Il 10 dicembre, a Bagnoli presso l'Auditorium Porta del Parco, si è tenuto Top 500 Campania, evento organizzato da Pwc con Il Mattino dal quale è emerso come in cinque anni, dal 2019 al 2023, il valore della produzione delle imprese campane classificate da PWC nell'annuale "Top 500", sia salito di oltre il 50% e del 7% lo scorso anno sul 2022.

La Campania, che con la Zes unica ha peraltro ottenuto più del 50% delle autorizzazioni uniche rilasciate nel 2024 pari a ben 222 sul totale di 401, si conferma nel ruolo di traino dell'economia meridionale. E questo senza dimenticare che nel periodo 2019-23, come documentato da tutti gli Osservatori di settore, è stata la Puglia a registrare in assoluto la crescita più significativa del Pil. La parte del leone l'hanno fatta le testimonianze degli imprenditori nelle tavola rotonde organizzate su turismo, investimenti ed expo.
Alla tavola rotonda sul turismo sono intervenuti, tra gli altri, la Presidente di Federturismo Marina Lalli; Roberto Barbieri, Ad di Gesac; Giancarlo Carriero, Ceo Partenhotels; Luca D'Aquila, Presidente di Hitachi Rail. Dagli interventi è emerso come i Comuni rispondano bene specialmente sulla realizzazione di investimenti connessi alle infrastrutture sociali e come invece siano rallentati sulle infrastrutture più complesse, come quelle di trasporto, che vedono una percentuale di cantieri aperti inferiore al 20% e leggermente più elevata, per i progetti superiori ai 5 milioni di euro, al Sud (27% contro la media del 26%). La Presidente Lalli nel suo intervento ha sottolineato come il turismo è una delle forze trainanti dell'economia del Sud e che seppur ben posizionato presenta ancora ampi margini di miglioramento. Nel Sud l'obiettivo deve essere un turismo che offra destinazioni sempre più diversificate e di qualità al fine di favorire la destagionalizzazione, la delocalizzazione e l'impatto economico sul territorio. L'offerta turistica legata alla cultura, all'enogastronomia, all'ambiente e al turismo business può essere una combinazione vincente anche nel Mezzogiorno: il moltiplicatore delle presenze di un'offerta così "integrata" è infatti superiore a quello monotematico ad es. di tipo balneare (156 euro rispetto a 128,2 euro di valore aggiunto per ogni notte trascorsa).
(Per maggiori informazioni: b.ongaro@federturismo.it)