Ipotizzare un Natale sulle piste da sci sembra un azzardo alla Presidente dell’ Anef, Valeria Ghezzi, intervenuta all’incontro online di Skipass Panorama Turismo di Modena Fiere, il tradizionale evento dedicato al comparto della montagna. Sarebbe preferibile che il governo dicesse chiaramente che per le feste si dovrà rimanere a casa perché nell’ incertezza per innevare artificialmente si rischiano di sprecare 100 milioni di euro. Mi rendo conto, sottolinea la Presidente, che tenere chiusi gli impianti di risalita significa mettere in ginocchio alberghi alpini, ristoranti, noleggi sci, istruttori, tutto l’indotto che ruota attorno al turismo invernale, ma con gli attuali scenari non è pensabile fare altrimenti.
E’ impossibile far rispettare e applicare il distanziamento fisico legittimamente richiesto senza creare code agli impianti. L’unica speranza è che fino a metà dicembre possa invertirsi la curva dei contagi e si adottino stringenti protocolli. A confermare questo quadro si è aggiunto lo studio previsionale sul turismo invernale elaborato da Massimo Feruzzi, amministratore unico di Jfc, secondo il quale per la prossima stagione le previsioni stimano un fatturato di poco superiore ai 6 miliardi, con una perdita del -42. A fronte degli oltre 10 miliardi di euro del la stagione 2018-19 e degli 8,7 miliardi del 2019-20. Così come si pronosticano riduzioni negli arrivi e nelle presenze dell’ordine del-35%. Circa poi i trend delle vacanze sulla neve, Feruzzi spiega che ad oggi i circa 3,8 milioni di appassionati che solitamente affollano le piste da sci, come alloggio preferisono baite, appartamenti e chalet ad alberghi. Ci sarà inoltre una forte propensione al self drive e al self catering legati al fatto che le persone si autogestiranno nel sistema di prenotazione e nella mobilità, occupandosi in autonomia anche dei tempi e delle modalità della ristorazione. Ci saranno meno settimane bianche, più weekend, con una clientela sempre più individuale, un rapporto sempre più disintermediato per la voglia di flessibilità e soggiorni indipendenti possibilmente nelle immediate vicinanze delle piste, per evitare transfer, spostamenti logistici e l’uso della mobilità collettiva.
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