Il 29 ottobre, nel corso del convegno “Turismo: nuove risorse UE e competitività del  territorio”, promosso da Confindustria Piemonte, Federturismo, Intesa Sanpaolo,   Unioncamere Piemonte e Regione Piemonte, sono stati  affrontati temi sostanziali quali: la necessità, a fronte dell’emergenza sanitaria, di definire strategie di medio-lungo termine e di mettere in campo una progettualità innovativa per destinare gli investimenti in modo efficace; la trasversalità della filiera; il tema della comunicazione  sul quale c’è ancora molto da lavorare; l'interazione dei tre sistemi – istituzioni,  imprese e banche –  che crea un valore aggiunto imprescindibile.

«Se a luglio il settore era già stato messo duramente alla prova dall’emergenza sanitaria – ha   commentato in  apertura dei lavori il Presidente della Commissione Industria del Turismo di Confindustria  Piemonte Federico De Giuli – oggi con le nuove restrizioni alle attività imposte dal governo le difficoltà sono ancora più drammatiche, così come la   necessità immediata di risorse per la sopravvivenza delle imprese. Superata questa   fase, però, occorrerà cambiare passo e rivoluzionare la logica della distribuzione dei fondi, mirando a progetti che siano centrati sugli assi strategici dettati dall’Europa, Green Deal e  digitale. Auspichiamo si imponga un concetto di industria del turismo intesa come filiera, dall’accommodation alla formazione manageriale, dalla digitalizzazione ai trasporti. Dobbiamo quindi ragionare su due orizzonti temporali: nel breve termine, i prossimi due anni, la priorità è il superamento dell’emergenza; nel frattempo, bisogna elaborare strategie di medio-lungo termine, trasformando servizi e organizzazione in  funzione di un mercato che sarà sicuramente diverso. Massima attenzione poi a non perdere le opportunità di traino dei grandi eventi, ATP Finals e Olimpiadi Milano-  Cortina 2026».«Il turismo sarà di gran lunga il comparto economico più colpito dagli effetti della pandemia, per questo la sua  ricostruzione deve essere in cima alla lista delle nostre priorità – ha dichiarato la Presidente di Federturismo Confindustria Marina Lalli. A chiusura del 2020 si prevede che il settore turistico subirà una perdita in termini  economici di 65 miliardi di euro, pertanto, sono necessarie forme di ristoro e occorre pensare alla filiera del turismo nel suo complesso, con nuove importanti misure e con l’aiuto dell’Ue. Tra Recovery fund, Mes e Sure l’Europa ha messo a disposizione dei Paesi oltre mille miliardi e solo per l’Italia ne sono in arrivo 270. È inoltre di questi giorni l’erogazione da parte della Commissione europea di 10 miliardi al nostro Paese a   sostegno della cassa integrazione. È quindi di cruciale importanza progettare bene  l’utilizzo del Recovery fund scongiurando il rischio che ne beneficino solo alcuni  settori.» «La Regione ha stanziato 40 milioni per il comparto turistico attenuando in questo modo gli    effetti delle chiusure che hanno colpito il settore in maniera drammatica – ha  evidenziato l’Assessore Cultura, Turismo e Commercio della Regione Piemonte   Vittoria Poggio  Siamo ben consapevoli che questo è soltanto il primo passo a cui ne seguiranno altri con la programmazione del piano di riconversione delle attività, che ha l’obiettivo di far atterrare in nuovi fondi europei a partire dal 2021».«Il turismo è un prodotto economico a tutti gli effetti – ha sottolineato il Presidente della  Camera di commercio di Alessandria-Asti, Gian Paolo Coscia  Lo è da tempo su  scala italiana, lo sta diventando anche per il Piemonte,  ove produce un indotto di oltre 7 miliardi di euro, con una tendenza in costante crescita. L'opportunità di risorse europee per il settore turistico, oggetto del convegno,, non può e non deve essere mancata soprattutto in questa fase emergenziale. Cerchiamo di evitare ogni tentazione assistenzialistica e cogliamo l’opportunità delle risorse  per rilanciare dalla base la competitività delle imprese turistiche piemontesi in un turismo cambiato forse per sempre. Digitalizzazione in primis, ma anche attenzione ai temi della sostenibilità, della  sicurezza. Su questi temi, le Camere di commercio sono pronte a fare la loro parte».    Teresio Testa, Direttore regionale Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria Intesa Sanpaolo: “Quando in piena  emergenza Covid-19 Intesa Sanpaolo ha avviato le   misure straordinarie a sostegno dell’economia, sul settore            turistico-ricettivo ha subito       concentrato un’attenzione particolare condividendone l’urgenza con tutte le   principali associazioni di categoria e organizzazioni imprenditoriali del segmento. Tra i     primi interventi, l’istituzione di un plafond dedicato per la liquidità e l’incremento della moratoria fino a 24 mesi, in linea con le   aspettative di ripresa più lunghe del settore e con  l’obiettivo di mettere in sicurezza le imprese. Non appena è stato possibile, abbiamo    esteso la moratoria anche ai clienti di UBI Banca, quindi a circa 20.000 ulteriori operatori. In questi mesi il Gruppo ha erogato al settore oltre 3 miliardi di credito ed ha perfezionato quasi 37.000 richieste di moratoria sui finanziamenti per un ammontare del debito residuo di circa 4,8 miliardi di euro”. Come rilevato dalla DirezioneStudi e Ricerche di Intesa Sanpaolo, la crescita del settore turistico piemontese negli ultimi 15 anni è stata evidente. Dal pre-Olimpiadi invernali di Torino 2006 le presenze turistiche in    Piemonte sono aumentate del 46%, un tasso di crescita doppio rispetto alla media italiana. Nel 2020 la pandemia di Covid-19 ha causato una brusca frenata alla filiera, già in leggero rallentamento dall’anno precedente. Il danno si presenta rilevante per l’economia turistica piemontese. Tuttavia il  Piemonte, anche in questo contesto, ha potuto far leva su alcune caratteristiche che hanno consentito alla regione di non essere tra le più impattate in Italia. In primo luogo una destagionalizzazione marcata delle presenze, soprattutto per quanto riguarda gli italiani, grazie ad un territorio ricco e variegato, sostenuto dall’ampio patrimonio artistico ed enogastronomico. In secondo luogo il turismo di prossimità molto sviluppato che, in questo momento in cui gli spostamenti devono essere ridotti al  minimo, non può essere che un vantaggio. Il Piemonte è la prima regione  italiana per turismo intraregionale e, considerando i territori italiani e stranieri confinanti, si arriva al  47% delle  presenze. Occorrerà però vincere lenuove sfide che il contesto pone con evidente accelerazione: migliorare il marketing digitale e rivisitare l’offerta turistica in chiave di sostenibilità, riqualificando anche le strutture.

(Per maggiori informazioni: media@confindustria.piemonte.it)