Confindustria Alberghi, è tornato lo sceriffo di Nottingham: i Comuni chiedono comunque di pagare per servizi non resi.

È di ieri il chiarimento del Governo che conferma il blocco degli spostamenti tra regioni per turismo nelle settimane del Natale.

Ancora una volta il turismo paga il conto più salato della crisi senza che ci siano supporti reali alle imprese di fatto chiuse ormai da più di 10 mesi. Malgrado questo i Comuni pretendono dagli alberghi il pagamento della Tari, in misura pressoché integrale.

Oltre al danno la beffa!!

Gli alberghi sono fermi, non producono rifiuti, ma questo non basta ai Comuni che pure non hanno dovuto sopportare costi per la raccolta, e chiedono lo stesso di pagare l’imposta per un servizio che non è stato reso – dichiara Maria Carmela Colaiacovo, Vice Presidente di Associazione Italiana Confindustria Alberghi.

Una situazione paradossale che ci riporta ai tempi in cui “lo sceriffo di Nottingham” pretendeva ciecamente le gabelle, indifferente al fatto che queste fossero insostenibili per i sudditi.

È inaccettabile che proprio i Comuni, i maggiori beneficiari del valore che le strutture alberghiere portano sul territorio, siano quelli che meno si preoccupano di garantire la sopravvivenza di queste aziende fondamentali per il territorio e per la collettività.

Sono mesi che stiamo chiedendo a tutti i livelli di intervenire sulla Tari, ma quello che è stato raccolto finora sono riduzioni, laddove presenti, irrilevanti a fronte di pagamenti per decine di migliaia di euro per ciascuna azienda.

A questo punto chiediamo con forza all’Anci ed ai Comuni di sospendere la scadenza del prossimo 15 dicembre e di sedersi a un tavolo comune per definire delle modalità di riduzione compatibili con la realtà di questi mesi e con la sopravvivenza delle nostre aziende – conclude la Colaiacovo.