Secondo l’ultimo rapporto di Future Market Insights la dimensione globale del turismo del vino crescerà del 13,2% CAGR nei prossimi dieci anni, raggiungendo i 332,52 mln di dollari entro il 2034.
A livello mondiale cresce l’interesse e l’attrattività di questa categoria, nuove regioni emergono come destinazioni ambite, i territori investono in infrastrutture per rendere la propria offerta più appetibile, i viaggiatori prediligono la comunicazione online sia per la scoperta di nuove direttrici sia per finalizzare le prenotazioni di viaggi e sono sempre più orientati dalla sostenibilità come driver di scelta.
Sul fronte della domanda, il rapporto mette in luce che gli enoturisti di tutto il mondo oggi risultano particolarmente desiderosi di accrescere le proprie conoscenze e sarebbero alla ricerca di esperienze formative di approfondimento sui diversi aspetti della vinificazione, per comprendere quali siano i fattori impattanti su qualità e gusto del vino. L’interesse riguarderebbe anche lo sviluppo delle abilità per la degustazione e la conoscenza delle varietà di uva.
I territori del vino si stanno già muovendo per andare incontro a queste esigenze, promuovendo attivamente la propria offerta e investendo in infrastrutture enoturistiche che consentano di mettere in mostra il patrimonio vitivinicolo in grado di fare anche da volano per la scoperta di storia, cultura e tradizioni locali. Percorsi e strade del vino, mappe, itinerari che possano guidare i turisti attraverso le regioni evidenziando la presenza di cantine lungo il percorso, insieme a eventi, festival del vino, degustazioni e workshop sono solo alcune delle formule impiegate per creare vetrine delle produzioni locali ed attrarre visitatori. Il canale di comunicazione più utilizzato dagli enoturisti di tutto il mondo è quello online. Secondo il rapporto infatti, le prenotazioni dirette che vengono finalizzate attraverso i siti web delle cantine rappresenterebbero il 38,7% dei ricavi, dunque una quota significativa, con i social media e le esperienze virtuali che svolgono un importante ruolo di spinta.
La tecnologia in questo settore è comunque considerata essenziale anche in un’ottica prospettica, per personalizzare cioè sempre di più le esperienze dei visitatori e semplificare le operazioni, dalla prenotazione alla fruizione dei servizi.
Tra le destinazioni emergenti per l’enoturismo si segnala la Moldavia, che è sempre più ricercata dagli appassionati del genere per le sue grandi cantine sotterranee e il suo patrimonio storico, ma anche la Croazia dove è vincente la combinazione tra vino, gastronomia ed agriturismi, nella penisola istriana in particolare.
Secondo quanto riportato dal Rapporto Ismea 2024 sull’enoturismo, il 40% dei wine lover è alla ricerca di attività rilassanti e rigeneranti tra i vigneti e il 30% predilige esperienze attive. La sostenibilità è uno dei principali driver di scelta di questa categoria di viaggiatori: il 66% dichiara infatti di scegliere aziende che adottano energie rinnovabili mentre il 68% ha un occhio di riguardo anche per la sfera sociale, partecipando a iniziative a supporto delle comunità locali.
Raccontare le storie che ci sono dietro ad ogni calice sta diventando una necessità strategica anche per le cantine stesse, che di conseguenza cercano oggi strumenti di comunicazione e promozione sempre più innovativi.
Secondo i dati Nomisma, il 71% delle cantine italiane offre accoglienza turistica durante tutto l’anno. Degustazioni tematiche, vendemmie turistiche e i pranzi in vigna sono in forte crescita.
(Per maggiori informazioni: https://www.futuremarketinsights.com/;https://www.ismea.it/istituto-di-servizi-per-il-mercato-agricolo-alimentare; https://www.nomisma.it/)