dei tour operator.
L’Istat rivede al ribasso le stime diffuse il 31 gennaio scorso, che indicavano una crescita dell’economia del 3,9% nel 2022. I dati ufficiali su Pil e conti pubblici dell’Istituto di Statistica fissano la crescita al 3,7%, con un rapporto deficit/Pil italiano dell’8% per quanto riguarda lo scorso anno. Sul rallentamento della crescita rispetto alle attese pesa l’impatto dei crediti d’imposta, in particolare del Superbonus. Si conferma, invece, la grande spinta all’economia italiana portata da commercio e turismo, che portano un +10,4%. A salvare la crescita, e quindi, alla fine, anche i conti pubblici, dell’Italia è ancora una volta il turismo, che dopo la pandemia non solo ha saputo rialzarsi, ma ha ripreso a correre dando nel 2022 un contributo decisivo a tutta l’economia, con un aumento dei consumi turistici del +26,3%.
Seppur per grandi linee, sono stati comunicati i dati Istat sul turismo in Italia nei primi nove mesi del 2022 e la maggior parte sono con il segno più rispetto allo scorso anno. Ovvero: +39,9% di presenze totali, +91% di viaggiatori incoming, +48,6% di presenze solo negli esercizi alberghieri. La ripresa del turismo si è ulteriormente rafforzata confermando il trend che vedrebbe di nuovo il settore trainare il Pil italiano. Ma nonostante il forte recupero, le presenze totali risultano ancora inferiori di circa 39 milioni di unità rispetto ai primi nove mesi del 2019 (un gap del 13,8% per la clientela estera e 6,7% per la clientela italiana).
L’Istat conferma le previsioni del mese scorso sull’andamento economico dell’Italia nel terzo trimestre dell’anno. L’economia italiana è cresciuta dello 0,5% rispetto ai tre mesi precedenti e del 2,6% rispetto al 2021, con una crescita acquisita per tutto l’anno 2022 pari al 3,9%. Frena invece l’inflazione. La spinta economica arriva dalla domanda interna, in particolare dai consumi delle famiglie, con la crescita dei servizi al +0,9%. È il settore del turismo a trainare: commercio, trasporto, alloggio e ristorazione. Calano invece industria (-0,6%) e costruzioni (-2%). Crescono dell’1,8% i consumi, oltre il doppio degli investimenti fissi lordi (+0,8%). Il contributo netto della domanda estera netta risulta negativo per 1,3 punti percentuali. L’inflazione a novembre è invece in forte rallentamento su base mensile e stabile sull’anno. Sembra esaurita la spinta di accelerazione, grazie al calo dei beni energetici non regolamentati (tra cui rientrano carburanti per gli autoveicoli, lubrificanti e combustibili per uso domestico non regolamentati).
La stima preliminare del Pil del terzo trimestre diffusa dall’Istat supera, a sorpresa, le aspettative. Tra luglio e settembre l’economia italiana è cresciuta dello 0,5%, portando la crescita acquisita nel 2022 a +3,9%. Mentre si temeva l’avvio della recessione tecnica, è invece arrivato il settimo trimestre consecutivo in positivo (dopo il crollo del 2020). La spinta sulla produzione estiva arriva soprattutto dal turismo, forte di una stagione con numeri da tutto esaurito, che in estate ha consentito di compensare in parte gli effetti negativi del caro energia sul tessuto produttivo italiano.
Dalle stime definitive sull’inflazione di maggio diffuse dall’Istat risultano in aumento i prezzi relativi ai servizi ricreativi, i trasporti, e soprattutto i servizi “ricettivi e della ristorazione”.
Secondo l’Istat in Italia il Pil del primo trimestre 2023 corre più di quello di Germania e Francia. È stato rivisto al rialzo dello 0,6% rispetto al trimestre precedente e dell’1,9% nei confronti del primo trimestre del 2022. Un risultato al quale ha contribuito anche la forte ripresa dell’industria del turismo dopo gli anni di pandemia. L’Istat ricorda che le prime stime diffuse a fine aprile indicavano una crescita congiunturale inferiore, pari allo 0,5%, e una tendenziale dell’1,8% anche se l’inflazione resta alta – all’8,3% ad aprile – e gli stipendi non sono adeguati. Nello stesso periodo il Pil è aumentato in termini congiunturali dello 0,3% negli Stati Uniti e dello 0,2% in Francia, mentre è diminuito dello 0,3% in Germania.
Secondo il rapporto dell’ Istat “I musei, le aree archeologiche e i monumenti in Italia” che ha censito 4.889 musei e istituti similari, pubblici e privati, aperti al pubblico, i visitatori dei musei sono aumentati del 7,7% nel 2017 sul 2015, con 27mila presenze in media per ciascuna struttura espositiva. Le città più visitate sono Roma e Firenze, le regioni con il maggior numero di strutture museali (statali, non statali e private) sono Toscana, Emilia Romagna e Lombardia.
Secondo i dati sui prezzi al consumo di aprile elaborati dall’Istat, l’inflazione complessiva si ferma all’ 0,1% su base mensile e allo 0,8% su base annua, con un ulteriore rallentamento rispetto all’1,2% del mese precedente, il dato definitivo si rivela anche più basso delle stime, che prevedevano un +0,9%.
Secondo l’undicesima edizione del Rapporto sul Benessere equo e sostenibile dell'Istat, l'Italia nel 2023 conferma il primato nella lista del patrimonio mondiale dell’Unesco con 59 beni iscritti e 32 candidati all’iscrizione, avendo, tra l’altro, ottenuto il riconoscimento di 20 riserve della biosfera, 11 geoparchi e 19 patrimoni culturali immateriali.
I primi dati provvisori sul 2023, riferiti al bimestre gennaio-febbraio, sembrano confermare la definitiva ripresa del settore turistico (+45,5% le presenze complessive rispetto allo stesso bimestre dell’anno 2022), con una crescita rilevante sia delle presenze straniere (+70,5%) sia di quelle domestiche (+28,8%). Se i dati relativi ai prossimi mesi confermeranno questa tendenza, sarà possibile registrare nel 2023 il pieno recupero – e persino il superamento – dei livelli pre-pandemici. Lo rileva l’Istat, in audizione presso la Commissione Attività produttive della Camera nell’ambito dell’esame del Piano strategico del turismo. Nel confronto con gli altri Paesi dell’Unione europea, l’Italia si conferma in quarta posizione per numero di presenze nel 2022 (il 14,5% di quelle registrate nell’intera Ue in quell’anno), dopo Spagna (16,6%), Francia (16,3%) e Germania (14,7%).
L’accelerazione decisiva è quella dei beni energetici regolamentati, come indicano le stime preliminari Istat, cioè le tariffe per l’energia elettrica e il gas di rete per uso domestico a far salire l’inflazione dell’1,5% a gennaio rispetto al +1,3% del mese precedente.
Secondo i dati provvisori dell’indagine Istat su “Movimento dei clienti negli esercizi ricettivi” nel quarto trimestre 2024 il turismo è in crescita rispetto allo stesso periodo del 2023: +1,2% gli arrivi e +11,1% le presenze.
L’inflazione si abbatte pesantemente sulle vacanze degli italiani. I dati Istat relativi a giugno mostrano un aumento del prezzo dei biglietti aerei che quasi raddoppia rispetto al 2021 e segna +90,4%. Rispetto al mese precedente l’incremento è del 23,8%.
