Dal 5 al 8 marzo in Veneto si è parlato molto di turismo congressuale.
Iniziando da Padova, nella sontuosa cornice del Caffè Pedrocchi, giovedì 6 marzo si è svolto il Workshop “EVENETO” organizzato dal Convention Bureau di Padova, al quale sono stati invitati trenta qualificati buyer internazionali provenienti da Russia, Paesi Scandinavi, Germania, Austria, Svizzera, Belgio e Regno Unito, i quali hanno incontrato i referenti dell’offerta congressuale veneta. Gli operatori erano ospiti del Venice Region Convention Bureau, il network regionale dei sette convention bureau territoriali, creato per promuovere in Italia e all’estero il sistema congressuale perfettamente integrato nell’offerta turistica del Veneto. Il workshop rientra fra le attività di promozione proposte dal Tavolo delle Sinergie della Regione Veneto per il Congressuale al quale vi partecipano l’Assessore al Turismo della Regione del Veneto, la direzione della programmazione turistica regionale, il rappresentante di Unioncamere Veneto, le quattro associazioni di categoria che rappresentano l’interna filiera turistica regionale: Federturismo-Confindustria, Federalberghi-Confturismo, Assoturismo-Confesercenti, Federcongressi & Eventi e il rappresentante dei Convention Bureau Territoriali. Quest’anno il coordinamento è affidato a Marca Treviso Convention Bureau.
Oltre al workshop, i buyer hanno partecipato mercoledì 5 marzo alla cena di gala per dar loro il benvenuto con i rappresentanti delle istituzioni e dopo il workshop, sono stati accompagnati in visita alle eccellenze dell’ospitalità congressuale nelle altre provincie. Il network Veneto ha dimostrato di saper attuare concretamente le linee guida indicate nel programma condiviso dal tavolo delle sinergie. Un esempio fattivo per favorire la costituzione di una OGD specifica per le necessarie esigenze della meeting industry in base ai criteri di governance indicati nella nuova Legge Regionale 11 “Sviluppo e Sostenibilità del Turismo Veneto”.
Venerdì 7 e sabato 8 marzo al Venice Terminal Passeggeri si è svolta la VII Convention Nazionale di Federcongressi & Eventi perfettamente organizzata grazie al supporto logistico e operativo del Welcome 2 Venice Convention Bureau.
La giornata di venerdì è stata interamente dedicata ad incontri fra organizzatori congressuali, location e fornitori di servizi dedicati alla meeting industry. Il Prof. Armando Peres – Presidente del Comitato Turismo dell' Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE), ha presentato i dati dell’osservatorio nazionale sul turismo congressuale, con previsioni di crescita di grandi eventi internazionali che si svolgeranno dal 2014 al 2016, ponendo fra i punti di debolezza, in particolare nel territorio veneto, l’assenza di grandi spazi congressuali con capacità superiori ai 1000 posti, poiché sono proprio questi gli eventi a maggior impatto economico e in costante crescita, mentre sono più in sofferenza gli eventi di dimensioni medio piccole, poiché riscontrano maggior concorrenza. Il Prof. Peres ha sottolineato l’importanza strategica della partecipazione pubblico/privata nell’organizzazione dei grandi eventi e la presenza di operatori specializzati PCO, i quali riescono a ottenere migliori economie di scale e far interagire i vari fornitori di servizi. Ha sottolineato l’importanza della ricaduta economica che un congresso ripone sul territorio, basti pensare che un turista del balneare riversa sul territorio circa 60 euro per persona/giorno, contro le 100 euro del turista in visita ad una città d’arte e le oltre 150 euro del partecipante ad un congresso.
Secondo i principali tour operator una destinazione congressuale viene scelta per:
- facile accessibilità, quindi migliori infrastrutture per raggiungere la destinazione;
- qualità dell’offerta e dei servizi congressuali: dimensione e qualità degli alberghi, della sede congressuale, dei servizi ristorativi e logistici;
- il coordinamento dell’offerta svolta da un convention and visitor centre;
- l’attrattività e la reputazione della destinazione;
- i prezzi rispetto ai competitor;
allora la domanda che ci si pone è “Perché in Italia il congressuale fatica a crescere rispetto agli altri Paesi Europei?”
La risposta quasi unanime degli operatori sul perché il nostro Paese non attrae i grandi eventi è dovuto prima di tutto alla mancanza di un coordinamento nazionale che promuova la Destinazione “Italia”, poi all’assenza di una Governance stabile che attui con continuità le politiche di sviluppo del comparto e proponga modelli ai quali far riferimento per la promozione dei territori soprattutto all’estero, infine la fiscalità di settore che penalizza fortemente la realizzazione degli eventi.
