Sono stati presentati oggi presso la Sala Conferenze dello Stadio Olimpico i risultati della ricerca Restart Tourism, realizzata da Unindustria con il contributo della Camera di Commercio di Roma e in collaborazione con Deloitte.
In apertura gli interventi del Presidente di Unindustria Angelo Camilli e di Vito Cozzoli Presidente e Amministratore Delegato - Sport e Salute SpA, seguiti da Lorenzo Tagliavanti Presidente Camera di Commercio di Roma, Fausto Palombelli Presidente Sezione Industria del Turismo e del Tempo libero Unindustria, che ha presentato i risultati della ricerca “Restart Tourism” insieme a Luca Petroni e Amedeo Lenti di Deloitte Financial Advisory. Le conclusioni sono state affidate al Sindaco di Roma Roberto Gualtieri.
Roma, 1 febbraio 2022
MISSION DELL'ASSOCIAZIONE PROMUOVERE E RAPPRESENTARE UN'INDUSTRIA DELLA NAUTICA E DEL TURISMO NAUTICO #MADEINEUROPE
FORMENTI, PAST PRESIDENT EBI E VICE PRESIDENTE CONFINDUSTRIA NAUTICA: “COMPETITIVITA’ AL CENTRO DELLA STRATEGIA CON L’OBIETTIVO DI MANTENERE LE IMPRESE EUROPEE ALL’AVANGUARDIA”.
Si è tenuta a Bruxelles questa settimana l’Assemblea Generale di European Boating Industry (EBI), l’associazione che rappresenta e promuove l'industria della nautica da diporto in Europa e di cui Confindustria Nautica è membro.
Secondo il report annuale “2022 State of the Cruise Industry Outlook” di Clia, che comunica i dati economici dello stop delle crociere e insieme sottolinea l’importanza del turismo crocieristico nel mondo, le crociere nel 2020 hanno registrato un calo di 5,8 milioni di crocieristi, pari a -81% Dunque, -81% di imbarchi passeggeri nel 2020 rispetto all’anno record 2019, con un calo di 576.000 posti di lavoro supportati dalle crociere (-51%) e un decremento del contributo economico totale del settore del 59%, quantificato in 63,4 miliardi di dollari americani. Oggi, grazie ai protocolli leader del settore, più del 75% della capacità delle navi da crociera oceaniche Clia è tornata in servizio; la stima è che si torni a un’operatività del quasi 100% entro il mese di agosto 2022.
Secondo l’analisi dell’Osservatorio Compass sulle aspettative per il 2022 prevale la voglia di fare progetti: quasi 9 italiani su 10 ne hanno in cantiere alcuni e su tutti svetta quello di riprendere a viaggiare. Per il 45% degli italiani il 2022 segnerà un miglioramento per l’economia del Paese. La fiducia cresce e riguarda anche la sfera personale, con circa un terzo del campione (30%) convinto che la situazione economica della propria famiglia migliorerà.
Il 68% del campione analizzato desidera solo che finisca la pandemia. Quello che sembra mancare è soprattutto un forte senso di libertà di movimento, non a caso il 51% ha in programma di fare un viaggio/vacanza e il 23% di acquistare un’auto/moto.
È un vero e proprio boom dei viaggi in camper con oltre 15.000 richieste e una crescita delle prenotazioni dei veicoli che si attesta ad un +160% anno su anno secondo i dati sull’andamento delle prenotazioni in Italia tra gennaio e dicembre 2021 di Yescapa, piattaforma di camper sharing, con 40mila utenti locali attivi (il doppio rispetto all’anno precedente).
La crescita delle prenotazioni veicoli, si attesta poi ad un +800% se si considera l’ultimo trimestre dell’anno.
Si evidenzia anche un’utenza sempre più giovane. I dati di Yescapa evidenziano infatti un abbassamento dell’età media per quanto riguarda sia i viaggiatori sia i proprietari: rispettivamente di 37 e 44 anni, tra le più basse in Europa.