L’Istat nel report “Le spese per i consumi delle famiglie” nel 2021, evidenzia una crescita dei valori: la spesa media mensile per consumi delle famiglie si attesta a 2.437 euro, in crescita del 4,7% rispetto ai 2.328 euro nel 2020. Nel contempo riprendono ad aumentare i divari territoriali, pari a 728 euro tra nord-ovest e sud (due anni fa era 625 euro).
Secondo il report sul Movimento turistico in Italia dell’Istat nei primi nove mesi del 2021 le presenze dei clienti negli esercizi ricettivi sono in crescita rispetto al 2020 (+22,3%) ma restano ben sotto i livelli del 2019 (-38,4%) Nel trimestre estivo (luglio-settembre) le presenze turistiche sono state circa 177 milioni (+31% rispetto al 2020) e 29 milioni in meno nel confronto con il 2019 (-14%). I viaggi dei residenti per motivi di lavoro (circa 1,5 milioni) e per vacanza (circa 18 milioni) si attestano ai livelli dei primi nove mesi del 2020, ma rimangono comunque sotto quelli del corrispondente periodo del 2019.
Tra le componenti della domanda turistica, quella estera evidenzia maggiori difficoltà di ripresa (-56,1% di presenze) rispetto alla componente domestica (-20,3%).
Secondo il documento presentato in audizione dall’Istat nel focus relativo all’evoluzione dei flussi turistici il turismo italiano da gennaio a luglio 2023 ha fatto registrare un +4,4% di presenze rispetto allo stesso periodo dello scorso anno riportando un +42,5% di presenze con un forte recupero dei flussi dei non residenti (stranieri), anche se non sono stati ancora raggiunti i livelli record dei 436,7 milioni del 2019, con uno scarto quantificabile in circa 25 milioni in meno tra il 2022 e il dato record dell’ultimo anno pre Covid.
Secondo i numeri forniti dall’Istat in riferimento al fatturato dei servizi per il 2021 è stato il settore ricettivo a subire le maggiori conseguenze della pandemia. Secondo l’ultima indagine, infatti, il ricettivo si conferma uno dei pochi settori ad aver avuto nel 2021 un livello di fatturato inferiore al 2019. Nel 2021 il fatturato dei servizi di alloggio è calato di quasi un terzo rispetto ai livelli 2019 (-32%). Oltretutto, il settore viene da un 2020 ancora peggiore, in cui aveva già perso oltre la metà del fatturato (-54%).
Confortanti i dati sul turismo nei Borghi più belli d’Italia, elaborati dalla Direzione Centrale per le Statistiche Ambientali e Territoriali di ISTAT, dai quali emerge che il segmento borghi è in forte crescita. Nel 2017 sono stati circa 3,7 milioni gli arrivi (+ 7,5% - +12,2% stranieri e +4,5% italiani); 14,3 milioni le giornate di presenza (+7,9% - +9,5% stranieri e +6,7% italiani). Più elevata nei borghi la permanenza media nelle strutture (3,9 giorni) rispetto alla media nazionale (3,4 giorni), ambedue i valori sono ovunque in leggero ma costante calo.
Secondo l’ultimo resoconto dell’Istat nel 2017 sono stati più di 420 milioni le presenze e 120 milioni gli arrivi. I dati evidenziano una crescita di gran lunga superiore alla media europea, con presenze e arrivi in aumento rispettivamente del 4,4 e del 5,3% rispetto al 2016. La Penisola si aggiudica il quarto posto in Europa per presenze, con una quota del 13,4%. I numeri maggiori si registrano nelle strutture alberghiere.
Secondo l’Istat i viaggi dei residenti in Italia nel 2020 hanno toccato il loro minimo storico. Guardando i numeri nel dettaglio, i movimenti sono stati in tutto 37 milioni e 527mila (con 231 milioni e 197mila pernottamenti). Drastica la flessione rispetto al 2019 con le vacanze in calo del -44,8% e i viaggi di lavoro diminuiti del -67,9%. L’istituto di ricerca sottolinea, però, come il calo si sia attenuato per le vacanze estive, attestandosi al -18,6% ma nonostante ciò, e pur in presenza del bonus vacanze del governo, quasi 7 persone su 100 hanno rinunciato alla vacanza estiva (erano il 37,8% nel 2019, sono stati il 30,9% nel 2020 quelli che hanno hanno fatto almeno una vacanza tra luglio e settembre).
Nel 2022 le aziende agrituristiche attive sono 25.849 (+1,8% rispetto al 2021); la crescita maggiore si verifica nel Nord-Ovest (+2,7%) e nel Nord-Est (+2,4%) secondo il rapporto dell'Istat su “Le aziende agrituristiche in Italia Anno 2022”, stimando a 1,5 miliardi di euro il valore corrente della produzione agrituristica. In crescita del 73% gli agrituristi stranieri rispetto al 2021.
Secondo gli ultimi dati Istat il rallentamento della domanda domestica non ha permesso nel 2023 agli arrivi nel ricettivo italiano di raggiungere ancora i livelli pre-Covid.
Rallenta, ma non si arresta, la crescita delle imprese agrituristiche in Italia. Secondo il monitoraggio Istat compiuto su dati raccolti nel 2023 gli agriturismi attivi erano 26.129 (+1,1% rispetto al 2022).
Dal rapporto su Viaggi e vacanze in Italia e all’estero dell'ISTAT si evince che nel 2023 i viaggi dei residenti in Italia sono stati 52 milioni e 136mila (323 milioni e 606mila pernottamenti), stabili rispetto al 2022 e ancora sotto i valori precedenti alla pandemia (-27% rispetto al 2019). I residenti che hanno fatto almeno una vacanza tra luglio e settembre scendono al 31,5% contro il 35,8% del 2022 (37,8% nel 2019). I viaggi all’estero (21% del totale) e i viaggi nelle località italiane sono stabili, ma ancora inferiori rispetto al 2019 (-35,6 e – 24%).
Secondo i dati Istat, da gennaio a settembre 2020 le agenzie di viaggi, i tour operator e i servizi di prenotazione e attività connesse registrano un calo del fatturato del 73,2% rispetto allo stesso periodo del 2019. Prendendo in considerazione solo il terzo trimestre, nel 2020 si registra un -76,8 sull’anno precedente. Quanto alle attività dei servizi di alloggio e di ristorazione, invece, il fatturato – sempre comparando i primi nove mesi dell’anno con quelli del 2019 – scende del -40,2. Prendendo solo il terzo trimestre, infine, si sta sul -25,
Secondo l’Istat nel 2022 i viaggi dei residenti in Italia sono stati 54 milioni e 811 mila (346 milioni e 966 mila pernottamenti), in aumento rispetto al 2021 (+31,6%) ma sotto i valori precedenti al Covid (-23% rispetto al 2019). In recupero quasi totale le vacanze di 4 o più notti, che tornano ai livelli del 2019, mentre le vacanze più brevi (1-3 notti) sono ancora lontane dalla situazione pre-pandemia (-26%). Le persone che hanno fatto almeno una vacanza tra luglio e settembre salgono al 35,7%, contro il 33,9% del 2021 (37,8% nel 2019). I viaggi all’estero (19,7% del totale) mostrano aumenti a tre cifre (+143%).
Il quadro dell’inflazione presentato dall’Istat per il mese di giugno mostra un generale calo dei prezzi dei servizi ma se quelli dei trasporti aerei e marittimi mostrano un crollo verticale, quelli di hotel e biglietti del treno, pur diminuiti, restano ancora decisamente superiori al tasso di inflazione.
