Sulla base dei dati dell’osservatorio Confindustria Alberghi il 2021 si chiude con un tasso di occupazione camere che fa registrare il -48,6%, con punte nelle città d’arte, che toccano -58% a Roma e -56,1% a Firenze e con Venezia e Napoli rispettivamente -57% e -43%.Non va meglio sul fronte dei ricavi dove la perdita media arriva al -55% con le città d’arte che si attestano al – 65%.Pesa sul settore l’assenza del turismo internazionale. Quest’anno gli arrivi internazionali - in massima parte europei - si fermeranno a 36 milioni. Un dato drammatico se si considera che rispetto al 2019 mancano oltre 60 milioni di viaggiatori stranieri, e che impatta fortemente sui conti del settore con una perdita di 25 miliardi di euro di spese turistiche. Sono gli esiti drammatici di un 2021 che presenta agli operatori un conto ancora più salato rispetto all’anno precedente.
Nelle tre settimane successive al primo rapporto del Sudafrica all’Oms sulla variante Omicron (24 novembre 2021), Aci europe stima che il traffico passeggeri negli aeroporti europei sia diminuito del 20%. Tuttavia, la settimana che coincide con l’inizio delle festività natalizie di fine anno, ha visto il traffico passeggeri aumentare del 9% rispetto a quella precedente (settimana 49), con un recupero dei coefficienti di carico di 2 punti al 56%. Aci Europe ha anche fatto presente che l’inversione della dinamica di ripresa del traffico passeggeri nelle ultime settimane e per il resto dell’anno significa che il 2021 finirà al di sotto della previsione del -60% del traffico passeggeri per la rete aeroportuale europea, rispetto ai volumi pre pandemici (2019).
Confindustria alberghi chiede un tavolo urgente al Governo
“È un quadro drammatico quello che si sta disegnando in queste ore. Le aziende sono lasciate sole ad affrontare e una nuova ondata di cancellazioni che stanno azzerando la stagione invernale e i prossimi mesi anche nelle città d’arte.
La situazione che si è sviluppata negli ultimi giorni ha compromesso la stagione invernale.
Le decisioni che saranno, tra l’alto, assunte giovedì dalla cabina di regia del Governo per il decreto che interverrà sui comportamenti delle prossime festività cade nel corso della settimana di Natale. Troppo tardi per gli operatori del settore alberghiero impossibilitati così a programmare le attività.
ROMA, 21 dicembre – “Solo relativamente alle Agenzie di viaggio e Tour Operator, in assenza di urgenti interventi economici e finanziari si stimano chiusure pari ad oltre il 50% delle imprese attive e la perdita di oltre 40.000 posti di lavoro.”. Sono i numeri allarmanti contenuti in una lettera-appello congiunta inviata al Premier Mario Draghi e ai Ministri Daniele Franco, Giancarlo Giorgetti, Andrea Orlando e Massimo Garavaglia da Fto - Federazione Turismo Organizzato di Confcommercio, Aidit Federturismo Confindustria, Astoi Confindustria Viaggi, Assoviaggi Confesercenti, Fiavet Confcommercio e Maavi Conflavoro.
L’Unione europea chiuderà il 2021 con una diminuzione degli arrivi turistici internazionali attorno all -60% secondo l’ultimo studio dell’European Travel Council (Etc), che evidenzia finora un calo del 77% rispetto ai livelli pre-pandemici, con gli stati più dipendenti dai mercati a lungo raggio ad essere maggiormente colpiti dalla flessione. Inoltre, anche se la domanda di viaggi nell’Ue viene data in lieve ripresa, il raggiungimento dei livelli pre-Covid non dovrebbe avvenire fino al 2024.
Secondo il borsino delle vacanze di fine anno di Demoskopika poco piu' della meta' degli italiani (il 52%) avrebbe deciso di andare in vacanza per le festivita' di fine anno, con il 24% che ha gia' prenotato. Al netto di chi e' ancora indeciso (15%), gli italiani pronti a fare le valigie
sarebbero 18 milioni e 9 su 10 sceglieranno mete italiane. Sul versante opposto, sono 24 milioni gli italiani che hanno scelto di non partire (48%): il 12,4% di costoro perche' "pur volendo ha ancora timore a viaggiare" e il 16% (ben 8 milioni) ha addirittura cancellato la prenotazione dopo la notizia della variante Omicron.
L’Assemblea Generale di Confindustria Nautica si è aperta il 16 dicembre con l’incontro pubblico “Nautica, lo sguardo avanti: Energia, transizione ecologica, tecnologia e normativa”, introdotto dal Presidente di Confindustria Nautica, Saverio Cecchi, e da un lungo saluto del Presidente di Confindustria Carlo Bonomi che ha ricordato come la nautica sia un settore tra i più brillanti nella ripartenza dell’industria che sta trainando la crescita del Paese.
“Come sempre l’industria nautica, con la sua filiera, fa la sua parte. Innova, investe e, come abbiamo fatto anche oggi, guarda al futuro – ha ricordato Cecchi. – Soprattutto cresce a due cifre, come pochi altri settori in Italia e, nel nostro caso, assume. Ma, come sempre, i nostri limiti vengono dalla burocrazia. Confindustria Nautica chiede un deciso cambio di passo, perché questo è un momento cruciale, siamo di fronte a opportunità non ripetibili, in cui tutte le forze sane e attive del Paese devono essere messe nelle migliori condizioni possibili per condurre la ripresa”.
Positivo lo stanziamento di 150 milioni di euro, previsto dall'emendamento alla manovra presentato dal governo in commissione al Senato, a favore delle imprese del settore turistico per fronteggiare le difficoltà connesse alla proroga dello stato di emergenza sino al 31 marzo 2022. Ma è necessario destinare parte delle risorse anche alla copertura del maggior costo del gasolio impiegato dalle imprese di trasporto turistico con autobus sia di linea che di noleggio”. Questa la posizione di Giuseppe Vinella, presidente di Anav/Confindustria, che sottolinea le difficoltà di ripresa dell’intero comparto.
Vinella, ancora attesi 70 mln di fondi per 35 mila addetti
Roma, 16 dicembre - “Bene i primi ristori per i gestori del trasporto scolastico e dei servizi di linea commerciale con autobus, ma resta forte la preoccupazione per lo svincolo degli ulteriori 70 milioni di euro stanziati dal decreto “Agosto” a favore delle imprese di linea e di noleggio autobus con conducente non soggette a obblighi di servizio pubblico”. Questo l’allarme lanciato da Giuseppe Vinella, presidente di Anav /Confindustria, dopo le sollecitazioni dei mesi scorsi al Mims per una rapida erogazione delle risorse.