Nel 2021 secondo un’ analisi della Coldiretti, in riferimento al cambio delle regole sui viaggi nell’UE sulla base dei dati Banca d'Italia relativi ai primi nove mesi dell’anno, si è verificato un calo del 55% rispetto al pre pandemia degli arrivi in Italia dei viaggiatori provenienti dall’Unione Europea, con un peggioramento (-7%) anche rispetto al 2020. La mancanza di viaggiatori stranieri è stato uno degli elementi di maggiore criticità per il turismo in Italia che ha registrato un crollo di oltre 10 miliardi di euro delle spese per l’intero 2021, con 1/3 delle perdite che ha colpito i consumi in ristoranti, pizzerie, trattorie o agriturismi.
Secondo Aci Europe gli aeroporti europei, dopo aver perso 1,72 miliardi di passeggeri nel 2020, nel 2021 ne hanno persi altri 1,4 miliardi rispetto al 2019.
Il traffico passeggeri in tutta la rete aeroportuale europea è aumentato del +37% nel 2021 rispetto al 2020, ma è ancora sotto del 59% rispetto ai livelli pre-pandemia (2019). La variante Delta, che ha imposto la reintroduzione del lockdown e severe restrizioni di viaggio, ha fatto crollare il traffico passeggeri nella prima metà del 2021 (-77,7% rispetto al 2019). L’applicazione dei vaccini combinata con i green pass e la riapertura del mercato transatlantico a novembre hanno avuto effetti positivi sul traffico passeggeri, migliorato nella seconda metà dell’anno (-42,4% rispetto al 2019), anche se poi la variante Omicron ha interrotto questa dinamica positiva a dicembre.
Secondo il rapporto di Assaeroporti, gli aeroporti italiani hanno chiuso il 2021 con 80,7 milioni di passeggeri, con una contrazione del 58,2% pari a 113 milioni di passeggeri sul 2019 quando il numero dei viaggiatori ha superato quota 193 milioni. Il numero è però in crescita del 52,4% sul 2020. Nei primi 5 mesi dello scorso anno, il traffico negli scali nazionali ha segnato una contrazione dell’86% rispetto al 2019, attestandosi a valori prossimi a quelli osservati nella primavera 2020, durante i mesi di lockdown generalizzato. I primi deboli segnali di ripresa si sono registrati solo a giugno 2021, -65% sui livelli pre-Covid, per poi rafforzarsi nella seconda metà dell’anno, con -38% rispetto al secondo semestre 2019.
Il turismo ha bisogno dell’innovazione digitale come booster per uscire dalla pandemia, secondo i dati raccolti e analizzati dall’Osservatorio Innovazione Digitale del Politecnico di Milano, che nel 2021 sul 2020 stima in crescita in Italia sia il mercato ricettivo (+73% pari a 9,5 miliardi di euro), sia dei trasporti (+33%, pari a 8.5 miliardi) La ricerca ha coinvolto più di 2000 aziende e professionisti del turismo e ha rilevato che, fra il 2019 e il 2021, l’incoming in Italia ha subito una flessione “media” a confronto con gli altri Paesi europei, di -69%: percentuale leggermente maggiore rispetto alla Grecia (-57%), ma ben lontana dai tracolli nordici del Regno Unito (-92%) o della Germania (-78%). La crisi più pesante sta investendo soprattutto il business travel (-57%), con una spesa complessiva di 8,8 miliardi di euro.
Fra gennaio e settembre del 2020-2021 le presenze nelle strutture ricettive sono tornate a crescere del 22% rispetto alla caduta del biennio precedente (-38%), evidenziando una maggior capacità di reazione alla crisi nell’ambito dell’ospitalità alberghiera (-18%) e, soprattutto, extra-alberghiera (+2%), a differenza di settori quali quello delle agenzie di viaggi (-72%), dei tour operator (-66%) e delle compagnie aeree (-59%).