Sfide come l’overtourism e l’aumento dei costi non incrinano un quadro complessivamente ‘positivo’, all’interno del quale l’Italia, secondo le rilevazioni di maggio 2024 della European Travel Commission, si conferma destinazione più attrattiva (8,4% delle intenzioni di viaggio) seguita da Spagna (8,1%), Francia (7,1%) e Grecia (6,3%) con il 75% degli europei che intende effettuare almeno un viaggio quest’estate, +3% rispetto allo scorso anno.


I dati confermano un settore in forte crescita, l’Italia è prima anche rispetto al sentiment e più stranieri ci sono più si attutisce la concentrazione negli stessi periodi.
Se nei primi tre mesi dell’anno si stima un’ulteriore crescita degli arrivi internazionali a quota 285 milioni (+19% sul 2023, fonte Un Tourism) a livello globale il 2023 si è chiuso con 1,29 miliardi di arrivi internazionali, con una forte crescita su 2022, quando erano stati 960 milioni. L’Europa si è confermata prima meta con circa 700 milioni di arrivi, più della metà (54%) del totale.
Notevole anche il dato della spesa turistica: 1.700 miliardi di dollari, in linea con i valori pre pandemia. Riguardo all’Italia, il 2023 si è chiuso con 133,6 milioni di arrivi (+12,8% sul 2022) e 447,1 milioni di presenze (+8,5%) (fonte Istat). Un’altra conferma arriva dai dati del traffico aereo negli aeroporti italiani: solo a maggio sono stati 20,1 milioni i passeggeri (+13,2% sul 2023) e oltre 159 mila i movimenti (+10,3%) (fonte Assaeroporti). Sempre secondo dati forniti da Bit, si prevede un ulteriore +12% per gli arrivi internazionali: cresceranno tanto il lungo raggio, Stati Uniti in testa (+14% sul 2023), quanto i mercati di prossimità, tra i quali spiccano Spagna (+44%), Danimarca (+43%) e Austria (+30%).
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