Di fatto la pronuncia della Corte Costituzionale rende impossibile firmare un contratto di ormeggio.
Senza un rapido intervento si mette a rischio la stagione estiva.
Non sapendo se applicare o meno l’Iva turistica al 10% i Marina resort sono fermi e soprattutto la richiesta di contratti da parte dei clienti esteri, che notoriamente anticipa la stagione, è di fatto paralizzata.
L’allarme è stato lanciato da UCINA Confindustria Nautica che ha portato la questione all’attenzione del Governo in una serie di incontri che hanno consentito all’Associazione nazionale di categoria di analizzare le questioni in campo, sia da un punto di vista economico, sia tecnico-giuridico, al fine di sanare l’illegittimità parziale della norma sui Marina resort.
Insieme ad Assomarinas ed Assonat è stato possibile rappresentare lo stato del mercato, che da un lato vede l’impossibilità di stipulare nuovi contratti, ma anche di rinnovare quelli in scadenza. La situazione è resa ancor più paradossale per via delle tre Regioni – Friuli V.G., Emilia R. e Liguria – che hanno una normativa propria, che riconosce l’applicazione dell’Iva turistica al 10% agli ormeggi inferiori all’annualità.
Nel frattempo anche la Campania si è attivata per procedere a legiferare, grazie all’azione dell’Associazione Nautica Regionale Campana, associata UCINA, e al supporto dell’Associazione nazionale, con un emendamento presentato alla Legge regionale di stabilità. Risulta che anche la Sardegna si stia attivando per fare altrettanto.
“Senza un rapido intervento legislativo, avremo 3-5 Regioni con Iva al 10% e le altre con Iva al 22%.” – ricorda Carla Demaria, Presidente di UCINA – “Dopo gli incontri con i diversi responsabili di Governo interessati dalla vicenda, avuti durante questa settimana, siamo fiduciosi in una soluzione, ma occorre fare presto. Diversamente ogni sforzo finora fatto per rilanciare il settore sarebbe vano”.
La norma sul riconoscimento dei marina resort è stata varata nella Legge Sviluppo dell’agosto 2014, confermata con validità di un anno nella Legge di Stabilità 2015 e resa permanente nella Legge di Stabilità 2016. Vi si prevede che gli ormeggi stagionali sono equiparati alle strutture turistico ricettive all’aria aperta e questo comporta l’applicazione dell’Iva turistica al 10%.
Il ricorso alla Corte Costituzionale della Regione Campania ha comportato una sentenza di parziale illegittimità della norma, laddove non contempli che il decreto attuativo che fissa i requisiti minimi delle strutture preveda l’intesa della Conferenza Stato-Regioni.
Genova, 4 marzo 2016
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In quest'ultimo anno il Governo ha dato segnali di attenzione al mondo della portualità turistica riconoscendo al settore un ruolo di sviluppo da valorizzare e questo anche grazie al lavoro di sensibilizzazione svolto dall'Associazione, ha dichiarato il Presidente di Assomarinas Roberto Perocchio.
Ma, nonostante il conseguimento di alcuni indubbi risultati, gli imprenditori dei porti turistici sono ancora in attesa di un deciso intervento sul complesso problema dell'applicazione non retroattiva dei canoni demaniali, sulla proroga fino al 2020 delle concessioni demaniali marittime, così come sull'urgenza di raggiungere un'intesa in sede Conferenza Stato- Regioni, come richiesto dalla Corte Costituzionale, per risolvere il problema del regolamento dei Marina Resort. Si rivela, inoltre, necessario un pressing per inserire nella riforma del demanio una norma transitoria per sanare il problema dell'applicazione dei canoni 2007 alle concessioni contratto.
Dall'Assemblea è emerso il quadro di un comparto in cui la ripresa stenta ancora a manifestarsi, nonostante tutti i porti turistici registrino l'affacciarsi di nuove famiglie di utenti in particolare grazie ai vantaggiosi prezzi delle imbarcazioni usate, e in cui si evidenzia una migliore performance nelle aree del sud Italia oggi sempre meglio servite dai collegamenti aerei.
E' fondamentale che un settore trainante del Made in Italy come quello della nautica da diporto, in cui un Marina crea 90 posti di lavoro fra diretti e indotto, veda risolte al più presto tutte le questioni legislative rimaste in sospeso che ne rallentano lo sviluppo.
