Per Euromonitor - che traccia un profilo dei nuovi viaggiatori alto spendenti e delle tendenze che influenzeranno la domanda e le scelte strategiche degli operatori - il futuro del luxury travel è sostenibile, digitale, data-driven, individuale e umano.
A portare freschezza a un mercato che cambia con molta lentezza sono soprattutto le nuove generazioni. Se infatti da un lato rimane uno zoccolo duro di ‘luxury frequent’, i viaggiatori abitudinari; dall’altro si stanno affacciando sul mercato due interessanti categorie di giovani viaggiatori: i ‘luxury seekers’ e i ‘wellness worshipper’. Per questi nuovi traveller il lusso non è solo un ‘financial mean’, ma un vero e proprio ‘mindset’ e il loro approccio è più consapevole, acquistano con uno scopo. Cercano un coinvolgimento attivo nell’esperienza sin dall’acquisto, sono nativi digitali, ma apprezzano l’empatia e il contatto umano quando si rapportano con i brand e con le loro scelte e vogliono avere ricadute positive sulle destinazioni.
Si tratta di consumatori più complessi. I luxury seekers amano mostrare che stanno bene e sono disposti a spendere per esperienze e benessere. Al viaggio in solitaria, preferiscono un’esperienza multigenerazionale e di condivisione, al fianco di amici o parenti. Tre quarti di loro sono digital, ma il restante quarto apprezza l’esperienza di acquistare un viaggio in agenzia e il valore di affidarsi a un professionista che conosca la destinazione. Pagano fino al 50% in più per una proposta di qualità, sono più ‘social engaged’ di altri target e non disdegnano il livello di personalizzazione che possono garantire i programmi fedeltà.
Amano esprimere se stessi e ricercano questo anche nei brand a cui si affidano, chiedendo un coinvolgimento attivo ed esperienze co-creative in viaggio.
Sono attenti all’ambiente, ma in modo particolare sono ‘climate conscious’, ovvero si sentono responsabili per le loro emissioni e la loro attenzione si rivolge su brand ‘responsabili’ o riconosciuti per il loro impegno ambientale - B Corp o simili -, ma al contrario non sono così attenti e responsabili quando si tratta di adottare atteggiamenti responsabili nella quotidianità o in destinazione.
Quanto ai ‘wellness worshippers’, in vacanza mettono al primo posto il relax. Sono molto digital e social e viaggiano con amici e famigliari. Sono più attivi e spendono per esperienze a contatto con la natura. Vogliono avere anche loro un effetto positivo sull’ambiente, ma amano anche molto lo shopping.
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