Da una recente indagine Cerved – Hawk, che ha analizzato le società del comparto dei viaggi sulla base dei dati relativi ai problemi di liquidità e alle variazioni anomale delle strutture societarie, emerge che  il numero di ristoranti con forti tensioni finanziarie è passato dai 5.805 di inizio anno agli attuali 15.262 (pari al 47% del totale), quello delle agenzie di viaggio da 506 a 2.316 (54%) e quello degli alberghi da 917 a 2.872 (36%).


A fotografare il momento di estrema difficoltà che sta vivendo il comparto ci sono peraltro anche le cifre sui mancati pagamenti: a dicembre di un anno fa le fatture inevase da parte di agenzie, hotel e ristoranti erano rispettivamente il 49,5%, il 43% e il 36% del totale. Una quota già rilevante, visto che la media per le pmi italiane era del 33,7%, ma ancora sensibilmente più bassa rispetto a quella registrata a maggio, quando le percentuali erano salite, nell’ordine, all’84,8%, al 78,8% e al 72,6% (media pmi: 44,7%).
A livello geografico le aree a maggior rischio riciclaggio sono quelle del Sud. In particolare la Calabria, dove il 40% dei ristoranti e il 50% delle strutture ricettive soffrono oggi problemi di liquidità e dove più frequenti sono le segnalazioni di operazioni sospette e le variazioni anomale delle strutture societarie. Ma è la Puglia la regione in cui le agenzie hanno accusato maggiormente il colpo dal punto di vista finanziario, mentre il pericolo riciclaggio è forte specialmente in Sardegna e Basilicata.

(Per maggiori informazioni: www.cerved.com)