Al termine dell’incontro il Presidente Perocchio ha illustrato i principali eventi nautici che si terranno nei prossimi mesi dando appuntamento allo “Yachting in Venice”, il nuovo Salone nautico che Expo Venice Spa organizza con la collaborazione di Ucina a Venezia dal 21 al 25 aprile, e alla prossima Conferenza mondiale dei porti turistici, programmata da Icomia, l'organizzazione mondiale delle imprese nautiche, per il 17 novembre 2016 ad Amsterdam.
Roma, 4 marzo 2016
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Barbara Ongaro
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Roma, 2 marzo 2016
Performance di eccellenza in ambito europeo: puntualità reale 91,4%, cancellazioni ridotte all’1%, di cui soltanto lo 0,4% imputabili alla società di trasporto, con unabbattimento del 66% rispetto a solo due anni fa; ricavi da mercato in crescita del 4% rispetto al 2015, dovuti all’aumento di passeggeri, riferibile anche al concomitante miglioramento delle performance, e a una sistematica lotta all’evasione; aumento dello 0,52% dei passeggeri trasportati; indici di gradimento in crescita: il 78,7 % degli intervistati valuta positivamente il viaggio nel suo complesso (+2,7 vs 2015 e +4,7 vs 2014).
Sono i risultati conseguiti nel primo bimestre dell’anno dai treni regionali di Trenitalia, utilizzati ogni giorno da oltre 1,6 milioni di passeggeri, ovvero poco più della metà di quei 2,8 milioni complessivi che quotidianamente usano in tutt’Italia i treni locali, anche di altre società ferroviarie.
Nel primo bimestre del 2016, Trenitalia regionale ha fatto viaggiare in tutta Italia 322.848 treni che hanno percorso quasi 26 milioni di chilometri registrando una media di 52 cancellazioni, di cui solo 24 imputabili alla società di trasporto, a fronte di 6300 corse giornaliere. Ma è sul versante della puntualità che giungono notizie ancora migliori: se la media generale dei treni arrivati entro i 5 minuti raggiunge il 91,4%, migliorando di 2,3 punti percentuali il risultato del primo bimestre 2015 e di 6,2 punti quello del 2014, sono soprattutto le fasce più frequentate dai pendolari a segnare gli incrementi più significativi. Nella fascia 6-10 il 92,2% dei treni è arrivato a destinazione entro i 5 minuti dall’orario previsto, contro l’89,4% dello stesso periodo del 2015 e l’85,7% del 2014; nella fascia pomeridiana 16-20 la puntualità è stata del 91%, contro l’89,1% del 2015 e l’84,5% del 2014. Si tratta di puntualità reale, senza quindi escludere dalla statistica alcun ritardo, in sostanza quella effettivamente vissuta dai viaggiatori.
Il miglioramento riguarda tutte le regioni, sebbene in maniera diversa non solo da regione a regione ma anche da linea a linea, partendo in tanti casi da prestazioni già di assoluta eccellenza. A segnare l’incremento più significativo delle performance di puntualità sono comunque state, nel primo bimestre dell’anno, la Basilicata, l’Abruzzo, il Lazio, il Friuli Venezia Giulia, la Calabria, il Piemonte, il Veneto, la Campania, l’Emilia Romagna e la Toscana.
Migliora in tutte le regioni, e in particolare in Abruzzo, Piemonte, Lazio, Veneto, Basilicata, Liguria, Friuli Venezia Giulia, e Toscana, anche la regolarità del servizio, con una netta contrazione del numero delle cancellazioni (- 40% vs 2015 e – 63% vs 2014). Un risultato ottenuto grazie ad un nuovo modello organizzativo della manutenzione e delle operation (processi produttivi) e alla tele-diagnostica predittiva, la stessa in uso sull’Alta Velocità, applicata a una flotta di treni regionali sempre più omogenea che può contare, unica in Europa, su 600 locomotive (E464) di ultima generazione dello stesso modello.
