Il Ciset, su dati di Banca d'Italia, ha elaborato le stime riguardanti gli effetti dell’emergenza Coronavirus sul turismo nelle aree del Nord Italia che sono state colpite dall’epidemia: in Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna e Friuli-Venezia Giulia è plausibile che nel periodo che va da marzo a maggio, si assista a una contrazione massima degli introiti totali per turismo internazionale pari a circa 2,5 miliardi di euro corrispondente a un -50% per le regioni coinvolte, percentuale registrata anche in casi simili come l’emergenza da Sars o eventi drammatici come il crollo delle Torri Gemelle a New York.
Qualora altre regioni dovessero essere coinvolte e la contrazione finisse per interessare l’intero territorio nazionale, ma con intensità inferiore stimabile al -30% medio, si può valutare che la perdita per la stagione primaverile possa salire complessivamente fino a un massimo di 4,6 miliardi di euro, rispetto a una stima tendenziale annuale di 46 miliardi di euro nel 2020.Parallelamente, sono previste contrazioni analoghe con riferimento al movimento degli italiani all’estero e alla relativa spesa in uscita che, nel trimestre marzo-maggio, vale mediamente circa 6 miliardi, cifra che potrebbe dunque dimezzarsi, compensando così, in termini di bilancia turistica, il calo delle entrate. Tuttavia, è plausibile che le minori uscite per vacanze all’estero si traducano solo in piccola parte in spesa per turismo in Italia, considerato che anche il movimento domestico potrà subire una riduzione generalizzata e tradursi in escursioni giornaliere di breve raggio.
(Per maggiori informazioni: https://www.unive.it/pag/18702/?tx_news_pi1%5Bnews%5D=8710&cHash=60254b973b6ed0e4d5d09f13e4050a81)