I servizi di alloggio, ad esempio, pur calando su base annua, aumentano del 3,4% sul mese, livello sempre ben superiore allo 0,8% del carovita. I servizi relativi ai trasporti, poi, salgono dello 0,9%. Tra questi, anche se il prezzo dei biglietti aerei mostra un crollo verticale su un anno prima (-10,9%), rispetto a maggio segnano un rialzo a due cifre, pari al +10,6% anche a causa di fattori stagionali. Sempre tra i trasporti, quello marittimo segna un -5,1% rispetto a maggio, mentre accelerano sia su base tendenziale sia rispetto a maggio i prezzi dei biglietti dei treni (da +8,1% a +9,3% in un anno; +0,2% su base mensile). Accelerano i prezzi del trasporto passeggeri su rotaia (da +8,1% a +9,3%; +0,2% su base mensile).
I dati di maggio sull’indice di fiducia calcolato dall’Istat segnano un netto incremento: l’indice relativo ai consumatori passa infatti da 102,3 a 110,6, mentre quello relativo alle imprese sale da 97,9 a 106,7. Il turismo e i trasporti sono i due settori che segnano un aumento della fiducia in maniera più marcata. Le cifre indicano infatti, per il segmento turistico, un valore pari a 86,1, contro il 54,6 dello scorso mese. Il valore più alto del 2021 si era registrato a febbraio, quanto tuttavia si era fermato a 65,9.
Secondo l'Istat tra le circa 800 mila imprese ancora chiuse figurano soprattutto quelle del terziario, dove però le sospensioni amministrative agiscono in maniera differenziata. L’Istituto di statistica spiega che nel settore commerciale risultano sottoposte a sospensione circa il 25% delle imprese.
L’ISTAT registra nel 2020 una contrazione di 50 miliardi di euro di spesa turistica degli italiani (di cui 26 legati ai soli viaggi all’estero), un calo di 207 milioni di presenze di stranieri in Italia e una flessione del 31,5% del valore aggiunto turistico. In termini di presenze, gli stranieri in Italia (inbound) sono stati il 54,6% in meno rispetto al 2019, con una spesa turistica pari a 23,7 miliardi di euro, in calo di circa 35 miliardi di euro rispetto ai livelli dell’anno precedente. Questa contrazione è stata in buona parte controbilanciata da una altrettanto drastica riduzione dei flussi turistici italiani verso l’estero (outbound) che, in termini di presenze, si sono ridotti del 54,1%, con un livello di spesa di 13,7 miliardi di euro (-65,7% rispetto all’anno precedente).
Secondo il rapporto dell’Istat nel 2023 il turismo in Italia, con 133,6 milioni di arrivi e 447,2 milioni di presenze registrate negli esercizi ricettivi, non solo ha lasciato alle spalle gli anni bui della pandemia, ma ha raggiunto un nuovo record storico, superando il precedente picco assoluto del 2019, con 131,4 milioni di arrivi e 436,7 milioni di presenze. Rispetto al 2022 i flussi turistici sono aumentati del 12,8% in termini di arrivi (+15,1 milioni di persone registrate negli esercizi ricettivi) e dell’8,5% in termini di presenze (+35,2 milioni di pernottamenti).
L’Istat rileva per settembre un calo dei prezzi al consumo dello 0,4% rispetto al mese di agosto dovuto soprattutto ai ribassi di biglietti aerei e servizi turistici. Chi è partito a settembre, infatti, ha trovato voli meno cari del 26,2% rispetto a chi ha fatto le classiche ferie d’agosto. E sconti ancora maggiori, rispetto al mese precedente, hanno contraddistinto i pacchetti vacanza nazionali (-29%) e le tariffe di villaggi vacanze, campeggi e ostelli (-26,6%).
Dall’ultimo rapporto dell'Istat emerge che nel 2022 in Italia si sarebbero celebrati circa 189.140 matrimoni, pari ad un +4,8% sul 2021 e un +2,7% sul 2019, anno precedente la crisi pandemica, durante la quale molte coppie avevano rinviato le nozze. Matrimonio.com, portale di riferimento del settore nuziale in Italia e parte del gruppo internazionale The Knot Worldwide, analizza il fenomeno in numeri. Se si considera che il costo medio delle nozze nel Belpaese è di 21.090 euro (escluso il viaggio di nozze), si può dire che il settore dei matrimoni genera valore per approssimativamente più di 3,5 miliardi di euro annui. Se si aggiunge, però, la spesa per il viaggio di nozze, il valore subisce un’impennata: raggiungendo circa 4 miliardi di euro nel caso in cui si scelga una meta nazionale; superando i 4,5 miliardi di euro per una destinazione estera (che secondo Il Libro Bianco del Matrimonio, si dimostra l’opzione preferita da 4 coppie su 5, ovvero dal 78% degli italiani).
Sebbene l’inflazione di agosto sia in discesa all’1,1%, conferma la stangata che si è abbattuta sulle vacanze degli italiani e si registra un tasso di crescita dei prezzi al dettaglio dell’1,1% che equivale ad un aggravio di spesa pari a +346,5 euro annui per la famiglia “tipo”, +451 euro per un nucleo con due figli, secondo il Codacons su dati ISTAT.
Secondo i rilievi Istat, cala l’inflazione ad agosto – seppur lievemente – attestandosi all’1,1% su base annua, ma aumentano i costi connessi alle vacanze.
Un'indagine sulle intenzioni degli italiani di effettuare vacanze nel periodo giugno-settembre 2021 condotta dall’Istat nel mese di maggio con la collaborazione del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili (MIMS) prevede che un connazionale su 2 ha intenzione di regalarsi un periodo di riposo tra giugno e settembre. Un terzo (il 33,3%) sceglierà la regione di residenza, il 63,6% si sposterà per un periodo medio di due settimane.
La maggioranza degli intervistati prevede di trascorrere un periodo di vacanza in una località diversa da quella di residenza: con certezza il 22,3% e probabilmente il 27,8%; in totale il 50,1%.
Roma, 8 luglio 2024 – ITA Airways, la Compagnia aerea italiana di riferimento, e Trenitalia – società capofila del Polo Passeggeri del Gruppo FS – siglano una nuova partnership dedicata a Volare e CartaFRECCIA, i rispettivi programmi fedeltà.
Oltre 50 strutture termali e sanitarie italiane, più di 200 trattamenti e 20 programmi. Questi i numeri a oggi di Italcares, la piattaforma digitale ideata da Confindustria Federterme e co-finanziata dal Ministero del Turismo. In occasione dell’Assemblea pubblica, che si è tenuta il 23 ottobre a Roma, è stato annunciato il lancio del nuovo portale per il turismo medicale che nasce per facilitare l’accesso a un’ampia offerta di terapie presso centri termali e strutture sanitarie, partner dell’iniziativa.
Italcares è la prima guida al benessere in Italia e si rivolge sia ai turisti stranieri sia ai cittadini italiani che cercano una destinazione di eccellenza per trattamenti di salute e prevenzione anche grazie alla capillarità sul territorio nazionale delle strutture che hanno aderito all’iniziativa. Questa innovativa piattaforma digitale risponde, infatti, alle nuove tendenze del turismo medicale, termale e del benessere, contribuendo all’incremento dei flussi turistici, sia interni che internazionali. Tra le strutture partner, si trovano il Gruppo San Donato con l’IRCCS Ospedale Galeazzi – Milano, il Policlinico San Donato – San Donato Milanese (MI) e l’Ospedale San Raffaele – Milano, il gruppo Villa Maria con l’Ospedale San Carlo di Nancy Roma, il Mater Olbia Hospital e Habilita.
