L'inevitabile cambiamento del turismo dovuto al Covid e la sostenibilità ambientale sono stati i temi al centro del convegno conclusivo del G20 delle spiagge (il summit delle prime destinazioni balneari italiane, ormai diventate 26), tenutosi il 1° ottobre a Vieste. “Siamo città fisarmonica: passiamo da poche migliaia di persone a milioni di presenze a seconda dei periodi dell'anno", ha esordito con un'efficace immagine il sindaco e padrone di casa Giuseppe Nobiletti , la cui città è l'unica pugliese a far parte del G20s.
Nel loro intervento il Presidente dell’Enit Giorgio Palmucci e il Direttore Giovanni Bastianelli hanno sottolineato come il comparto balneare sia un asset fondamentale per il turismo italiano e come sarebbe opportuno istituire un tavolo di coordinamento per scuotere il mercato e coordinare attività sistemiche per tutto il settore. Quest'anno ci siamo ritrovati ad affrontare i temi della sicurezza e del turismo di prossimità, quando lo scorso anno il problema era quello dell'overbooking, ha ricordato Palmucci. Il tema da affrontare ora è come far tornare gli stranieri in Italia. Le spiagge italiane nel 2019 valevano 6,8 miliardi di euro, col +4,1% di spesa rispetto al 2018. Non possiamo pensare che si ritorni ai numeri del 2019 ma nemmeno alle stesse modalità di turismo, ha sottolineato Bastianelli. Il turismo balneare aveva già avuto diversi alti e bassi prima del Covid. “Dal 2015 c'era stato un forte recupero", ha spiegato Marina Lalli, Presidente di Federturismo Confindustria,ma ora nonostante la ripresa di agosto, l’aggravio dei costi determinato dalla necessità di adottare adeguate misure di sicurezza e il distanziamento sociale hanno spinto ai margini del mercato molti imprenditori turistico-balneari. Lalli ha poi ricordato come occorra liberare l’imprenditoria da una condizione di incertezza che ne ha penalizzato in modo drammatico l’operatività in relazione al tema delle concessioni demaniali: alcune province come quella di Lecce non si sono ancora adeguate alla proroga delle concessioni balneari, con ripercussioni sulla concorrenza interna. Un altro problema esistente prima del Covid è quello del sovrasfruttamento di alcuni territori. Col Recovery Fund possiamo migliorare e incrementare lo sviluppo sostenibile dei territori. Nel prossimo futuro le vacanze saranno sempre più all'aperto, all'insegna del rispetto dell'ambiente e della necessità di sicurezza da parte dei turisti. Sono elementi che ci accompagneranno nei prossimi anni e da cui non ci potremo più discostare nella promozione.
( Per maggiori informazioni: www.g20s.it)