Secondo uno studio pubblicato da ForwardKeys, la società di analisi dei viaggi, lo scoppio del virus in Italia nell'ultima settimana di febbraio, ha scatenato un'ondata di cancellazioni verso il Paese e un crollo di nuove prenotazioni in Europa dai mercati intercontinentali.
Dal momento in cui la Cina ha imposto restrizioni sui viaggi outgoing, nella settimane dal 20 gennaio al 22 febbraio, e sono comparsi casi nel Nord Italia, le prenotazioni in Europa dai mercati intercontinentali sono diminuite del 23,7%, sottolinea lo studio ForwardKeys.
Nell'ultima settimana di febbraio, la situazione è peggiorata dal momento che il numero di nuove prenotazioni in Italia è stato improvvisamente superato dall'annullamento delle prenotazioni esistenti. L'impatto sui viaggi non si è limitato all'Italia perché anche il numero complessivo di nuove prenotazioni di voli per l'Europa è diminuito del 79%.
Secondo lo studio, le prenotazioni dalla regione dell'Asia Pacifico sono calate del 114,2%, seguite dalle Americhe che sono scese del 68,1% e dall'Africa e dal Medio Oriente, che sono crollate del 49,9%.
La battuta d'arresto nel settore causata dall'epidemia di coronavirus ha colpito anche il secondo più grande mercato al mondo di viaggi outgoing, gli Stati Uniti.
Nelle cinque settimane successive all'imposizione di restrizioni ai viaggi outgoing dalla Cina, si è registrato un calo del 19,3% del numero di prenotazioni effettuate dagli Stati Uniti. In gran parte la flessione è attribuibile a un crollo delle prenotazioni per viaggi nella regione dell'Asia Pacifico, in diminuzione dell'87,7%.
(Per maggiori informazioni: www.forwardkeys.com)