Cresce la quota del comparto extralberghiero in Italia, anche se il turismo resta in prevalenza in hotel, come riporta il Rapporto 2024 sul mercato immobiliare alberghiero di Scenari Immobiliari che stima come il numero di presenze, in tutto il 2024, potrà attestarsi a una quota prossima a 476,7 milioni, con una crescita su base annua del 6%, in favore di un turismo prevalentemente alberghiero in crescita del 4%.


Tuttavia nel 2023 durante la stagione estiva sono aumentati del 5% i contratti di locazione breve a uso turistico. Anche i canoni hanno registrato, rispetto al 2022, un aumento del 4%. Un trend destinato a continuare anche quest’anno. Per il 2024 stimiamo una crescita dell’8% rispetto all’estate 2023 del numero dei contratti di locazione breve con finalità turistica, grazie anche al considerevole aumento dei turisti stranieri. I valori dei canoni di locazione sono previsti in crescita per il terzo anno consecutivo (+7% rispetto all’estate 2023), incremento dettato dall’inflazione e dall’aumento del costo del denaro, oltre che da una maggiore domanda.
Nel 2023, gli investimenti in Europa nel comparto hanno raggiunto i 16 miliardi di euro, con una crescita dell’8,5% rispetto al 2022. In Italia, gli investimenti sono stati pari a 1,4 miliardi di euro, con un calo rispetto all’anno precedente ma con una buona dinamicità nel mercato
Nel corso del 2023 le circa 1.400 operazioni registrate a livello mondiale sul mercato immobiliare alberghiero, hanno portato gli investimenti sul comparto a superare i 47 miliardi di euro, un buon risultato se paragonato alle altre asset class, nonostante il calo del 35% rispetto ai quasi 72 miliardi del 2022, non solo a causa dal valore medio delle transazioni (inferiore ai 35 milioni di euro e poche compravendite di portafogli) ma per motivi collegati al credito, alla complessa congiuntura finanziaria, politica ed economica globale.
In Europa, dove la domanda alberghiera del 2023 ha consolidato i trend di crescita del biennio precedente, il mercato immobiliare è risultato eterogeneo dal punto di vista localizzativo, con investimenti prossimi a 16 miliardi di euro (più 8,5% circa rispetto ai quasi 15 del 2022), e una stima al rialzo anche nel 2024, grazie alla riduzione dei costi di finanziamento e al conseguente miglioramento della sostenibilità economica e finanziaria del debito. In Italia gli investimenti nel comparto alberghiero hanno toccato quota 1,4 miliardi di euro nel 2023 (in calo rispetto agli 1,7 del 2022), mostrando una buona dinamicità, con un discreto numero di transazioni nella prima parte dell’anno e un numero elevato di camere coinvolte negli scambi.
In Europa il mercato immobiliare alberghiero è rimasto sostanzialmente stabile, chiudendo il 2023 con un fatturato di 19,5 miliardi di euro (20,5 nel 2022) bloccato dall’aumento dei costi e dalle crescenti preoccupazioni geopolitiche: per l’anno in corso si prevede un valore di 25, con un aumento di quasi il 30% sul 2023.
Anche l’Italia ha registrato una contrazione del fatturato immobiliare del comparto alberghiero, passato dai 3,5 miliardi di euro del 2022 ai tre miliardi di euro del 2023, con un calo del 14% circa. Tuttavia, le performance mostrate da investimenti e fatturato immobiliare nel 2023, possono essere considerate positive se analizzate nel contesto geopolitico, economico e sociale all’interno del quale sono maturate, nonostante allontanino il comparto alberghiero italiano dai livelli raggiunti nel 2019 (3,4 miliardi di euro di capitali allocati e 3,5 miliardi di euro di fatturato).
Le allocazioni, nel corso degli ultimi 18 mesi (gennaio 2023- giugno 2024) hanno interessato poco meno di 75 strutture ricettive, di cui quasi il 20% cinque stelle, più del 40% quattro stelle e poco più di un terzo tre stelle. Solo nel corso del 2023 gli investimenti hanno interessato più di 5.800 camere.
A livello nazionale il tasso di occupazione delle camere è risultato ancora in crescita e superiore al 60%, superando finalmente le performance registrate nel 2019, e con molte delle principali città della Penisola sopra il 60% e con alcune di queste (Como, Pesaro, Pescara, Rimini, Roma) ben al di sopra dell’80%.
Nel 2023 il volume di operazioni svolte da investitori nazionali, come poche volte successo in passato, hanno superato quello riconducibile a investitori internazionali provenienti in prevalenza da Francia e Regno Unito e per circa un quarto da Paesi extra-europei. I profili dei principali investitori del mercato alberghiero italiano sono quelli dei family office, degli operatori alberghieri e dei private equity, i primi due rappresentano la componente maggioritaria degli attori nazionali.
(Per maggiori informazioni: https://www.scenari-immobiliari.it/)