La quota di mercato delle Ota nel 2020 è diminuita di dieci punti percentuali, con Expedia che risulta la più colpita secondo lo studio D-Edge sulle tendenze nella distribuzione alberghiera in Emea (Europa, Medio Oriente e Africa) e Asia-Pacifico negli ultimi quattro anni, nel quale sono state raccolte informazioni da quasi 4.000 strutture.
Il calo di 10 punti percentuali delle Ota in Emea e Asia-Pacifico è dovuto, secondo il rapporto, alla "perdita di quota di mercato che Booking.com ha subito tra il 2017 e il 2019 e il crash del 2020 di Expedia, che ha perso un 60% di quota.

Questi movimenti hanno favorito Booking, arrivato a rappresentare oltre il 53% del mercato in Europa, e la vendita diretta, che quest'estate ha già canalizzato il 45% delle prenotazioni in Asia-Pacifico, Cina esclusa.
Secondo l'indagine l'ascesa di Booking.com è dovuta alle politiche di cancellazione flessibili e alla decisione di offrire cancellazioni gratuite, cosa che ha permesso all’azienda di consolidarsi nelle attuali condizioni di mercato. Per quanto riguarda Expedia, il suo predominio in Europa è derivato principalmente da pacchetti volo+hotel e dalle offerte. Ovviamente, con le attuali limitazioni alla mobilità sono prodotti che costa molto vendere. 
La verità è che la pandemia ha solo accelerato la tendenza al rialzo delle vendite dirette a scapito delle Ota che era già in atto dal 2017. Il rapporto D-Edge lo attribuisce ai tagli al budget pubblicitario delle Ota nei motori di ricerca, che ha fatto perdere terreno rispetto alle pagine web degli hotel, che continuano a fare la medesima pubblicità, occupando così le prime posizioni nei risultati organici. Inoltre, data l'incertezza generata dalle restrizioni e dai continui cambiamenti normativi, i clienti preferiscono trattare direttamente con gli hotel". Le vendite dirette, infatti, stanno crescendo a ritmi sostenuti da diversi anni e attualmente rappresentano la seconda fonte di guadagno online per gli hotel.


(Per maggiori informazioni: www.d-edge.com