Il Presidente di Federturismo Renzo Iorio ha scritto nei giorni scorsi al Direttore del Corriere della Sera Ferruccio De Bortoli una lettera di apprezzamento (di cui si riporta il testo) per l’articolo di fondo che Gian  Antonio Stella il 10 dicembre ha dedicato al turismo italiano.

“Chi fa impresa nel settore, difende il focus sul paese da parte delle multinazionali del turismo, fa associazione di impresa non può che mestamente condividere la lucida e sconsolante fotografia di un "tesoro che il Paese disprezza".

Non è tuttavia un caso che la fase più evidente del nostro declino sia coincisa esattamente con la delega in via esclusiva alle Regioni del potere normativo, di politica e di spesa in materia di turismo. Si è infatti compiuta una parabola viziosa che ha da un lato privato l'Italia - al contrario dei nostri concorrenti, Francia e Spagna - della possibilità di una politica reale nel settore sugli scacchieri economici mondiali e dall'altro ha portato il livello decisionale e di spesa in modo scollegato e anarchico sui territori, sovente in mano ad amministratori di modeste qualità e ancor più modeste competenze, a diretto contatto e largamente influenzabili da istanze miopi e corporative della parte meno consapevole e responsabile del tessuto produttivo.

Il processo di riforma del Titolo V varato dal governo Renzi è un passo fondamentale per poter ridare al paese la possibilità di essere visibile e competitivo a livello mondiale e per ridurre l'attuale spreco di risorse (oltre 600 milioni di inutile spesa di promozione da parte delle Regioni e oltre 13.000 enti locali che si occupano a vario titolo di turismo). Va sostenuto, accelerato e concluso ritrasferendo al centro le competenze, ottimizzando le risorse finanziarie e sfoltendo la ridondante macchina pubblica.

L'attuale schizofrenia di governance è evidente: negli stessi giorni in cui il Ministro Franceschini vara l'Art Bonus che prevede tra l'altro sostegno tramite credito d'imposta per l'ammodernamento e la digitalizzazione delle imprese turistiche, il suo collega di partito e sindaco di Roma Marino porta la tassa di soggiorno del comune di Roma a 12 euro a notte per una coppia di viaggiatori che soggiorni in un albergo 4 stelle senza la minima percezione di una concreta azione per migliorare la fruibilità e il decoro della città per turisti e cittadini residenti. A Parigi la stessa coppia, nello stesso livello di albergo paga 1,5 euro di imposta: la competitività, soprattutto in periodi di crisi economica e consapevolezza di uso del denaro non è uno stato d'animo e i numeri lo confermano.

L'altra parte la devono fare e subito le imprese, un tessuto parcellizzato che fatica ad adeguarsi ai cambiamenti di scenario, che non può più contare sul privilegio di offrire servizi nel luogo più visitato del mondo, ma non sa neppure reagire con la fame, la professionalità e l'investimento che chiedono oggi i settori aperti e competitivi.

Piccolo, parcellizzato, sottocapitalizzato, incapace di fare rete non porta da nessuna parte. Siamo stati troppo ricchi e privilegiati e ora fatichiamo terribilmente a vivere nel normale mondo della competitività globale.

Bisogna continuare a parlarne, tenerlo nelle agende, saper distinguere, prima di tutto come cittadini, ma anche come istituzioni, mondo finanziario, sindacato, il buono dal cialtrone, essere fieri come paese dell'opportunità che il settore offre, delle  prospettive di crescita che bisogna impegnarsi a cogliere anche, e soprattutto, come dovere verso i nostri giovani che oggi faticano a trovare un posto dignitoso nel mondo del lavoro e a cui dobbiamo, come Paese, qualcosa in più di una promessa. 

Accogliere il viaggiatore, fargli conoscere la nostra cultura e i nostri territori è mestiere nobile, che richiede fatica, competenza e ascolto, qualità e investimenti. È impresa e industria. È responsabilità verso il paesaggio e il patrimonio culturale. È dovere di tutti noi, come scritto nella Costituzione.”

Stella ha risposto alla lettera ringraziando per le parole di apprezzamento dedicate all’ editoriale scrivendo “Speriamo che, goccia dopo goccia, serva a qualcosa. Un giorno o l'altro perfino qualcuno che stia al governo dovrà ben accorgersi dello spreco di questi anni”.

(Per maggiori informazioni: b.ongaro@federturismo.it)