“È stato un incontro molto interessante, che conferma il grande potenziale di una collaborazione rafforzata tra le imprese italiane e quelle tunisine”, così Vincenzo Boccia, presidente di Confindustria commenta l’incontro di stamattina tra i vertici istituzionali e imprenditoriali italiani e il Presidente della Repubblica Beji Caid Essebsi in visita di Stato a Roma, accompagnato dal Ministro dello Sviluppo, degli Investimenti e della Cooperazione Internazionale, Mohammed Fadhel Abdelkefi, dal Ministro degli Affari Esteri, Khemaies Jhinaoui, e dal Ministro del Turismo e dell’Artigianato, Selma Elloumi Rekik e da una selezionata delegazione di imprenditori tunisini.
Prezzi di primavera, Italia competitiva più di altre destinazione di solito ritenute low cost come la Grecia e Slovenia.
L’Italia si fa strada sui mercati del Sud Est Asiatico ed è l’unico Paese europeo Enit a partecipare per la prima volta alla fiera BBTF (Bali & Beyond Travel Fair) a Bali, la principale fiera del turismo in Indonesia, con buyers provenienti principalmente dal Sud Est Asiatico. La Penisola fa il bis anche aderendo a Iltm Asia Pacific, fiera dedicata al settore del turismo del lusso a Singapore.
L'Italia è ancora una delle destinazioni europee più richieste. Emerge dalla 21esima edizione della Fiera Internazionale del Turismo KITF 2023 svoltasi ad Almaty presso l’Atakent. Kitf è la più grande piattaforma professionale per il turismo in Asia centrale e l'evento principale dell'industria turistica del Kazakistan. Ha ottenuto il marchio di qualità UFI (Associazione globale dell'industria fieristica) per la conformità degli stand agli standard internazionali B2B. Con il lancio dei voli diretti tra Almaty e Milano, operati dalla compagnia aerea italiana Neos, l'Italia sta diventando uno dei mercati importanti per Kazakistan dove si registra una costante crescita dell'interesse verso l’ampia e multiforme offerta turistica italiana. Enit - Agenzia Nazionale del Turismo sarà presente con uno stand di circa 55 mq nel Padiglione 10.
In occasione del terzo Vertice Intergovernativo Italia-Romania svoltosi il 15 febbraio a Roma, il Ministero del Turismo e il Ministero dell’Economia, dell’Imprenditoria e del Turismo della Romania hanno concluso un Memorandum d’intesa sulla cooperazione nel settore del turismo.
Una testimonial all’altezza di rappresentare l’Italia nel mondo. Qualcuno di molto moderno, ma con una grande storia alle spalle. È la Venere di Sandro Botticelli, una delle donne più conosciute al mondo, la protagonista della nuova campagna internazionale di promozione turistica del Ministero del Turismo ed Enit, realizzata con il contributo del Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria della Presidenza del Consiglio. Riconoscibile da tutti attraverso lo sguardo e il segno inconfondibile dei suoi capelli, questa nuova Venere, in veste di virtual influencer, viaggerà lungo tutto lo Stivale presentando al mondo la “meraviglia” dell’italianità, raccontandone i paesaggi, le mete iconiche delle città d’arte così come i piccoli borghi, le tipicità enogastronomiche e le tante declinazioni dell’offerta turistica ricca e variopinta che rendono così unico il patrimonio dell’Italia.
Dopo la manifestazione #SOScongressiEconvegni di martedì scorso 27 ottobre in Piazza MonteCitorio le associazioni rappresentate sotto il cartello di #Italialive sono state ricevute in un tavolo interministeriale il 29 ottobre per approfondire le problematiche relative alla filiera dei congressi, delle fiere e degli eventi aziendali. Con i sottosegretari Alessia Morani (Sviluppo Economico), Francesca Puglisi (Lavoro), Lorenza Bonaccorsi (Beni e Attività Culturali), Manlio Di Stefano (Esteri), e il viceministro Antonio Misiani(MEF), sono stati affrontati argomenti di particolare importanza per la event industry anche in relazione al recente Decreto Ristori.
Secondo l'ultimo rapporto “Italian Cruise watch 2019” di Risposte Turismo, presentato a Cagliari il 18 ottobre, il 2020 sarà un anno da record per il traffico crocieristico negli scali nazionali: 13,07 milioni di passeggeri movimentati (+6,2% sulle stime già positive di chiusura del 2019). Il dato è frutto della proiezione effettuata sulle previsioni di 39 porti crocieristici italiani. Civitavecchia si conferma leader con 2,7 milioni di crocieristi (+0,5% sulle stime di chiusura del 2019). Alle sue spalle, Venezia, con 1,52 mln (-1,6% su fine 2019). Ottimi numeri anche per Napoli (+3,7%), Genova (+2,2%), e Livorno (923 mila passeggeri movimentati, +10,1%), in crescita a doppia cifra grazie ad un calendario accosti distribuito su tutto l'anno, con maggio e ottobre che conteranno il maggior numero di toccate (57 e 60).
Circa 11,85 milioni di passeggeri movimentati negli scali crocieristici italiani, con un incremento del 6,8% sono le previsioni per il 2019 dell’ultima edizione di Italian Cruise Watch, il rapporto di ricerca presentato da Francesco di Cesare, presidente di Risposte Turismo, in apertura dell’ottava edizione di Italian Cruise Day.Il porto leader è ancora Civitavecchia, con 2,56 milioni di passeggeri, mentre Venezia, che si prevede confermerà la seconda posizione, dovrebbe arrivare a 1,49 milioni di passeggeri movimentati (+1,4% sulle stime di chiusura 2018), ma la previsione è strettamente legata alla nuova ordinanza della Capitaneria di Porto per la regolazione del traffico.
Tra le asset class real estate, quella alberghiera secondo gli analisti godrà di buona salute nel corso del prossimo biennio 2025-2026, con l’Europa che rivestirà un ruolo di catalizzatore d’espansione.
Secondo i dati di Italian Hotel Monitor (Ihm), elaborati con Trademark Italia, il terzo trimestre del 2023 fa registrare per l’industria alberghiera italiana, rispetto al 2022, in termini di occupazione camere un +2,7 punti e +10,4% di prezzo medio a camera.
L’Italia è prima in Europa e seconda nel mondo per numero di congressi internazionali svolti nel 2023, con le ultime proiezioni che confermano il posizionamento anche per il 2024, secondo quanto emerge dalla quarta edizione di Italian Knowledge Leaders, organizzata da Convention Bureau Italia con il supporto della Conferenza dei rettori delle università italiane.
L'Italia della ripartenza punta alla ripresa grazie alle vacanze prolungate fino ad ottobre. Il 47,5% degli italiani che farà almeno una vacanza questa estate preferirà soggiorni di fine estate: nei villaggi turistici il 46,2% delle vacanze degli italiani si svolge tra luglio e agosto come negli alberghi di categoria medio bassa il 44,5%. Negli alberghi (oltre le tre stelle) le vacanze degli italiani si svolgeranno - nel 71,2% dei casi - a fine estate. Il top delle vacanze di fine estate saranno le country house, i campeggi e le vacanze dai parenti.
Secondo Italianway, player italiano degli affitti brevi, la voglia di tornare a viaggiare e una ritrovata fiducia per le campagne vaccinali, in Italia come nel resto d’Europa, spingono le prenotazioni per l’estate 2021. Complici la possibilità di cancellazione gratuita e di holiday working per l’estate si prevede un turismo di prossimità con le preferenze che sono largamente a favore delle destinazioni di mare.