EXPO 2015
Fra gli argomenti più “sentiti” dagli operatori non poteva mancare un approfondimento sulle prospettive di sviluppo economico dell’EXPO 2015 – il cui tema è “Nutrire il pianeta, energia per la vita” – dal quale ci si aspetta un’intensa programmazione di eventi che coinvolgeranno numerose aziende della meeting industry e dell’ospitalità. Dal 1 maggio al 31 ottobre 2015 si parla di qualcosa come 4000 eventi previsti nel programma ufficiale, con la partecipazione di 143 nazioni già confermate e una previsione di 20 milioni di visitatori, di cui circa 8 milioni provenienti dall’estero. 9 cluster con aree tematiche che coinvolgeranno l’agroalimentare, il vitivinicolo e altre merceologie presenti nel sistema confindustriale, quindi una perfetta interazione fra l’industria del turismo e degli eventi, con il primario e il manifatturiero. Infatti Confindustria sta lavorando già da tempo nella messa in rete dei territori che avranno tutto l’interesse a valorizzare al meglio l’esposizione universale milanese per far conoscere le proprie eccellenze.
ECM
Un altro importante tema molto sentito fra gli operatori è l’accreditamento ECM per la formazione continua in medicina, uno degli assi portanti dell’economia nella meeting industry. Anche questo comparto come il turismo in generale, risente della frammentazione di norme e regolamenti che si differenziamo da una regione all’altra. Achille Iachino – Segretario della Commissione Nazionale per la Formazione Continua, ha presentato la situazione degli accreditamenti in Italia. Nel 2012 sono stati organizzati 30648 eventi formativi, mentre nel 2013 ne sono stati realizzati 31157. Questa seppur lieve crescita fa bene sperare nella ripresa, ma guardando le regioni dove sono stati ospitati gli eventi si evince una netta preferenza per le regioni del Sud Italia, Sicilia in particolare. La destinazione “più turistica” anche in questo caso può essere determinante per la scelta della location. Al seminario era presente anche la referente ECM di Farmindustria Dr.ssa Milena Olivieri.
GOVERNANCE
Più volte nel corso degli interventi ai vari seminari e in particolare al convegno di chiusura di sabato 8 marzo, si è ripreso il tema della modifica del Titolo V che attribuisce “autonomia legislativa ed operativa alle regioni” creando differenti normative nei territori, con inevitabili ripercussioni nelle politiche di programmazione della promozione e nell’operatività degli addetti.
CONVENTION BUREAU
Il Presidente di Federcongressi & Eventi Mario Buscema ha annunciato la creazione di un tavolo di coordinamento operativo per la costituzione del Convention Bureau Nazionale che dovrà nascere dalle imprese con la collaborazione dell’ENIT e su questo tema si sono dimostrati assolutamente concordi tutti i partecipanti alla tavola rotonda: dal Direttore Generale dell’ENIT Andrea Babbi, al Coordinatore del Comitato Permanente del Turismo per le Regioni Gianluca Caruso, con i Presidenti di Federturismo Renzo Iorio, di Federalberghi Marco Michielli e di Asshotel Confesercenti Filippo Donati.
Sembra quindi che il “modello veneto” del Network Regionale dei Convention Bureau in qualche modo verrà ripreso anche a livello nazionale. Ancora una volta la nostra regione, prima fra tutte per presenze turistiche, si distingue anche per aver costituito prima di tutte le altre e prima del sistema paese, il tavolo delle sinergie della meeting industry.
Infine l’intervento conclusivo del Ministro della Cultura e del Turismo Dario Franceschini, il quale dopo aver ascoltato dal Prof. Peres e dagli esponenti nazionali di Federcongressi Carlotta Ferrari e Mario Buscema, quanto “pesa” in termini economici l’industria degli eventi, ha preso atto delle difficoltà che stanno affrontando le imprese in questo particolare momento di congiuntura economica assolutamente sfavorevole, ma apprezza il progetto del Convention Bureau nazionale se verrà costituito da un’ampia rete d’imprese, affiancate dalle istituzioni pubbliche. Questo sarà il primo segnale per il rilancio della meeting industry italiana.
Per Franceschini “pubblico e privato devono poter lavorare insieme”, e ancor meglio se l’organo di coordinamento e rappresentanza dell’offerta congressuale italiana sui mercati internazionali sarà costituito e gestito dalle imprese, anche se ritiene assolutamente necessaria la presenza del pubblico per presentare unitariamente l’intera offerta.