Le performance conseguite nel primo bimestre dell’anno da Trenitalia pongono la società di trasporto del Gruppo FS Italiane, in fatto di puntualità, regolarità e affidabilità del servizio offerto, ai vertici tra le imprese di trasporto ferroviario italiane ed europee. In particolare la puntualità media di Trenitalia, 91,4% media del bimestre e 91,6% a febbraio, è superiore a quella registrata in Francia da SNCF (91,2% a gennaio) e in Gran Bretagna, dove i franchise dei principali servizi ferroviari regionali, fra cui Great Western, London Midland e Nothern Rail, hanno registrato a gennaio una puntualità che oscilla fra 90,0 e 91,6%, mentre la media generale, che include tutti i locali e anche i treni a lunga percorrenza, è stata pari all’88,4%. Positivo anche il confronto con la Germania, prendendo ad esempio l’andamento in un Land fra i più importanti del paese, come la Baviera, la puntualità media realizzata in tutto il 2015 dai quattro operatori attivi mostra valori compresi fra 87,3% e 91,3%.
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UCINA CONFINDUSTRIA NAUTICA: ogni giorno perdiamo 5 marittimi che vanno a lavorare all’estero a causa della penalizzante normativa italiana.
Le norme nazionali sui titoli professionali devono essere riviste e interpretate a vantaggio dei lavoratori del mare, come fanno gli inglesi, e non inseguendo visioni astratte e burocratiche.
Proficuo l’incontro di UCINA Confindustria Nautica e Italia Yacht Master al Ministero dei Trasporti, con il Capo di Gabinetto del ministro Graziano Delrio, ma servono risposte immediate.
Ad oggi sono migliaia coloro che lavorano come marittimi del diporto e trovano sempre maggiore difficoltà a vedere rinnovati i loro certificati di competenza. L’allarme, fino ad oggi inascoltato, è stato lanciato da UCINA nel corso di un incontro con i massimi vertici del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti.
Già in passato l’Italia ha adottato norme di recepimento della Convenzione internazionale STCW che regola la materia ben più restrittive di quelle di altri Paesi europei, il che ha determinato una fuga di lavoratori verso l’estero, in particolare la Gran Bretagna.
“Si tratta di un grave danno occupazionale che si riflette sull’intera economia del nostro settore e non ce lo possiamo permettere”, spiega Carla Demaria presidente di UCINA Confindustria Nautica. “Un comandante italiano molto spesso si traduce in un equipaggio italiano, nella scelta di un porto base e di un cantiere di manutenzione nazionali; decidendo di essere più realisti del re e adottando normative inutilmente restrittive ogni giorno perdiamo quattro o cinque comandanti che decidono di andare a lavorare all’estero”.
UCINA insieme all’associata Italian Yacht Master – Associazione dei comandanti italiani di navi da diporto-, ha presentato al MIT le osservazioni alla bozza di decreto attuativo predisposto dagli uffici del ministero e volto a dare attuazione agli aggiornamenti della normativa internazionale.
“Non possiamo ripetere nuovamente gli errori del passato” – spiega Demaria – “la stessa Camera dei Deputati, grazie all’azione svolta da UCINA, ha riconosciuto che <nell’applicazione del decreto legislativo (il n. 136 del 2011, la norma vigente e ora sottoposta ad aggiornamento, ndr) e dei relativi decreti ministeriali di attuazione, si sono riscontrati una serie di inconvenienti, legati ad appesantimenti procedurali e rigidità propri della legislazione italiana, il che ha indotto numerosi lavoratori italiani del settore a conseguire i titoli marittimi in altri Stati dell’Unione europea e, in particolare, nel Regno Unito>”.
“Ai più stretti collaboratori del Ministro abbiamo chiesto che sia sfruttato ogni possibile utile spazio interpretativo a favore della marineria italiana – spiega il vice presidente di Italian Yacht Master, Dario Savino - esattamente come fanno gli inglesi. La Convenzione STCW contiene tutti gli strumenti per poter intervenire. Del resto, quando lo si è voluto fare, lo si è fatto, come è accaduto ammettendo, in deroga nazionale alla STCW, l’equivalenza della navigazione effettuata dal personale militare dei Corpi delle Capitanerie di Porto, della Guardia di Finanza, ecc., esercitata solo sulle motovedette costiere, equiparandola alle “attività alternative” utili a confermare l’assolvimento delle funzioni necessarie per il rinnovo dei certificati di competenza”.
