L’estate 2024 segna l’anno del ritorno alla normalità dopo la pandemia, nonostante la situazione politica internazionale instabile.

Secondo l’indagine del Centro Studi del Touring Club Italiano sui programmi di viaggio della community Tci l’Italia è preferita, ma crescono le mete estere: quasi la metà sceglie il mare (44%), in crescita le città d’arte (19%), in calo la montagna (18%). Nell’estate 2024 si conferma il forte desiderio di viaggiare: il 76% dei rispondenti afferma che farà “sicuramente” un viaggio, in lieve contrazione rispetto al 2023, mentre un altro 17% lo farà “probabilmente”, il dato è in aumento, era il 14% lo scorso anno. Chi ha già scelto di restare “certamente” a casa è una quota molto bassa (2%) mentre il 5% ha risposto “probabilmente no”. Nel complesso il 93% della community Touring ha un atteggiamento positivo nei confronti dell’estate che sta per iniziare. L’Italia sarà la destinazione preferita (65%), ma continua la (lenta) crescita dei viaggi all’estero (35%). Se solitamente il rapporto Italia-estero espresso dalla community Touring è stato di circa 60-40 in modo pressoché costante negli anni precedenti alla pandemia, questa estate conferma il trend di lento ritorno a quella situazione: il 65% (era il 66% nel 2023) infatti sceglierà una destinazione domestica, mentre chi andrà all’estero opterà soprattutto per i viaggi in Europa (28%). Circa il 7%, in crescita sul 2023, si muoverà verso mete di lungo raggio.Per quanto riguarda l’estero, i Paesi di destinazione più scelte saranno Francia, Grecia, Spagna e Germania che quest’anno, insieme a Norvegia e Portogallo, supera il Regno Unito.
Le destinazioni preferite saranno quelle di mare e le città d’arte che superano la montagna per la prima volta dopo la pandemia. Il ritorno alla normalità è evidente anche dalla scelta della tipologia di destinazione: se il mare resta fondamentale in estate (44%, in aumento su 2023 e 2019), crescono le città d’arte (19%) che, per la prima volta nel post-Covid, superano pur di poco la montagna (18%). Tiene bene il turismo rurale e dei borghi (8%) che resta per il quinto anno consecutivo sopra il dato 2019.Le partenze si concentreranno quest’anno a luglio (31% rispetto al 30% del 2023) anche se agosto segue a ruota (29%): si tratta di un andamento che si sta consolidando nel post pandemia, in particolare dal 2022, e che restituisce una più omogenea distribuzione delle partenze nei mesi estivi centrali – con un sostanziale equilibrio tra luglio e agosto – e un incremento, rispetto al pre-Covid, delle partenze a giugno (18% vs 14% del 2019) e a settembre (16% vs 14% del 2019).
La lenta ripresa dei viaggi all’estero condiziona la scelta dei mezzi di trasporto per arrivare a destinazione: se resta fondamentale l’auto, 49%, non ancora scesa ai livelli del 2019, continua a crescere l’aereo, 28% rispetto al 26% del 2023. Lieve contrazione, che si conferma per il secondo anno di seguito, per il camper (8%) rispetto al pre-pandemia e al triennio 2020-2022. Per quanto riguarda le strutture ricettive scelte, le preferenze per hotel e villaggi (47%) sono in lieve decremento sul 2023 e sul pre-pandemia mentre quelle per gli appartamenti in affitto (22%) in linea. In crescita sul 2023 e soprattutto sul 2019 la quota delle seconde case (9%).


Si dedicherà tempo ad attività open air come escursionismo, visite naturalistiche, itinerari in bicicletta anche durante le vacanze più tradizionali (80% vs 79% del 2023), una quota non trascurabile continuerà a fare turismo di prossimità (30% stabile sul 2023) e aumenterà ancora l’interesse per fare esperienze di turismo lento (44% rispetto al 36% del 2023 e al 40% del 2022). In particolare, chi farà quest’ultimo tipo di viaggio utilizzerà un mix di strumenti cartacei e digitali per orientarsi e informarsi in loco (52%) mentre un 20% si affiderà soltanto a guide e pubblicazioni cartacee e – forse per il timore di muoversi in contesti privi di connessione – appena il 13% utilizzerà esclusivamente strumenti digitali.


Nella fase organizzativa la maggior parte dei viaggiatori ha rilevato un aumento dei prezzi per i servizi turistici (77%) a fronte di un 23% che li considera stabili. Tra i primi, il 69% (in crescita rispetto al 2023) afferma che la situazione avrà conseguenze nelle scelte di viaggio per l’estate che sta per iniziare: si opterà in prima battuta per destinazioni o servizi turistici più economici, si modificherà il periodo di partenza a favore della bassa stagione e, in ultima istanza, si opterà per soggiorni più brevi.La maggior parte della community Touring andrà in vacanza con il nucleo familiare (71%), mentre il 20% con amici-parenti. Si consolida, per il secondo anno consecutivo e in crescita rispetto al 2019, la quota di chi parte da solo (8%). Infine, si va in vacanza per “staccare la spina” (27%) e poi per “conoscere e imparare” (25%, che aveva invece il primato nel 2019). Seguono “stare insieme ai miei cari” e “dedicarmi alle mie passioni”, entrambe al 16% “e curare la salute/il benessere” (14%).


(Per maggiori informazioni: https://www.touringclub.it/)