Se il traffico aereo nei cieli d’Europa in media cresce, alcuni grandi Paesi come la Francia, Uk e la Germania, per esempio, sono in ritardo. Quest’ultima, al punto che gli aeroporti hanno
chiesto alla politica di intervenire.
Molti Paesi sono già prossimi ai livelli pre pandemia e buona parte dell’Europa meridionale e orientale è già ben al di sopra del livello di traffico del 2019: la Grecia con +18%, la Turchia con +12%, Portogallo e Polonia con +9%, la Spagna con +7% e l’Italia – settima in questa statistica top twenty di Eurocontrol – con +6%. Fanno peggio della Germania – terzultima
del ranking - solamente Finlandia e Svezia che, con dati aggiornati, non va oltre l’84% rispetto al 2019.
Ma se i due Paesi nordici si trovano in una situazione particolare a causa della chiusura dello spazio aereo russo, le cause della perdita di traffico in Germania sono di origine nazionale, sottolineando come ciò che sta accadendo per molti settori economici rilevanti nel Paese si stia riflettendo anche nel comparto aereo. L' industria ha perso competitività a causa degli eccessivi oneri governativi. Le tasse e le imposte governative sono quasi raddoppiate dal 2019. Le compagnie aeree nazionali e straniere stanno abbandonando il mercato tedesco e sempre meno destinazioni vengono offerte dagli aeroporti tedeschi.
Dal 1° gennaio all’1 dicembre 2024 sono stati contati quasi 10 milioni di movimenti di aeromobili nello spazio aereo europeo con un tasso di recupero del 99% rispetto allo stesso periodo del 2019. La Germania, nonostante sia uno dei Paesi più trafficati d’Europa, è in ritardo di 16 punti percentuali rispetto al percorso di recupero. Per liberare il potenziale di crescita occorre ridurre i costi, altrimenti senza un cambiamento di rotta sostanziale, lo slancio di crescita degli aeroporti tedeschi continuerà a diminuire di anno in anno fino al 2030. Un volume di passeggeri di poco inferiore ai 250 milioni, come nel 2019, e la relativa piena ripresa non sarebbero quindi attesi prima del 2029.
(Per maggiori informazioni:www.eurocontrol.int)