Il report Travel & Tourism Economic Impact 2021 redatto dal Wttc riporta che a livello globale, è stata l’Asia-Pacifico la macroregione che ha registrato i numeri peggiori, con il contributo del settore al Pil in calo del 53,7%, rispetto al calo globale del 49,1%. Di fatto, la spesa dei visitatori internazionali ha subito un duro colpo in tutta la regione, registrando un calo del 74,4%, come effetto delle chiusure al turismo dei confini di molti Paesi. La spesa interna ha visto un calo minore, ma comunque consistente, pari al -48,1%. Diminuita, poi, del 18,4% l’occupazione nel turismo, con circa 34,1 milioni posti in meno. Nonostante questo calo, però, l’Asia-Pacifico rimane la più grande regione al mondo per numero di occupati nel travel nel 2020, rappresentando il 55% (151 milioni) di tutti i posti di lavoro globali nel settore.
Ma è stata l’Europa a subire il secondo più grande crollo economico nel settore turistico: le entrate hanno registrato un calo del 51,4% (circa 987 miliardi di euro). A soffrire anche l’occupazione con un calo del 9,3%, pari a una perdita di 3,6 milioni di posti di lavoro. Le restrizioni ai viaggi nel vecchio continente hanno avuto un grosso impatto anche sulla spesa: quella interna è diminuita del 48,4%, mentre quella internazionale del 63,8%, sebbene l’Europa rimanga comunque la prima regione globale per spesa dei visitatori internazionali.


Non va meglio in Africa, dove il Pil di viaggi e turismo è sceso del 49,2% nel 2020, in linea con la media globale. Ma è in termini di perdita di posti di lavoro che la regione soffre in modo sproporzionato rispetto ad altre: si registra infatti un calo occupazionale del 29,3%, ovvero 7,2 milioni di posti di lavoro andati in fumo.
Anche in Medio Oriente Il contributo del settore turistico al Pil è diminuito significativamente nel 2020, essendo sceso del 51,1%. La regione, vede però nella spesa internazionale il calo maggiore, con una percentuale del 70,3% in meno.
Secondo quanto emerge dal rapporto, nonostante il calo del 42,4% del Pil, quella relativa alle Americhe è stata la regione meno colpita a livello globale. Regione che resta primaria in termini di importanza economica, rappresentando il 35% del Pil globale diretto di viaggi e turismo. Mentre la spesa nazionale è diminuita di meno del 40%, è la spesa internazionale ad avere particolarmente sofferto, registrando un calo del 72,1% a causa delle severe restrizioni per i viaggi in entrata.
I Caraibi, area fortemente dipendente dal turismo internazionale, sono stati la “sottoregione” più colpita a livello globale, con il Pil turistico che se prima rappresentava il 14,1% dell’economia totale, nel 2020 è valso solo il 6,4%.

(Per maggiori informazioni:www.wttc.org)