Carlotta Ferrari, Vicepresidente di Federcongressi ha presentato il progetto elaborato da Federcongressi & Eventi insieme a Confturismo-Confcommercio, Federturismo-Confindustria e Confesercenti-Assoturismo nell’ambito del Tavolo di coordinamento MICE compartecipato da ENIT e dalle Regioni. L’idea di creare un bureau nazionale di natura privata costituisce un cambio di approccio culturale da parte delle imprese italiane del settore, che hanno deciso di agire direttamente per rilanciare un comparto strategico senza aspettare un intervento politico calato dall’alto. Con questo progetto viene richiesto all’ENIT di concentrarsi sulla promozione e comunicazione istituzionale del Brand Italia, e di lasciare ai privati il compito di concretizzare le opportunità di business, in collaborazione con le Regioni ma in totale autonomia economica.
Il modello di Governance individuato è quello della rete di imprese, che lascia autonomia ai singoli membri e consente l’ingresso di altri anche dopo la costituzione. La rete sarà composta da destinazioni o soggetti che le rappresentano, come i poli congressuali laddove manca un’aggregazione territoriale, e affilierà in modalità di partenariato gli altri player del comparto. Le quote di rete varieranno a seconda della tipologia dei soci, per un budget iniziale del Convention Bureau stimato in 320.000 euro che potrà contare anche sulle risorse di partner e sponsor privati.
La mission del Convention Bureau nazionale sarà quella di procacciare opportunità di business facilitando l’incontro fra domanda e offerta, intercettare le richieste e distribuirle sui territori. Inoltre, il bureau si concentrerà su alcuni obiettivi strategici, come stimolare la nascita di Convention Bureau locali nei territori che ne sono sprovvisti, organizzare la formazione degli operatori privati, collaborare alla realizzazione dell’Osservatorio Congressuale Italiano, condurre studi e ricerche di mercato, suggerire a ENIT un indirizzo tecnico per la programmazione delle attività promozionali.
Il primo obbiettivo è di presentarsi già dall’edizione di quest’anno all’IMEX di Francoforte con il Convention Bureau già costituito e operativo
Andrea Babbi, Direttore Generale di ENIT ha sottolineato che il congressuale, insieme a Expo, è oggi nell’ambito del turismo il maggiore elemento di accelerazione del cambiamento, che genera entusiasmo e restituisce senso e significato al lavoro di ENIT, definendo il nuovo progetto innovativo e all’interno del quale, ENIT, Regioni e privati devono fare la propria parte e non occorre trovare fondi, perché ci sono 2 milioni rimasti dai fondi del bureau precedente, 3 milioni messi a disposizione del congressuale dalle Regioni e i privati disposti a investire. Queste sono state sicuramente le notizie più positive accolte con vivo entusiasmo dalla platea con il Ministro presente.
Molto positivi anche gli interventi dei rappresentanti delle associazioni di categoria che hanno contribuito all'elaborazione del progetto e che alla tavola rotonda non hanno però mancato di sottolineare le inefficienze del sistema Italia: Per Renzo Iorio: “Ben venga il progetto del Convention Bureau Nazionale, l’iniziativa è un bell’esempio per tutti, ma se a doverlo mettere in piedi sono i privati, in un paese con 13000 enti pubblici che si occupano di turismo, significa che il sistema non funziona, nonostante i costi miliardari a carico dei contribuenti. Tutti concordano sulla la revisione del Titolo V della Costituzione, per restituire al paese un coordinamento nazionale sul turismo”.
Il Ministro Franceschini ha indicato che il turismo è tema centrale per il governo Renzi e nonostante il sistema funzioni poco, i turisti continuano a volere venire in Italia. Il Ministro è convinto di essere stato chiamato alla guida del principale ministero economico del paese e nell’ambito del turismo il settore congressuale costituisce certamente una miniera. Anch’egli condivide la necessità di una riforma del Titolo V e non solo per il turismo, ma non possiamo attendere l‘iter legislativo, poiché i tempi saranno molto lunghi. Occorre quindi rivedere il ruolo dell’ENIT per quanto possibile con la normativa vigente e anticipare i tempi. ha concluso così: “Mettiamoci a lavorare insieme, perché la sfida la dobbiamo vincere tutti insieme”.
Noi con le nostre imprese e il nostro lavoro siamo pronti a fare la nostra parte.
Per maggiori informazioni:
Tiziano Simonato
Vice presidente Confindustria Veneto Turismo con delega al congressuale
Referente per il turismo di Unindustria Treviso