Lo stesso deve essere fatto per:
- l’allineamento dei mesi di navigazione necessari ai fini del rinnovo dei certificati a quanto avviene in Gran Bretagna;
- il riconoscimento della validità della navigazione effettuata su tutte le tipologie di unità sopra le 80 GT (gross tonnage), anche quelle in uso privato, ai fini del rinnovo dei certificati mercantili, purché svolta nella funzione del certificato posseduto o in quella immediatamente inferiore nel grado, similmente a quanto fanno inglesi, francesi, spagnoli, greci;
- il riconoscimento dei corsi di addestramento effettuati nella Comunità europea, necessari al conseguimento e il rinnovo dei certificati di Competenza STCW;
- il riconoscimento della navigazione effettuata su navi battenti bandiera estera, così come fatto da altri Paesi europei;
- la riduzione del periodo di addestramento necessario per le “Funzioni equivalenti”, limitandolo a ventiquattro mesi, cioè una durata pari al doppio dei requisiti minimi previsti dalla Convenzione STCW, peraltro in aderenza alle indicazioni prescritte dal Parlamento;
- l’accettazione di tutte le possibilità alternative all’effettuazione dell’intero periodo di navigazione effettiva necessario ai fini della riconvalida dei certificati, così come vengono fornite dalla convenzione STCW, ad esempio attraverso la frequentazione di corsi di formazione sostitutivi del periodo di navigazione.
“Un altro tema cruciale è quello di scongiurare l’abrogazione della norma che regola i Rapporti tra titoli professionali marittimi e titoli professionali del diporto” (art. 13 del DM 10.5.2005 n. 121), ha spiegato intervenendo all’incontro Piero Formenti, Vicepresidente UCINA Confindustria Nautica e Presidente dell’Associazione europea di settore. “In questo modo non sarebbe più possibile il passaggio dalla carriera nel diporto a quella marittima mercantile, creando una nuova barriera di accesso al mondo del lavoro, penalizzando il diporto e ghettizzando l’Italia in una posizione che non ha riscontro presso le altre marinerie UE”.
Nell’incontro, che ha visto la massima attenzione da parte del Capo di Gabinetto, Bonaretti, sono stati affrontati anche le criticità relative al Corso Crowd & Crisys management, ai Corsi MAMS e MABEV.
Genova, 2 marzo 2016
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Il 25 febbraio, in occasione della Giornata Nazionale dell’Innovazione, le Ferrovie dello Stato Italiane hanno ricevuto il Premio dei Premi per l’innovazione, assegnato dalla Fondazione per l’Innovazione Tecnologica a sei grandi gruppi industriali italiani a valenza internazionale.
Il riconoscimento è stato conferito alle Ferrovie Italiane per aver promosso “FS Competition – idee ad Alta Velocità”, un concorso sugli scenari e le prospettive dell’Alta Velocità ferroviaria nei prossimi 50 anni rivolto agli studenti e laureati delle facoltà di Ingegneria ed Economia di tutte le università italiane, con l’obiettivo di attrarre giovani talenti con idee innovative da applicare al mondo delle ferrovie.
Sono state più di 250 le candidature pervenute con progetti innovativi, due i vincitori del concorso, che hanno realizzato i migliori progetti, e sono stati ospitati da FS Italiane al IX Congresso mondiale sull’Alta Velocità tenutosi a Tokyo dal 7 al 10 luglio 2015.
I giovani rappresentano per il Gruppo una fondamentale risorsa. Sono stati infatti sottoscritti accordi e promosse attività con i primi 14 atenei italiani e con 17 tra i migliori istituti tecnici del Paese, con l’obiettivo di creare continue sinergie fra il mondo universitario e le imprese.
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Dal 28 febbraio, Trenitalia inaugura una nuova rotta AV Napoli-Bolzano. Quattro Frecciargento collegheranno direttamente il Golfo di Napoli a Verona, Rovereto, Trento e Bolzano, con fermate a Roma, Firenze e Bologna. Basteranno poco più di quattro ore per collegare Napoli e Verona e meno di sei tra il capoluogo partenopeo e il Trentino Alto Adige.
Il nuovo collegamento diretto è stato realizzato estendendo fino a Napoli quattro Frecciargento tra Bolzano e Roma. Una rotta che, in questa prima parte dell’anno, sta registrando un notevole successo di viaggiatori, cresciuti del 24% rispetto allo scorso inverno.
Per l’occasione Trenitalia rilancia, per partenze fino al 30 aprile, la promozione Speciale AV -50% che consente di viaggiare in Frecciargento a metà prezzo rispetto al biglietto base. I biglietti sono già acquistabili su trenitalia.com.
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