Secondo l’Osservatorio Italiano del Turismo Montano la stagione invernale si apre sotto il segno dell’ottimismo per la montagna con un incremento del +4,2% rispetto allo scorso anno, arrivando ad un fatturato stimato di 11 miliardi 674 milioni di euro.

Questo dato, incoraggiante in sé, si lega alla crescente affluenza dei turisti internazionali (+7,5%) e all’incremento dei prezzi medi nei vari ambiti della filiera (alloggio, skipass, scuole di sci, ristorazione, divertimento, etc.), mediamente del +5,9%. Tra le principali voci di fatturato, il settore dell’ospitalità gioca un ruolo fondamentale con 5 miliardi 755 milioni, seguito dai servizi per gli sport invernali (noleggio attrezzature, maestri di sci, skipass ed impianti di risalita, etc.) con una crescita del +3,3% ed un fatturato stimato in 4 miliardi 510 milioni, mentre gli altri servizi quali ristorazione, commercio, attività ricreative e di divertimento raggiungeranno un fatturato pari a 1 miliardo 408 milioni. I dati mostrano, invece, un calo del -4,2% per il mercato italiano che mostra una crescente infedeltà verso le destinazioni di montagna, preferendo esplorare nuove località invece di tornare negli stessi luoghi. Per la stagione 2024/2025, cresce l’attenzione verso il valore del luogo inteso non solo come meta turistica, ma come comunità in cui i visitatori cercano esperienze autentiche e relazioni umane profonde. Alle attività sportive si affianca la ricerca, da parte dei nostri connazionali, di momenti di relax e piacere personale, mentre la durata media dei soggiorni si accorcia, spingendo i turisti a concentrare il tempo in montagna in esperienze selezionate e di qualità. Anche la flessibilità domina nelle prenotazioni, divise tra chi opta per un largo anticipo nei periodi di alta stagione e chi sceglie l’ultimo minuto in base alle condizioni meteo. Si rileva inoltre un incremento delle prenotazioni di piccoli gruppi uniti da interessi comuni ed una crescente presenza di nonni con i nipoti, con anche più prenotazioni da parte di scuole e sci club. Emerge un nuovo gruppo di appassionati di montagna, quella degli “snowmads digitali”, ossia lavoratori che scelgono di trasferirsi in montagna per almeno 100 giorni nel prossimo inverno. Questa categoria è composta al 55,3% da donne, spesso con una solida esperienza professionale (oltre il 60% è laureata) e con figli. Gli snowmads digitali sono attratti dalla possibilità di alternare giornate di lavoro in remoto con attività come lo sci e lo snowboard, apprezzando l’equilibrio tra produttività e benessere che la montagna può offrire. Per trascorrere un soggiorno in montagna si spenderà, quest’anno, il +5,9% rispetto alla stagione precedente, con aumenti specifici che variano in base ai servizi. Gli hotel hanno alzato i prezzi delle camere del +5,1%, mentre il costo degli skipass cresce mediamente del +6,2%. Le scuole di sci hanno incrementato le tariffe del 6,9%, mentre i servizi di ristorazione mostrano il rincaro maggiore, con un aumento dell’8,1%. Per una settimana bianca, un adulto spenderà in media 1.453 euro, mentre un nucleo familiare composto da due genitori e un figlio affronterà una spesa di circa 3.720 euro; il week- end in montagna costa invece in media 571 euro per un adulto e 1.630 euro per una famiglia, evidenziando un aumento dell’8,4% rispetto allo scorso inverno.
Con una stima di 4,24 mln di praticanti, si rileva una riduzione progressiva del tempo che gli italiani dedicheranno alle piste, a favore di altre attività in montagna. Mentre prima della pandemia gli sciatori italiani trascorrevano in media quasi 6 ore al giorno sulle piste, questa tendenza è cambiata e ora il tempo medio di ore dedicate allo sci si attesta a 4 ore e 20 minuti al giorno. Si segnala, tuttavia, come vi sia un aumento significativo delle giornate passate in montagna, che crescono, rispetto allo scorso anno, di circa 2 giornate e ½. Anche se gli sciatori trascorrono quindi più giorni in montagna rispetto al passato, dedicano parte di questo tempo a esperienze alternative come il relax in rifugio, attività di benessere e socializzazione.
In tema di destinazioni, Cortina d’Ampezzo si colloca al primo posto della classifica generale, seguita da Madonna di Campiglio e Livigno. Cortina d’Ampezzo vince anche lo specifico riconoscimento di destinazione più “famosa” e più “trendy”, mentre Madonna di Campiglio vince il ranking quale destinazione con i “migliori alberghi”, le “migliori piste” e per essere la località con “più servizi”. Andalo, invece, si posiziona ai vertici della classifica “family-friendly”, quindi ideale per le vacanze in famiglia; Canazei quella relativa alla destinazione considerata “più accessibile” e Livigno, invece, è indicata come la destinazione “più green”.
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