Il Presidente di Assobalneari Italia ha voluto ribadire  nel corso di un  incontro con il Ministro Franceschini e con tutte le altre associazioni di categoria, con parole nette ed inequivocabili, che la norma proposta nell’ ultima stesura del Decreto Rilancio non raggiunge l’obbiettivo di rafforzare l’estensione delle concessioni così come previsto dalla legge di stabilitá del 2018, la n. 145.

Il Ministro non è stato della stessa opinione e sfuggendo ad un confronto per consentirci di mettere a fuoco l’inefficacia del testo in approvazione si è limitato a dire che l’estensione invece è specificata e che con quella proposizione sarà applicata. Se non ci sarà una formulazione scritta con chiarezza sull’ estensione delle concessioni, noi non saremo in condizioni di aprire gli stabilimenti balneari vista l’imminente scadenza al 31 12 2020. La norma così come formulata è di difficile comprensione non solo per gli addetti ai lavori, ma anche per gli stessi parlamentari che si sono cimentati ad interpretarla per trovare le corrispondenze ventilate dal Ministro. Sembra studiata proprio da chi scrive per professione norme incomprensibili che non fanno altro che alimentare la cancrena del nostro Paese: la burocrazia. E ciò ci fa pensar male…. La richiesta che si è levata con forza dal comparto balneare nei confronti del Governo era proprio per ottenere una conferma di una legge già esistente che molti comuni non intendono applicare per avere la certezza del periodo concessorio al 2033. Se invece di fare chiarezza, per consentire alle imprese di ripartire con fiducia con la certezza della norma, si generano altri dubbi, altri problemi, equivoci e contenziosi e allora appare chiaro che si fanno solo proclami e chiacchiere ma fatti zero. È di questa giornata l’acceso dibattito sulle linee guida INAIL, improponibili e irricevibili; ma vorrei porre l’attenzione sul fatto, che seppur il problema appare importante, diventa secondario di fronte alla mancanza del rinnovo della concessione. Non vorrei che il “siluro INAIL” fosse stato creato appositamente per distogliere l’attenzione dal problema principale legato al mantenimento della concessione. Vorrei sperare che le parole che ho rivolto al Ministro Franceschini, referente per il Governo di questa vertenza, lo abbiano fatto riflettere al suo rientro nel CdM inducendolo a rivisitare la norma con parole concrete e certe, per fare applicare, senza indugio, a tutti i comuni costieri italiani la legge che traghetta al 2033 i concessionari demaniali marittimi approvata nel 2018 ed ad oggi vigente nel nostro Ordinamento. Se malauguratamente ciò non fosse, la possibilità che avremo sarà di mobilitarci tutti per ottenere le modifiche con emendamenti in sede di conversione in legge dell’insoddisfacente e inadeguato decreto che crea non pochi problemi non solo alle imprese balneari ma a tutto il sistema del Turismo di questo Paese così poco considerato da chi invece avrebbe il dovere di valorizzarlo.

( Per maggior informazioni: www.assobalneariitalia.it)