L’Enit, Agenzia Nazionale del Turismo, calcola che nel 2020 i turisti italiani e stranieri caleranno nel complesso del 49% rispetto all’anno scorso: i visitatori saranno 57 milioni in meno, i pernottamenti turistici totali diminuiranno di 186 milioni e la spesa turistica, quella in beni e servizi sostenuta dai viaggiatori, di 71 miliardi di euro. Questi dati sono indice del fatto che la situazione avrà effetti notevoli sull’economia italiana: il contributo totale del turismo all’economia dovrebbe diminuire infatti di 5,8 punti percentuali. Il turismo, in Italia, è un settore che generava, nel 2019, il 13% del nostro Prodotto interno lordo: nel 2020 calerà al 7,2 %.
L’ultimo bollettino sull’andamento dei flussi turistici aeroportuali verso l’Italia segnala che dal primo gennaio al 20 settembre c’è stato un calo complessivo dell’84,2% rispetto allo stesso periodo del 2019, a causa delle chiusure verso e da numerosi paesi stranieri.
Le diminuzioni più evidenti sono dalla Cina (meno 91,7%) e dagli USA (meno 90,6%). La Francia risulta il mercato con il minor calo complessivo (meno 70,5%). Stanno andando male anche le prenotazioni: il calo, dal 21 settembre al 1°novembre, è pari al 93%.
A fine agosto Enit ha intervistato oltre 4 mila persone per capire com’è andata l’estate: il 41% degli italiani non ha potuto fare vacanza, mentre il 59% della popolazione ha effettuato almeno un periodo fuori casa. In media le ferie sono durate 7 notti e la maggior parte delle persone intervistate le ha trascorse in Italia (nel 97% dei casi, preferendo destinazioni quali l’Emilia-Romagna, la Puglia e la Sicilia).
L’Istituto Demoskopika ha calcolato che nei primi otto mesi del 2020, i cali degli arrivi e dei pernottamenti dovuti all’emergenza hanno colpito cinque regioni in particolare, quelle che presentavano un alto livello di internazionalizzazione: in Veneto si sono ridotti gli arrivi di 9,3 milioni (-63,3 per cento rispetto al 2019) e le presenze di 35,6 milioni (-65,1 per cento rispetto al 2019); seguono Lombardia, Toscana, Lazio ed Emilia-Romagna.
La situazione di crisi ha inciso anche sulle entrate dei comuni che hanno subìto una perdita complessiva dell’imposta di soggiorno pari a circa 211 milioni di euro. I comuni più colpiti sono quelli di quattro regioni: Lazio, Veneto, Lombardia e Toscana.
( Per maggiori informazioni: www.enit.it)