La Cina quando cesseranno le restrizioni internazionali sarà uno dei primi mercati turistici a ripartire. Se ne è parlato il 18 marzo nel corso  del webinar organizzato da Ice, in collaborazione con Federturismo ed ENIT,  dedicato a “Le potenzialità di incremento del turismo italiano. Focus Paese Cina“. Pre pandemia l’Italia era la prima destinazione europea per i turisti cinesi, e la 12° al mondo – ha commentato l’ambasciatore italiano a Pechino Luca Ferrari.

L’obiettivo è tornare a questi livelli, con un 2021 che sarà un anno di transizione prima di arrivare ad un’effettiva ripresa dei flussi turistici nel 2022, anche grazie ai passaporti vaccinali su cui c’è già un ampio dibattito e che  saranno il veicolo per il rilancio del turismo cinese in Italia. La Cina nel piano triennale che Enit aveva presentato nel 2019 rappresentava uno dei mercati obiettivo più importanti,  ha sottolineato il Presidente dell’ENIT Giorgio Palmucci. Dell’apertura in programma di due uffici, si è  riusciti ad inaugurare quello di Shanghai a fine 2020. E’ dalla Cina che inizierà una ripresa evidente, non appena la pandemia sarà sotto controllo.  Di regolamentazione con regole chiare e certe ha parlato Marina Lalli, presidente Federturismo Confindustria che ha evidenziato l’urgenza di “attivare presto degli strumenti condivisi altrimenti andremo ancora a perdere”. Nel 2019 170 mln di cinesi avevano varcato le soglie dei confini nazionali e dalla seconda metà del 2021 si prevede che torneranno a viaggiare a livello internazionale. A scandire gli spostamenti però, saranno in una prima fase, ragioni lavorative, di salute e di studio, mentre i viaggi leisure arriveranno più avanti. Nel frattempo però, questi viaggiatori sono cambiati ed il futuro della promozione turistica volta ad attrarli in Italia dovrà fondarsi su 3 elementi chiave: digitalizzazione, personalizzazione e sostenibilità.

Il link della conferenza è disponibile al link: https://lnkd.in/edEWtPc

(Per maggiori informazioni: www.ice.it)