Tempo di tornare in tour. Tempo di tornare live
Nasce l’innovativo spin-off di Italy at Hand – The Event: una serie di otto Fam Trip ‘Premium’ destinati alla clientela internazionale e dedicati alle destinazioni, agli hotel e gruppi di operatori MICE italiani.
Manca poco meno di un mese all’inizio dell’evento MICE più interattivo di sempre: 3 giorni di evento, una fitta interazione tra 45 buyer altamente qualificati e 35 tra i migliori operatori del MICE Made in Italy, oltre 1.000 incontri B2B, attività originali e coinvolgenti per gli ospiti connesse alle emozioni, immagini, emozioni e valori ispirate all’immaginario e alla reputazione internazionale dell’Italia… Il tutto con la bellezza indiscussa dell’Italia a fare da padrona. Italy at Hand si terrà dal 16 al 18 dicembre a Milano, 100% onsite dopo tanti, troppi eventi virtuali. Finalmente possiamo svelare le location da favola che saranno il palcoscenico ideale di questa tre giorni di riapertura dell’Italia verso i mercati MICE internazionali.
Sono 888 gli appuntamenti di business tra i partecipanti all'evento di 3 giorni concluso il 3 novembre 2018 a Bologna.
Firenze, 06 Novembre 2018 – Italy at Hand, l'evento b2b MICE più interattivo di sempre, firmato Convention Bureau Italia e volto a promuovere l'offerta congressuale italiana nel turismo internazionale, si conclude con successo. 888 gli appuntamenti di business prefissati tra i 43 buyer internazionali e 45 operatori qualificati nazionali presenti. Tanti ospiti di caratura internazionale e 24 i partner coinvolti che hanno reso possibile la prima edizione del format.
Operatori nazionali qualificati e buyer internazionali saranno i protagonisti di Italy at Hand, The Event, il primo evento b2b MICE più interattivo di sempre a vocazione internazionale, organizzato dal Convention Bureau Italia. L’evento si terrà a Bologna dal 1° al 3 novembre ed accoglierà le eccellenze della Meeting Industry nazionale che incontreranno il meglio del panorama buyer internazionale.In continuo aumento le richieste di partecipazione da parte dei Supplier italiani, che potranno pervenire ancora sino al termine iscrizioni fissato per il 31 agosto 2018. Le richieste sono in numero decisamente superiore alle postazioni disponibili, che verranno assegnate secondo i requisiti dell'offerta congressuale italiana e delle richieste dei buyer coinvolti.
24 appuntamenti prefissati e attività di unconventional business con la garanzia di incontrare tutti i buyer presenti.
Firenze, 7 agosto 2018 – Appuntamenti di business prefissati e attività di networking non convenzionalinelle più belle location di Bologna, sono alcuni tra gli elementi che caratterizzano l'agenda dei tre giorni di Italy at Hand, The Event, il primo evento b2b MICE più interattivo di sempre a vocazione internazionale, dal 1 al 3 novembre a Bologna, firmato Convention Bureau Italia.
Dall’analisi relative alla stagione invernale di Italy Family Hotels emerge il desiderio di vacanza delle famiglie italiane, che amano partire insieme e anche in gruppi di amici, per soggiorni che riguardano per lo più il long-weekend di tre o quattro notti, o la classica settimana bianca.
Case history di una “storia d’amore” (professionale) nata in tempi di lockdown
Italy for Weddings, la divisione creata da Convention Bureau Italia con l’endorsement di ENIT è fiera di annunciare We Experience Italy, una serie di educational anticonvenzionali pensati per esaltare le eccellenze meno conosciute del territorio italiano e promuovere all’estero gli operatori del segmento Wedding.
Numerose le iniziative di marketing e comunicazione ideate per restare in contatto con i Soci, le Wedding Destination e gli operatori della filiera, per supportarli e contribuire alla loro formazione anche in periodo di lockdown nazionale
Potrebbe essere questo il prologo di un racconto fatto di passione e ricerca per la bellezza, l'arte, la cultura, il buon cibo e tutto ciò che fa del Made in Italy un vero e proprio stile di vita. Italy for Weddings, la divisione creata da Convention Bureau Italia con l’endorsement di ENIT è lieta di annunciare oggi la nascita di "Italy I do" il primo podcast italiano dedicato al mondo del matrimonio, dei grandi eventi e del Destination Wedding, frutto dell’incontro professionale e creativo di Angelo Garini e Tabata Caldironi, ideatori, conduttori e produttori del format, già noti al grande pubblico per il fortunato pilot radio “Let’s Celebrate”, tra i podcast più seguiti in Italia nel 2021 a tra i più divulgati nel mondo grazie ad una diffusione capillare in 12 paesi (Dati Spotify).
Secondo ITB travel trend report nei primi otto mesi del 2019 i viaggi sono aumentati in tutto il mondo del 3,9%, un punto in meno rispetto al 2018.
Con il 6%, l'Asia ha registrato la crescita più alta del mondo e la Cina, di gran lunga il più grande mercato di origine del continente, ha contribuito a questa tendenza al rialzo con una crescita superiore alla media del 9%. Questa la situazione al momento della stesura del rapporto, che ovviamente non ha potuto comprendere gli effetti dell'epidemia dei primi mesi di quest'anno. I viaggi all'estero dei nordamericani sono aumentati leggermente al di sopra della media, al 4,5%.
In tutto il mondo, i viaggi outgoing sono aumentati in modo sostanziale rispetto all’anno precedente, senza tuttavia raggiungere i livelli del 2019 secondo Itb e Ipk. Le variazioni sono state evidenti per quanto riguarda i singoli continenti, le destinazioni e i mercati. Mentre i viaggi outbound in Asia sono rimasti molto indietro rispetto ai livelli pre-pandemia, quelli internazionali di europei e americani sono stati molto più vicini ai dati del 2019. Nel 2023, nonostante tutte le crisi e le incertezze, l’interesse per i viaggi all’estero è sempre alto. Secondo il World Travel Monitor di Ipk, nel 2022 l’outgoing è aumentato del 90% rispetto all’anno precedente, per un volume globale di quasi 700 milioni di viaggi. Rispetto ai dati pre-pandemici, si tratta del 66% dei livelli. Se si considerano i singoli continenti, le tendenze tuttavia variano. I viaggi internazionali dall’Europa sono aumentati del 92%, dal Nord America dell’87% e dal Sud America del 70%.
Il turismo è uno dei maggiori settori che dà prospettive occupazionali in Italia secondo la ricerca sul ‘Fabbisogno di nuove competenze e ruolo strategico della formazione per lo sviluppo del turismo’ realizzata dall’università Iulm con Associazione Italiana Confindustria Alberghi. Nei prossimi anni la richiesta di lavoro nel turismo crescerà del 30% contro l’8% degli altri settori. In Italia il comparto occupa il 14,9% dei lavoratori ed è in crescita; siamo secondi solo all’Austria (16,9%) in Europa e superiamo la media mondiale del 10%, ma occorre una riqualificazione.
Il prossimo 22 settembre, alle ore 11.00, nell'ambito del 57° Salone Nautico di Genova (Sala ForumUcina, Padiglione Blu, piano mezzanino), si terrà la IV edizione della Conferenza Nazionale sul Turismo costiero e marittimo.
