Rallenta, ma non si arresta, la crescita delle imprese agrituristiche in Italia. Secondo il monitoraggio Istat compiuto su dati raccolti nel 2023 gli agriturismi attivi erano 26.129 (+1,1% rispetto al 2022).
L’incremento più vistoso al Centro (+2,3%) e sulle Isole (+1,7%). Ben più consistente il valore della produzione agrituristica che ha fatto segnare un +15,4%. Così come a doppia cifra risulta l’aumento degli ospiti: oltre 4,5 milioni, pari al +11%, con il 51% proveniente dall’estero. Riguardo invece alle preferenze, il 72% sceglie le strutture del Centro e del Nord-est.
A conti fatti, nel 2023 le aziende agrituristiche sono aumentate di 280 unità nell’arco di un anno e le Regioni con la crescita più consistente sono risultate la Sardegna (+3,5%), il Lazio (+3,3%) e la Toscana (+2,9%). Sotto il profilo geo-morfologico oltre il 53% delle strutture si localizza nelle aree collinari, il 31% in quelle montane e solo il 16% in pianura.
Per quanto riguarda l’assetto produttivo di tali aziende, si confermano sia il carattere multifunzionale, sia un’articolazione dell’offerta economica che fa leva sulle peculiarità culturali e paesaggistiche dei territori. In particolare, emerge sempre più forte l’integrazione dell’offerta di alloggio, degustazione e ristorazione, attività che rimangono il core business di queste strutture, con i servizi di equitazione, escursionismo, osservazione naturalistica, trekking, mountain bike, fattorie didattiche, corsi vari, attività sportive e altri servizi.
Inoltre, quelli che svolgono attività di ristorazione sono poco più di 13mila e, rispetto al 2022, sono in lieve aumento (+0,8%). La crescita maggiore in tal senso si registra nel Centro Italia (+2,3%). Circa il 29% degli agri-ristoranti si localizzano in quest’area, il 24,2% nel Nord-est, il 19,7% al Sud, il 18,1% nel Nord-ovest e l’8,9% delle Isole.
La Regione con la maggior dotazione di aziende agrituristiche con agri-ristoranti è la Toscana (16,5%) seguita dalla Lombardia (8,4%) e dal Piemonte (7,2%). Sempre a livello regionale, delle circa 9.500 strutture che offrono alloggio e ristorazione, oltre il 19,6% si trova in Toscana; seguono, ma a maggiore distanza, Puglia, Campania e Piemonte, con valori compresi tra il 6,5% e il 6,3%.
E tra le tre attività di alloggio, ristorazione e degustazione, quest’ultima registra la crescita maggiore (+3,8%); un dato che sembra confermare la connessione tra il settore agrituristico e quello del vasto e variegato “mondo” dei prodotti di qualità: due settori, questi, che contribuiscono al prestigio a livello nazionale e internazionale del Made in Italy.
Infine, le aziende con il servizio di degustazione sono oltre 6.500. Il 44,6% si localizza nelle regioni del Centro, dove spicca la Toscana (28,3%), il 17,7% al Sud con la Puglia al primo posto (6,7%), il 17,3% nel Nord-ovest con il Piemonte che conferma la propria importanza (12,1%), l’11,3% sulle Isole con il forte contributo della Sicilia (9,4%) e infine il Nord-est (9,1%) con il Trentino Alto Adige/Südtirol che ne ospita il 6,6%.
(Per maggiori informazioni: www.istat.it)