Ad agosto, secondo l’elaborazione dell’Unione Nazionale Consumatori sui dati Istat, le principali località turistiche  in deflazione per quanto riguarda i prezzi degli alberghi registrano cali sostenuti nei prezzi degli alloggi: dal sorprendente -22,2% di Venezia al -7,5% di Firenze, dal robusto -7,3% di Bologna al -4,5% di Roma. La città lagunare si colloca al secondo posto della graduatoria nazionale delle città e delle regioni che hanno registrato i minori rincari annui che vede al primo posto Trapani, con un calo annuo del 29,8%, ossia quasi un terzo. Al terzo posto Grosseto, -14,8%, poi Lucca, -13,9% e al quinto Rimini, -10,3%. In media i prezzi scendono su base tendenziale del 2,1%.


Dall’altra parte della classifica, i rialzi annui più alti si riscontrano a Parma (+11,4%), Cosenza (11,1%) e Cuneo (+8,4%). Tra la città più in deflazione e quella con i maggiori rincari, ossia tra Trapani e Parma ci sono oltre 40 punti percentuali di differenza (41,2), segno di come la reazione degli albergatori sia stata molto differente a seconda della città e, soprattutto, dei flussi turistici, evidentemente molto diversificati. Alcune località hanno maggiormente risentito della riduzione dei turisti stranieri. Non per niente, le regioni più in deflazione sono la Toscana, al primo posto con una flessione dei prezzi degli alberghi del 6,7%, poi il Veneto (-6,5%) e al terzo posto la Liguria (-6,3%). Alzano i prezzi, invece, nel Trentino Alto Adige, con il rialzo record del 5,3% e in Campania, +4,1%.
L’estate 2020 – secondo l’associazione – è costata agli italiani fino al 35% in più rispetto allo scorso anno a causa dei rincari che hanno investito parcheggi, lettini, ombrelloni, consumazioni e altri servizi resi presso le località balneari della penisola. Affittare un ombrellone e due lettini durante il weekend in uno stabilimento di medio livello – dice il Codacons – è costato quest’anno mediamente tra i 25 e i 30 euro al giorno, importo che sale a 100 euro nelle strutture di più elevato livello e raggiunge il record di 453 euro al giorno per una capanna presso la spiaggia dell’Hotel Excelsior al Lido di Venezia. A guidare la classifica dei rincari è la Liguria (+35%), al secondo posto si piazza la Costiera Amalfitana (+30%) e poi Toscana e Lazio (+10%). Al contrario le regioni del sud si sono dimostrate le più virtuose sul fronte delle tariffe: Puglia, Calabria e Sicilia hanno fatto registrare listini in linea con quelli dello scorso anno.

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