La conferenza affronterà l’andamento del turismo costiero, i trend del turismo nautico, le principali problematiche di settore, il delicato tema della riforma delle concessioni demaniali, anche alla luce dei lavori parlamentari del Ddl Delega.
Ivana Jelinic è il nuovo amministratore delegato di Enit. Fortemente voluta dal ministro del Turismo, Daniela Santanchè, che l’ha designata in queste ore. Jelinic è la donna più giovane ai vertici dell’Enit. Ha iniziato prestissimo la sua carriera, maturando una lunga esperienza e un background profondamente radicati nel settore. “Ringrazio il ministro Daniela Santanchè per la fiducia che ha riposto in me - dichiara Jelinic - affidandomi un ruolo così strategico e delicato che mi onora, mi carica di responsabilità e che rappresenta una sfida prestigiosa e avvincente. Quando in Umbria è nato il mio primo progetto di incoming su base regionale scommettemmo su un gruppo di agenzie che volevano superare il concetto della microdimensionalità.
Sono 1,1 milioni gli italiani che non si arrendono alla fine dell’estate ed hanno scelto di trascorrere almeno qualche giorno fuori casa nel mese di ottobre, favoriti dal caldo anomalo secondo un' analisi Coldiretti/Ixe’ per il primo weekend di ottobre segnato dal clima favorevole per tutta la prima decade.
Jacdec, l’ente autonomo di Amburgo che studia la sicurezza aerea, incorona anche quest’anno Emirates al vertice delle compagnie più sicure. Graduatoria molto accurata, dal momento che l’indice di sicurezza attribuito a ogni vettore tiene conto di una trentina di variabili, dagli incidenti verificatesi negli ultimi trent’anni alla sicurezza del Paese in cui il vettore opera, ad altri criteri riferibili alle singole compagnie.
Se Qatar Airways si trova al decimo posto con un indice di sicurezza dell’89,24%, a far meglio di lei è Ryanair, che si conquista il nono gradino della classifica con l’89,48%, mentre invece lo sorso anno era solo tredicesima.
Il 22 ottobre Ewa Kawamura, studiosa giapponese e docente al Tokyo Institute of Technology, ha presentato a Napoli nella sala Rari della Biblioteca Nazionale (dopo altri appuntamenti in città nei mesi scorsi) il suo volume sulla “Storia degli Alberghi Napoletani”.Cartoline d'epoca, cenni storici e immagini moderne sono contenute nel libro, con l’indicazione dei personaggi che hanno frequentato le strutture, le famiglie di imprenditori che hanno investito in città e il significato degli edifici nella storia economica e ricettiva di Napoli.
Secondo un’indagine realizzata dal motore di ricerca Jetcost quest'estate il 74% dei connazionali, nonostante l’aumento dei prezzi e il complicato scenario economico, ha intenzione di mettersi in viaggio per almeno qualche giorno.
Per la ricerca Jetcost il 71% degli italiani ha intenzione di partire per le vacanze di Natale, con il 38% che prevede di restare fuori casa al massimo 3 giorni; il 25% da 3 a 5 giorni, il 21% per una settimana e il 14% tra gli 8 e i 15 giorni.
Dallo studio di Jetcost.it emerge che, nonostante l’aumento dei prezzi e la situazione economica difficile nel Paese, la maggior parte degli italiani (73%) ha già prenotato un viaggio di qualche giorno per dicembre, mentre il 9% sta aspettando l’ultimo minuto per decidere, a seconda, fondamentalmente, del budget a disposizione per lo shopping natalizio. Tuttavia, quasi due italiani su dieci (18%) non andranno da nessuna parte.Per quanto riguarda la durata del viaggio: il 44% prevede di viaggiare per un massimo di 3 giorni; il 21% per un massimo di 5 giorni, il 18% per una settimana, il 13% tra gli 8 e i 15 giorni e solo il 4% tra i 15 giorni e un mese. La spesa media a persona stimata è di 688 euro.In relazione al mezzo di trasporto, l’auto privata (58%) è l’opzione preferita, seguono l’aereo (24%), l’autobus (9%), il treno (8%) e la nave (3%). L’hotel sembra essere la sistemazione prediletta dalla maggioranza (72%), davanti agli aparthotel (13%). Le altre opzioni sono l’appartamento in affitto (7%) e le case rurali (6%), mentre solo il 2% prevede di andare in campeggio.
L’Italia è tra le mete più ambite dagli europei per la primavera e le vacanze di Pasqua ed è è la seconda destinazione più richiesta dopo la Spagna su Jetcost.
Il motore di ricerca di hotel e voli www.jetcost.it ha rilevato che le ricerche di alloggi per la seconda metà di luglio sono triplicate rispetto alla prima parte del mese, quando c’era ancora un po’ di incertezza e paura tra i viaggiatori. Quasi 8 utenti su 10 (77%) hanno cercato destinazioni nazionali, solo il 23% ha scelto destinazioni europee. In termini di preferenze, sembra che gli italiani adesso abbiano voglia di sole e spiagge, come si evidenzia dalle destinazioni predilette nelle loro ricerche con queste caratteristiche (71%); sono meno quelli che scelgono destinazioni nell’entroterra (29%).
Molti europei che hanno deciso di viaggiare a Pasqua stanno scegliendo come destinazione l’Italia per il clima primaverile, la ricchezza di cultura, i paesaggi, le tradizioni, così come la ricca offerta di enogastronomia e ospitalità. L'Italia è il secondo paese più ricercato su Jetcost per trascorrere queste vacanze, dietro alla Spagna e prima del Portogallo.
Si avvicina una Pasqua di viaggi e brevi fughe, in cui la voglia degli italiani di partire e godersi una meritata vacanza sta portando a prenotazioni da record, come ha potuto verificare Jetcost.it, secondo cui le ricerche di voli sono aumentate del 13%, mentre quelle di alberghi sono aumentate del 16% rispetto alla Pasqua del 2024.
Nonostante la crisi del mercato russo, il 2022 si prospetta come l’anno della rinascita per il wedding tourism in Italia. Secondo l'Osservatorio Italiano del Destination Wedding Tourism Jfc da aprile a settembre si prospetta un periodo con indicatori decisamente positivi se confrontati con lo stesso periodo del 2021 con un fatturato che a fine anno triplicherà quello dello scorso anno, raggiungendo i 273 milioni di euro. Quest’anno le presenze ‘wedding’ nel nostro Paese supereranno il milione (+255% rispetto al 2021, -41,4% sul 2019), per un fatturato totale pari a 273 milioni di euro (+337% rispetto al 2021, -44% a confronto con il 2019). Grande ritorno degli sposi americani e canadesi, che hanno anche rinviato la data delle nozze pur di festeggiarle in Italia.
Secondo l’Osservatorio Italiano del Turismo Montano la stagione invernale si apre sotto il segno dell’ottimismo per la montagna con un incremento del +4,2% rispetto allo scorso anno, arrivando ad un fatturato stimato di 11 miliardi 674 milioni di euro.
