La pandemia ha accelerato problematiche già esistenti nel comparto? Il fare squadra si è reso necessario proprio per il momento drammatico di cui tutti siamo stati testimoni? Cosa manca per consolidarsi come meeting industry? Il futuro sarà ibrido? Sono queste alcune delle domande poste nel corso del quindicesimo appuntamento di e- MARTEDIturismo di Guida Viaggi, dal titolo "Il futuro del Mice passa da Abu Dhabi", svoltosi il 22 settembre in collaborazione con ADCEB (Abu Dhabi Convention & Exhibition Bureau). Tra frammentarietà e linee guida il Vice presidente di Federturismo e Presidente Convention Bureau Roma e Lazio Stefano Fiori nel suo intervento ha osservato che, nonostante il lodevole lavoro fatto dalle associazioni, il settore è poco riconosciuto da parte del governo.
Da qui la necessità di "lavorare per dare visibilità e avere un rapporto con le istituzioni, così come lavorare sui turismi migliori". In tutto ciò rivestono particolare importanza i dati e gli osservatori, constatando che "sui dati dobbiamo tutti lavorare, c'è grande dispersione e invece vanno messi insieme per avere una visione". Resta fondamentale la formazione, le previsioni non si possono fare, ma "c'è voglia di viaggiare, di fare incentive, networking, appena sarà passato il momento buio ci sarà un rimbalzo, c'è una gran voglia di ripartire". Il pensiero di Fiori è in linea con quanto espresso da Giulio Ferratini, Vice presidente Federcongressi&Eventi, che ha ribadito come la risposta della politica sia stata confusionaria per una scarsa conoscenza del settore. Dai primi confronti ci si è resi conto che i problemi di sotto capitalizzazione, frammentazione, blocco delle entrate, cambio generazionale, stanno esplodendo, a tutto ciò si uniscono i debiti". L’importanza di fare sistema è stata confermata anche Maddalena Milone, Presidente Mpi Italia Chapter e Dora Paradies, country manager Italy Dct Abu Dhabi. E' stato detto che serve un cambio di prospettiva, gli incentive devono vivere di creatività e nuove visioni, altrimenti soffrono, ma ci si deve anche concentrare sulle proprie aziende e community. C'è chi lo ha fatto. "In Site ci siamo concentrati molto sulla nostra comunità - ha raccontato Daniela Oddo, presidente Site Italy Chapter - e abbiamo fornito supporto ai soci. Ci siamo subito resi conto del fatto che un cambiamento sarebbe stato inevitabile e abbiamo dovuto trasferire le nostre attività sul digitale. Ci siamo fermati ad ascoltare i membri e li abbiamo supportati". Tra le iniziative concrete, oltre alla formazione, l'istituzione di un fondo "al quale i soci in situazioni critiche potessero accedere. Dobbiamo ritornare a una nuova normalità anche se il nuovo restart non comincerà "prima della seconda metà del 2022.”
(Per maggiori informazioni:www.guidaviaggi.it)