La propensione per i viaggi a lungo raggio a livello globale e verso l’Europa si è indebolita nel 2025 secondo l’ultimo barometro pubblicato dalla European Travel Commission (Etc) e Eurail Bv.

Una situazione dovuta a più fattori, ma è in particolare la preoccupazione sui costi a pesare sui piani di viaggio internazionali.
Il rapporto analizza il sentiment sui viaggi a lungo raggio nel 2025, ma anche le tendenze e i piani per i primi quattro mesi dell’anno. Sulla base dei dati raccolti, emergono delle intenzioni piuttosto caute, guidate da preoccupazioni di tipo economico, ma anche da una serie di preferenze in evoluzione.
Numeri alla mano, il 63% degli intervistati nei principali mercati esteri – Australia, Brasile, Canada, Cina, Giappone, Corea del Sud e Stati Uniti – intende fare viaggi a lungo raggio quest’anno. Tra questi, il 44% prevede di visitare l’Europa, evidenziandone la forte posizione nonostante le sfide attuali. Tuttavia, il dato è in calo rispetto al 49% del 2024. L’indebolimento del sentiment riguarda mercati quali Corea del Sud, Stati Uniti, Brasile e Australia. Al contrario, i viaggiatori cinesi dimostrano un interesse crescente, con il 61% che intende visitare l’Europa nei prossimi dodici mesi.
L’accessibilità economica si conferma l’ostacolo più significativo per i viaggi internazionali, citata dal 46% degli intervistati che non pianifica un viaggio in Europa, ma emerge anche l’interesse a visitare altre regioni d’oltremare o il tempo limitato per le vacanze.
Il barometro evidenzia anche le diverse opportunità per migliorare la competitività globale dell’Europa attraverso una migliore gestione delle sue risorse turistiche.
La sicurezza rimane il fattore più importante alla base della scelta di una destinazione, seguita dai monumenti iconici e dalle infrastrutture ben sviluppate.
Il rapporto esplora per la prima volta il tema della percezione della sicurezza da parte dei viaggiatori. Secondo chi fa viaggi a lungo raggio, i principali fattori che rendono sicura una destinazione sono il basso tasso di criminalità, le strutture turistiche pulite e ben tenute, la sicurezza visibile, la stabilità politica e la gente amichevole.
Un aspetto interessante emerso dal rapporto è che i viaggiatori di ciascun mercato tendono a definire la sicurezza in modo diverso. Mentre la stabilità politica è considerata fondamentale dai viaggiatori provenienti da alcuni mercati, come Giappone (57%), Australia (44%) e Canada (42%).
Le attrazioni iconiche presenti in Europa sono un grande motivo di interesse per i viaggiatori internazionali anche nel 2025, portando spesso al sovraffollamento, soprattutto durante l’alta stagione.
I risultati del sondaggio rivelano che, in tali situazioni di concentrazione dei flussi, quasi un terzo dei visitatori long haul modificherebbe i propri piani per fare le visite in orari più tranquilli, il 28% procederebbe nonostante le lunghe code, il 25% esplorerebbe le aree meno affollate all’interno della destinazione e solo il 5% prenderebbe in considerazione la possibilità di cambiare completamente destinazione. Dati che evidenziano la necessità di una migliore gestione dei flussi turistici in Europa per alleviare la congestione e promuovere al tempo stesso destinazioni alternative dal punto di vista economico.
Tra i trend conquistano terreno i viaggi multi-destinazione. Nonostante le sfide legate all’accessibilità economica, i viaggiatori preferiscono sempre di più i viaggi con più destinazioni. Il rapporto rivela che il 94% degli intervistati che intende visitare l’Europa nei primi quattro mesi del 2025 esplorerà più di un Paese.
In media, i viaggiatori a lungo raggio desiderano visitare 3,4 Paesi, con i viaggiatori sudcoreani che guidano questa tendenza, mirano infatti a visitare una media di 5,2 Paesi per viaggio. La tendenza è in crescita in tutti i mercati chiave, in particolare tra i viaggiatori australiani, che hanno registrato un aumento del 15% rispetto al 2024. Un trend che evidenzia da un lato l’appeal della connettività europea, ma anche la necessità di garantire opzioni di trasporto più fluide e sostenibili per i viaggiatori.
Il rapporto evidenzia anche il cambiamento delle abitudini di spesa. Nei primi quattro mesi del 2025, il 42% degli intervistati prevede di stanziare tra i 100 e i 200 euro al giorno, con un aumento del 14% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Nel frattempo, la percentuale di viaggiatori che intende spendere più di 200 euro al giorno è scesa al 30%, riflettendo un calo del 13%.
Cibo e bevande stanno emergendo come la categoria di spesa principale per la maggior parte dei viaggiatori (67%). Tuttavia, le priorità del mercato variano: per i cinesi, lo shopping è al primo posto nel budget (67%), mentre per gli statunitensi l’alloggio è al secondo posto (55%), significativamente più alto rispetto ad altri mercati (24%). Il che evidenzia le diverse preferenze di spesa nei mercati chiave.

(Per maggiori informazioni:https://www.eurail.com/en/about-us; https://etc-corporate.org/)