Con l’arrivo della stagione invernale è riemersa la voglia degli italiani di trascorrere le vacanze in montagna e, dopo la pandemia, emergono nuove tendenze fotografate da Skipass Panorama Turismo, l’osservatorio italiano del turismo montano di Jfc. Nonostante le temperature rigide non cala la domanda per le attività open air, trend che va pari passo con l’incremento delle richieste di chalet e baite in montagna. Una tipologia di accomodation che rappresenta una modalità di fruizione della vacanza considerata più sicura da un punto di vista sanitario, in quanto permette di vivere il soggiorno in maniera più appartata e meno aggregata. Ad apprezzarle maggiormente sono proprio gli italiani (+ 6,9% rispetto alla precedente stagione invernale) che per i prossimi mesi hanno optato per una destinazione tricolore per le proprie vacanze, invertendo la rotta rispetto agli anni precedenti quando prediligevano mete straniere. Il settore dell’ospitalità otterrà quindi un incremento di fatturato quantificabile in +12.5%, le attività sportive +19% e i servizi in generale +11.3%. Non solo, si stima che oltre 162mila famiglie italiane, per la prima volta, vivranno un’esperienza di soggiorno in montagna mentre oltre 3 milioni si appresteranno più in generale a cimentarsi in un’attività outdoor in quota.
Il Wedding Tourism che prima dell’emergenza sanitaria nel 2019 faceva registrare 1 milione 783 mila presenze generate dall’organizzazione di 9.018 matrimoni di stranieri in Italia, per complessivi 486 milioni di euro di fatturato, è stato letteralmente massacrato dalla pandemia secondo i dati di un’indagine diJfc.
Dalla rilevazione emerge che i wedding specialists operanti nei mercati Usa e Gran Bretagna hanno perso, nel corso del 2020, il 69,7% degli eventi ed il 78,9% di fatturato. Il 59,2% dei wedding specialists di questi due mercati anglofoni dichiara di avere molta richiesta per l’Italia, purtroppo al momento impossibile da soddisfare.
Dall'Osservatorio Italiano del Destination Wedding Tourism emerge che Puglia, Toscana e Sicilia sono le regioni più richieste quest'anno dal mercato del wedding tourism internazionale. Se da un lato vi sono singole località (Firenze, Capri, Portofino, Verona, Venezia, Amalfi, Positano) o aree ben delimitate che individualmente hanno un alto livello di attrattività (ad esempio il Lago di Como, la Costiera Amalfitana, le Cinque Terre), dall'altro lato poche regioni hanno un brand “regionale” tanto forte da essere da solo uno strumento di traino per la scelta degli sposi stranieri.
Secondo una ricerca di Jfc, che ogni anno pubblica l’Osservatorio Skipass Panorama Turismo, il turismo montano invernale perderà il 70,2% del fatturato. Le stime aggiornate a fine novembre segnano dati in assoluto campo negativo con un bilancio previsionale di fine stagione stimato in soli 3 miliardi 100 milioni rispetto ai 10 miliardi 409 milioni di fatturato complessivo della stagione invernale 2018/2019 e ai 10 miliardi 922 milioni del 2017/2018. Pesante anche il confronto con la passata stagione, che pure a causa del lockdown ha subito il “blocco” il 10 di marzo, raggiungendo comunque un fatturato di 8 miliardi 712 milioni di euro.
Due italiani su tre è disposto a viaggiare secondo quanto emerge da una ricerca a campione effettuata dalla società di consulenza Jfc su un panel di circa 8.000 questionari.
Il 21% degli intervistati ritiene che l'emergenza sanitaria non modificherà la propria disponibilità a spostarsi e il 47% conferma l'intenzione di fare un viaggio, ma riservandosi di prenotare all'ultimo. Il 14,7% guarda alla prossima primavera, mentre la maggior parte (il 48,6%) all'estate 2021.
Secondo l’Osservatorio nazionale di Jfc nel 2023 la tassa di soggiorno ha portato nelle casse dei Comuni italiani 702 milioni, con un dato in crescita del +13,4% rispetto all’anno precedente e del +12,8% rispetto al 2019.
Secondo quanto emerge da Skipass Panorama Turismo, osservatorio italiano del turismo montano di Jfc, nell’inverno 2022/2023 il fatturato complessivo della stagione invernale salirà a quota 9 miliardi e 514 milioni di euro, segnando – nei confronti del 2021-22 – una crescita di 772 milioni, con una variazione complessiva positiva del +8,8%. I maggiori incassi serviranno, però, solo a coprire l'aumento dei costi di riscaldamento, dell’energia elettrica e dell’approvvigionamento di generi alimentari, senza considerare tutta una serie di ulteriori costi che subiranno anch’essi incrementi (gestione amministrativa, personale, etc.). Non saranno quindi margini utili a migliorare l’Ebitda delle aziende della filiera, che rischia di subire una riduzione superiore ai 10 punti percentuali.
Secondo Jfc la tassa di soggiorno nel 2019 aveva permesso di incassare 622 milioni di euro in 1.069 Comuni con un incremento del +13,7% , nel 2020 dovrà ridimensionare, e di molto, le stime.
Sarà anche quest’anno “un’estate al mare, stile balneare” ma con tariffe più salate (+7,9% rispetto al 2023) e un calo di presenze italiane, in parte ripianato dall’incremento di stranieri secondo l’osservatorio Panorama Turismo – Mare Italia di Jfc.
Secondo l’Osservatorio Nazionale sulla Tassa di Soggiorno di Jfc per il 2024 negli incassi della tassa di soggiorno è previsto un incremento del +7,2% del gettito, che arriverà a 846 milioni di euro.
Secondo una indagine di JFC sono aumentati del 12% i connazionali che hanno deciso di rinunciare alle vacanze invernali e di circa il +15% coloro che hanno rinviato la data del viaggio, nonostante, di contro è aumentata la quota di chi desidera viaggiare, a confermare che tanto più aumentano le restrizioni, tanto più cresce il desiderio degli italiani di fuga dalla quotidianità.
Uno studio sull’impatto economico del Festival di Sanremo realizzato da JFC mette in evidenza come l’evento nazional popolare per eccellenza sia un grande attrattore turistico per il territorio.
Un totale di 418 milioni 580 mila di presenze e un fatturato complessivo di 31 miliardi 878 milioni di euro per il comparto balneare nazionale nell’estate 2022 secondo le previsioni dell’indagine Panorama Turismo – Mare Italia dell’Osservatorio di Jfc
Entrambi i dati sono in forte crescita sul 2020 e sul 2021, ma soprattutto sono tornati ai livelli del 2019 (411 milioni 890 mila presenze e 31 miliardi 857 milioni di fatturato).
Nello specifico assistiamo a un bel balzo rispetto alla stagione estiva 2021 (quindi nell’era during Covid-19), anno nel quale si sono registrate complessive 338 milioni 382 mila presenze e un aumento ancora più forte rispetto alla stagione estiva 2020 (quindi in piena era Covid-19), nella quale erano 316 milioni 21 mila. Per quanto riguarda il fatturato c’è un deciso incremento rispetto all’estate 2021, quando è stato pari a 25 miliardi 605 milioni di euro e ancora più significativo rispetto al 2020, quando è stato pari a 22 miliardi 879 milioni.
La ricerca sul cineturismo di Jfc analizza i flussi turistici che nascono a seguito dell’ambientazione di film, fiction ed il loro valore economico, oltre ad una valorizzazione complessiva del fenomeno del cineturismo in Italia, aggregando quindi i valori generati dalla presenza delle case di produzione ed il loro “lascito” sul territorio con la spesa dei movie-tourist siano essi ospiti sul territorio sia day-user. In Italia il cineturismo genera sui territori dove avvengono le riprese un beneficio economico pari a 597 milioni 440mila euro. Di questi, la maggior parte – 321 milioni circa – è il valore economico generato da coloro, italiani e stranieri, che scelgono di soggiornare e /o visitare in giornata i luoghi delle sceneggiature. Si tratta di 1 milione 344mila presenze turistiche (17,7% stranieri) e 11 milioni 603mila day user (34,2% stranieri). Purtroppo ancora oggi l’Italia riesce a raccogliere solo l’1,8% dei soggiorni di movie-tourists internazionali. L’altra quota è generata da quanto le case di produzioni lasciano sul territorio durante le riprese, che è pari ad ulteriori 276 milioni 272mila euro, la maggior parte dei quali (il 41,5%) è distribuito tra maestranze/tecnici locali e le strutture alberghiere che ospitano le troupe.
