RIAPERTURA DISCOTECHE: IL CTS DA IL VIA LIBERA SOLO AI LOCALI DA BALLO ALL’APERTO. PER L’ACCESSO NECESSARIO IL GREEN PASS, LA CAPIENZA VIENE RIDOTTA DEL 50%, OBBLIGATORIETA’ DEL TRACCIAMENTO DEI CLIENTI.

Alla luce delle notizie apparse sui media nella serata di ieri 25 giugno 2021, relative al “via libera” del CTS alla riapertura contingentata dei soli locali all’aperto, Assointrattenimento esprime, da un lato, la soddisfazione di rivedere alcuni locali (solo quelli all’aperto) che potranno finalmente riaprire e, dall’altro lato, esprime forti perplessità sul contingentamento, che sembra essere stato adottato dal CTS, nella capacità di ricezione al 50% della capienza dei locali all’aperto - dove peraltro si accede solo se dotati di green pass - oltre alla netta contrarietà all’inibizione all’apertura dei locali da ballo al chiuso.

E’ necessario ricordare, che i locali da ballo al chiuso sono circa l’80% del totale delle discoteche italiane che ancora resistono dopo 18 mesi di chiusura forzata e, che la decisione di tenere ancora in scacco queste aziende appare discriminatoria, soprattutto registrando la posizione di settori analoghi come bar, ristoranti e circoli privati che invece sono a tutt’oggi attivi nei locali al chiuso seppur con lievi restrizioni.

Inoltre, sembra opportuno segnalare che, in “zona bianca”, nei luoghi all’aperto bar, ristoranti e circoli privati, da settimane non esiste più alcun obbligo numerico restrittivo nell’ospitare clienti, mentre pare che le SOLE discoteche all’aperto saranno invece oggetto di restrizioni che, di fatto, renderanno antieconomica l’attività aziendale, fatte salve le aziende che non rispetteranno la capienza ridotta del 50% andando incontro a sanzioni amministrative e penali.

La riduzione del 50% della capienza consentita nei locali all’aperto, appare del tutto illogica e discriminatoria. La cosiddetta “capienza” detta anche “massimo affollamento”, alla quale solo i locali di Pubblico Spettacolo sono assoggettati, a differenza dei bar, ristoranti e circoli privati che non hanno limiti numerici di pubblico ammissibile, non deve essere in alcun modo ridotta in quanto nelle discoteche il numero massimo degli accessi consentiti risulta essere già in linea con le disposizioni anti-covid, atteso che la densità di affollamento prevista nei locali di Pubblico Spettacolo (autorizzata preventivamente in ogni discoteca dalla Commissione di Vigilanza) varia da 0,7 a 1,2 persone al metro quadrato, già permettendo, di fatto, il rispetto del distanziamento anti contagio in modo decisamente più controllato di quanto oggi previsto nei locali di sola somministrazione di alimenti e bevande che non hanno alcun limite di capienza imposta.

E’ sotto gli occhi di tutti che, nonostante il divieto di “ballo”, si riscontra su tutto il territorio nazionale l’effettuazione di manifestazioni abusive in luoghi anche non convenzionali come ad esempio circoli privati, ristoranti, bar, spiagge, pubbliche piazze, e altro ancora. Tale situazione è alimentata dall’attuale legislazione che sposta le evidenti attività di socializzione e ballo in luoghi non preposti, a scapito della sicurezza, dell’igiene e della prevenzione.

Ci auguriamo dunque che il Governo tenga conto della peculiarità del settore e che la riduzione della capienza nei locali da ballo all’aperto non sia applicata; Auspichiamo anche di poter interloquire con il governo per salvaguardare le aziende superstiti del settore che non devono in alcun modo subire discriminazioni e, infine, chiediamo che vengano previsti concreti e rapidi interventi di risarcimento per gli intensi danni subiti dalle aziende del settore intrattenimento in 18 mesi di chiusura forzata, che non sono paragonabili a quelli di nessun altro settore economico.

Roma, lì 26 giugno 2021