Nell’ambito della presentazione delle iniziative messe a punto dalla Regione Liguria in supporto del settore nautico, animata dalla presenza dei velisti per caso Patrizio Roversi e Susy Blady, è stata oggi ribadita la centralità del progetto Innautic.
Innautic è il progetto triennale dedicato al tema dell’innovazione e della creazione di una nuova industria nautica che, sotto l’egida della Regione Liguria, ha ottenuto un finanziamento da parte del Programma di cooperazione transfrontaliera Italia/Francia di circa 6 milioni di Euro, per la costituzione del distretto della nautica Alto Mediterraneo, comprendente Liguria, Toscana, Sardegna e Corsica.
UCINA, nel suo ruolo di supporto confindustriale alle imprese del settore, è parte attiva in due specifiche iniziative: la predisposizione di una Carta dei Servizi e l’impostazione dell’azione-pilota Riciclo.La prima iniziativa prevede il contributo di UCINA, in partnership con il RINA, in merito all’analisi delle normative/disciplinari relativi al distretto nautico e alla successiva predisposizione di un report sull’analisi comparativa condotta.
Inoltre UCINA e RINA contribuiranno alla valutazione degli standard applicabili, identificando il livello più elevato (certificabile) che i cantieri e le strutture di servizio possono realisticamente raggiungere.Quanto all’azione-pilota Riciclo, il suo obiettivo è quello di sviluppare procedure e processi sostenibili di trattamento a fine ciclo di vita dei prodotti nautici, sviluppando una metodologia innovativa.
Al fine di fornire risposte adeguate alla rapida insorgenza della problematica della dismissione, l’azione connessa prevede lo sviluppo di interventi con orizzonti temporali progressivi, affiancati da un importante azione parallela di regolamentazione.In particolare, nel breve termine, è previsto lo sviluppo di tecnologie, impianti e logistica di riciclo, valorizzazione del riciclato o ricondizionamento/rifunzionalizzazione dell’imbarcazione.
Nel lungo termine, l’obiettivo è quello di rivedere il processo produttivo in modo da favorire la dismissione delle imbarcazioni da diporto, attraverso l’adozione di criteri di “design for re-cycling”, in analogia a quanto già praticato in altri settori, quali ad esempio l’automotive.Tale intervento prefigura alcune importanti ricadute industriali, sia a livello nazionale, sia a livello locale, tra le quali il coinvolgimento di cantieri di produzione e manutenzione nautica per le fasi di disallestimento delle imbarcazioni, la creazione di nuove attività legate al pre-trattamento delle imbarcazioni e la creazione di nuove opportunità di business legate agli impianti di riciclo e al conseguente indotto.
Per maggiori informazioni: www.ucina.net