Nel 2018 gli arrivi legati al ‘turismo outdoor’ in Italia nel periodo marzo/ottobre – secondo l’Osservatorio italiano del turismo outdoor di Jfc – sono stati 13 milioni 609 mila, superando di circa 750 mila arrivi quelli previsti a inizio anno. Ancora più rilevante il dato consuntivo delle presenze, che ha raggiunto quota 41 milioni 201 mila (segnando una differenza positiva, rispetto alle previsioni, di oltre 1 milione 800 mila presenze). Nel 2019 si prevede un incremento del +4,1% degli arrivi e del +8,1% delle presenze, raggiungendo quindi rispettivamente i 14 milioni 174 mila e i 44 milioni 559 mila.
Secondo Jfc Skipass Panorama Turismo, Osservatorio italiano del turismo montano, la mancanza di neve è solo l’ultima delle grandi difficoltà affrontate in questi ultimi anni dal turismo della neve. Dopo la stagione ‘nulla’ dovuta al Covid-19 nel 2020-2021 e quella dello scorso inverno in cui non si è riusciti a tornare ai livelli pre pandemia, quest’anno, nonostante l’esplosione dei costi energetici e la mancanza di neve, le performance del settore sono state buone. Le previsioni di inizio stagione indicavano un fatturato di 9 miliardi 514 milioni di euro ma il pre-consuntivo (ad oggi) porta tale valore a 10 miliardi 120 milioni, in crescita del +15,7% sullo scorso e molto vicino ai dati della stagione 2018/2019. Nell’ultimo inverno pre pandemia, infatti, il fatturato arrivò a 10 miliardi 409 milioni. La riduzione dei costi energetici permetterà alle aziende della filiera di ottenere margini superiori rispetto alle previsioni di inizio stagione.
Secondo l'Osservatorio nazionale di Jfc nel 2023 gli incassi dell’imposta di soggiorno a livello nazionale dovrebbero toccare 678 milioni con un incremento del 9.5% sullo scorso anno quando erano stati pari a 619 milioni con una crescita del 135.4% sul 2021, anno ancora frenato dalla pandemia.
Si profila un 2025 da record per gli incassi della city tax secondo l’Osservatorio sulla tassa di soggiorno di Jfc, che prevede un nuovo incremento del +15,8% del gettito, che arriverà a 1 miliardo 186 milioni, mentre i Comuni nei quali si dovrà pagare l’imposta raggiungeranno quota 1.389.
La stagione della montagna italiana è partita bene, sia sul fronte della domanda interna sia in termini di tempistiche di prenotazione secondo il Jfc, che fa riferimento al trend relativo al ponte dell’Immacolata, che ha messo a segno “indici superiori a quelli inizialmente previsti, pur positivi rispetto allo stesso periodo dello scorso anno” e alle festività natalizie durante le quali “si è confermata questa tendenza, con una forte richiesta da parte del mercato interno”.
Secondo l’analisi dell’Osservatorio nazionale sulla tassa di soggiorno condotta da Jf la tassa di soggiorno vale 507 milioni di euro. L’imposta ha superato nel 2017 quota 463 milioni di euro di incasso, mentre nel 2018 andrà oltre i 507 milioni, che potrebbero diventare circa 660 milioni se si trovasse un accordo governativo con le piattaforme di home tourism. Quest'anno saranno 900 i Comuni che la applicano.
(Per maggiori informazioni: http://www.jfc.it/studi-e-ricerche/)
Sfiorerà il miliardo di euro il totale degli introiti 2024 derivanti dalla tassa di soggiorno.
Secondo l’Osservatorio nazionale Jfc lo scorso anno gli incassi comunali generati dall’imposta - applicata attualmente in 1.314 Comuni - hanno superato per la prima volta il miliardo di euro, segnando una crescita del 27% rispetto al 2023.
La società di ricerche e marketing turistico Jfc ha calcolato che ad un Comune ogni turista che lo visita costa almeno 3 euro.
Secondo l’analisi condotta da Jfc per i Campionati mondiali di sci, che si svolgeranno a Cortina d’Ampezzo dal 7 al 21 febbraio, si prevedono per la montagna veneta, oltre 20mila presenze alberghiere e 9 milioni di euro di fatturato diretto e indiretto.Se ci fosse stata un’apertura contingentata agli spettatori si sarebbero raggiunti ben altri valori: 48 milioni di euro e oltre 65mila presenze, oltre ai day user.
Viaggiare per andare a provare un ristorante Michelin non è più una passione elitaria, ma un volano economico che quest’anno porterà sui territori italiani di ogni regione, secondo un’analisi Jfc, circa mezzo miliardo di euro.
Secondo Jfc sono oltre 608mila gli alloggi disponibili sulla piattaforma Airbnb in Italia nel 2023, con un’offerta concentrata principalmente in tre regioni, che da sole quotano il 35,4%: la Toscana (il 12,9% del totale), la Sicilia (11,4%) e la Lombardia (11,1%).
Un quadro poco confortante che fotografa anche l'ultima ricerca Skipass Panorama Turismo realizzata da Jfc. Fino al 30 ottobre, e dunque prima dell'ultimo Dpcm, si prevedevano perdite di fatturato attorno al 30% rispetto alla stagione 2019/20, che pure si era chiusa bruscamente a marzo con un meno 16,3%. Ma oggi sembra vacillare anche il desiderio di andare in vacanza. A fine ottobre solo il 2,8% degli intervistati pensava si potesse viaggiare in sicurezza nell'immediato, un esiguo 1,8% attorno a Natale e ben il 48,6% riteneva difficile farlo prima della prossima estate.
La tassa di soggiorno quest’anno toccherà un incasso complessivo di 700 milioni di euro, con una crescita su base annua del +13% rispetto al 2022, secondo la stima dell’Osservatorio nazionale sulla tassa di soggiorno. Basti pensare che solo Roma, nel primo semestre di quest’anno ha incassato circa 61 milioni di euro e l’introito complessivo per il 2023 dovrebbe toccare i 159 milioni.
Nel turismo, è il consulente di viaggio il mestiere più richiesto del 2025 assieme al reservation agent secondo la classifica del 2025 Job on the rise di LinkedIn, il social network professionale più grande al mondo.
Secondo il secondo “ Eu blue economy report “pubblicato dal Joint Research Centre (Jrc) della Commissione europea, l’economia blu dell’Unione europea continua a crescere. Le attività economiche relative agli oceani, ai mari e alle aree costiere hanno registrato un utile lordo di 74,3 miliardi di euro nel 2017, con 4 milioni di occupati, il che rappresenta un aumento di mezzo milione dal 2011. Il valore aggiunto lordo (GVA) prodotto dalle 6 economie blu dell’Ue, che stabilisce e i settori coperti dal rapporto: turismo costiero; prelievo e commercializzazione delle risorse marine viventi; estrazione marina di minerali, petrolio e gas; porti, stoccaggio e progetti idrici; costruzione e riparazione navale; trasporto marittimo, nel 2017 ha raggiunto 180 miliardi di euro, con un aumento dell’8% rispetto al 2009.